I fan si ricorderanno a lungo della prima storica gara di F1 consumatasi allo Jeddah Corniche Circuit. Ad una pista che già di per sé presentava diverse insidie per i piloti (caldo, alta velocità e pericolosità del layout) va ad aggiungersi una alquanto discutibile amministrazione da parte dei giudici sportivi e questa volta anche di Michael Masi. Lo scontro ridato ha raggiunto dei livelli di intensità che necessita di un organo di controllo superpartes deciso e in grado di mostrare il pugno di ferro all’occorrenza.
Gli steward non sono sembrati all’altezza di questo compito e sono andati in confusione sin da subito con l’esposizione della bandiera rossa nel corso del 13° passaggio, dopo 4 giri trascorsi dietro la Safety Car a causa dell’impatto a muro di Mick Schumacher in uscita di curva-23. Per i commissari era importante intervenire sulle barriere ‘Tec-Pro’ che avevano comunque assolto completamente il loro compito nel crash con la Haas. Da sistemare infatti c’era ben poco…
Una decisione opinabile andata a danneggiare tutti quei piloti come Hamilton, Bottas, Leclerc e Perez (solo per citarne alcuni) che avevano deciso di sfruttare la vettura di sicurezza per effettuare la prima sosta. Per i meccanici di Mercedes, Ferrari e Red Bull queste son state leuniche occasioni in cui si sono potuti esibire in dei veri e propri pit stop. Gli altri sono avvenuti tutti comodamente in regime di bandiera rossa.
Gp Arabia Saudita 2021-Analisi strategica: il punto della Pirelli
Lewis Hamilton (Mercedes) vince una gara drammatica caratterizzata da due bandiere rosse, oltre a lunghi periodi di Safety Car e Virtual Safety Car che hanno interrotto l’azione e danneggiato le strategie. Hamilton è passato da gomme Medie a Hard (10° giro) poco prima della 1° bandiera rossa per poi mantenere questo set fino al termine della corsa.
Il suo rivale per il titolo Max Verstappen (Red Bull) è arrivato secondo. È passato da Medie a Hard sfruttando la prima bandiera rossa per poi montare un ulteriore set di gialle in occasione della seconda sospensione di gara. Durante le interruzioni, le squadre sono state autorizzate a sostituire le gomme e ad effettuare altri interventi di ‘manutenzione’ sulle vetture. Alla ripartenza dalla seconda bandiera rossa, Max è riuscito a sfruttare al meglio la gomma Media per superare Hamilton e balzare dalla terza alla prima posizione.
Oltre ad Hamilton, altri nove piloti hanno portato a termine la gara mediante l’utilizzo di due soli treni di mescole. Sette di loro hanno utilizzato tre set di pneumatici, mentre soltanto in due ne hanno usati quattro. Le condizioni meteorologiche sono rimaste stabili per tutto il weekend: la gara, che ha avuto una durata di quasi due ore e mezza è iniziata con 29°C di temperatura ambiente e 31°C d’asfalto.
“Abbiamo assistito ad una gara ricca di azione, piena di drammi, incidenti e safety car” ha esordito il responsabile F1 e car racing Pirelli alle colonne ufficiali del costruttore di pneumatici. “In tali circostanze, la strategia diventa soltanto una questione di saper reagire il più rapidamente possibile agli eventi in rapida successione e fare le giuste chiamate sotto pressione. Con una situazione così imprevedibile, c’erano una serie di incognite da dover tenere inoltre in considerazione… La pista era anche estremamente sporca a causa dei molti detriti sparsi per via dei tanti incidenti”.
“Nel finale abbiamo assistito ad un duello spettacolare e senza esclusione di colpi tra i due protagonisti del campionato, su gomme diverse. La Hard è stata una delle chiavi per la vittoria: ha mostrato un basso livello di degrado garantendo una grande costanza di rendimento dall’inizio alla fine” ha concluso Mario Isola. “Attendiamo con impazienza un emozionante finale di campionato nell’ultima gara di Abu Dhabi. L’ultimo appuntamento per i nostri pneumatici montati su cerchi da 13 pollici.”
Gp Arabia Saudita 2021-Analisi strategica: la prima bandiera rossa rovina i piani delle squadre
La questione non è tanto dare la possibilità ai piloti di sostituire le gomme in regime di bandiera rossa all’interno della pit lane. Questa regola è presente ormai da diversi anni e a volte è andata ad avvantaggiare un pilota piuttosto che un altro. Gli episodi fanno parte dei Gp e non sempre si può essere fortunati. Una cosa però, è vedere la propria strategia rovinata da una bandiera rossa inevitabile, un’altra assistere a quanto di buono fatto andare in fumo per delle ragioni piuttosto dubbie…
Detto ciò, andiamo al nocciolo della questione: ci troviamo nel corso del 9° giro. La stragrande maggioranza dei piloti ha iniziato il Gp su pneumatici a mescola Media con solo quattro piloti a fare eccezione: Norris (McLaren) su Soft, mentre Ricciardo (McLaren), Sainz (Ferrari) e Vettel (Aston Martin) ad utilizzare la Hard. Schumacher (Haas) impatta contro le barriere in curva-23 e la direzione gara chiama in causa la Safety Car. Stroll (Aston Martin) e Russell (Williams) sono i primi a riuscire a rientrare ai box per montare le Hard. Decisione che al giro successivo prenderanno anche Hamilton (Mercedes), Bottas (Mercedes), Leclerc (Ferrari), Perez (Red Bull), Norris (McLaren), Latifi (Williams) e Alonso (Alpine).
Nove pit stop, le uniche occasioni, o quasi, in cui si è assistito a delle vere e proprie soste in cui i meccanici hanno potuto mettere in mostra le proprie abilità. Assieme a questi vi saranno poi solamente altre 3 circostanze: Tsunoda (AlphaTauri) passerà dalla Media alla Hard nel corso del 23° giro, Raikkonen (Alfa Romeo) da Hard a Medium al 26° e Alonso (Alpine) che andrà a montare la Soft per il finale di gara nel corso del 44° passaggio. 12 soste in tutto su un totale di 30 cambi gomme (piccolo errore nella grafica Pirelli che ne segna 25).
Ad ogni modo, tutti i piloti passati alla Hard sfruttando la prima Safety Car hanno visto trasformarsi una strategia potenzialmente vincente in una scelta completamente errata al momento dell’esposizione della bandiera rossa nel corso della 13° tornata. A quel punto tutti coloro che non si erano ancora fermati hanno provveduto a montare gomma Hard, fatta eccezione per chi l’aveva scelta già nel corso del primo stint: parliamo di Ricciardo, Sainz e Vettel che passano alla Media. Correttivi in Williams e Red Bull, con Latifi e Perez che decidono di rimontare le gialle dopo aver messo la Hard in regime di SC.
Ne risulta dunque avvantaggiato Verstappen che, partito terzo, guadagna la prima posizione su Hamilton e Bottas. Leclerc invece, dopo aver avuto un buon avvio di gara ed esser riuscito a proteggere la quarta posizione su Perez, scivolerà in P6 scavalcato da Ocon e Ricciardo. Checo si ritrova ottavo alle spalle di Gasly. Risale invece dalla 15° posizione Sainz che si presenterà sulla nona casella di partenza al primo restart.
Gp Arabia Saudita 2021-Analisi strategica: ripartenze difficili su mescola Hard
Giro 15/50. Si riparte. Sulla griglia tutti i piloti montano la Hard, tranne Ricciardo, Perez, Sainz, Latifi e Vettel. L’intenzione è quella di non fermarsi più e andare fino alla fine. Purtroppo, per i piloti cercare di avere un buono spunto con la mescola più dura si rivelerà un lavoraccio. Hamilton però ci riesce, affianca e sopravanza Max alla prima curva. L’olandese ritarda molto la frenata, lo blocca e agevola il soprasso di Ocon nei confronti del britannico.
Verstappen, Ocon e Hamilton l’ordine dopo la prima variante. La gara però vede subito l’esposizione di una seconda bandiera rossa. La ragione è Perez che in curva-3 va a chiudere troppo su Leclerc nel tentativo di prendere la posizione e finisce a muro. Nell’occasione, per cercare di evitare il contatto con la Red Bull si assiste anche al tamponamento di Russell e Mazepin.
Da qui segue una lunga discussione tra FIA e Red Bull per fare in modo di evitare una sanzione nei confronti di Max per la manovra mostrata dall’olandese ai danni del portacolori della Mercedes. Le parti trovano un accordo. Verstappen restituirà la posizione a Lewis andando a scattare al via della seconda ripartenza dalla terza casella dello schieramento. In pole position troviamo Ocon, secondo il britannico alla guida della W12 N.44.
Prima del terzo start sei piloti decidono nuovamente di procedere per un cambio gomme: Verstappen, Bottas, Stroll, Tsunoda e Vettel montano nuovamente la Media fiduciosi di poterci arrivare a fine gara, mentre Latifi torna su Hard (grande indecisione al muretto Williams…). La griglia di partenza è così strutturata: in testa Ocon, poi Hamilton, Verstappen, Ricciardo, Bottas, Gasly, Leclerc, Giovinazzi, Sainz e Vettel a chiudere la top-10.
Questa volta i piloti che utilizzano la mescola Media hanno un vantaggio sui rivali su Hard. Max riesce a tornare in vetta con una grande azione in curva-1. Piccolo contatto senza grosse conseguenze tra Hamilton ed Ocon nella circostanza. Esteban sfila in seconda posizione, ma Lewis riuscirà a superarlo nel giro di poche tornate. Fa fatica più indietro Charles che passa dalla 7° alla decima posizione. Sainz non riesce a sfruttare sin da subito il compound medio e arretra in P11. Mandare in temperatura questo compound si rivelerà più semplice però e riuscirà ad avere la meglio di Leclerc nel corso dl 24° passaggio dopo una gran bella battaglia tra i due.
Gp Arabia Saudita 2021-Analisi strategica: La scelta della Hard ripaga nel finale
Praticamente termina qui, con la seconda ripartenza il lavoro degli strateghi dei team. Le vetture che hanno deciso di montare la mescola Media nel corso della prima e seconda bandiera rossa riescono ad arrivare in fondo con Ricciardo e Sainz a completarvici la bellezza di 37 giri. Ciò è stato indubbiamente possibile anche grazie ai lunghi periodi di Virtual Safety Car di cui si è servita in diverse altre occasioni la direzione gara per andare a ripulire la pista dai detriti rilasciati sul tracciato dai contatti avvenuti tra Tsunoda e Vettel, giro 23/50, e tra Raikkonen e ancora Vettel durante il 27° passaggio.
La mescola gialla seppur molto costante inizia a perdere prestazione a circa 10 giri dalla fine. Un comportamento evidenziatosi su parecchie vetture. Forse è anche per questo che Hamilton, seppur in pista con ala danneggiata nei contatti con Ocon e Verstappen riesce ad avere la meglio dell’olandese nel corso della 43° tornata e a vincere la gara. Anche Leclerc riuscirà a sfruttare al meglio la gomma Hard nel finale concretizzando il sorpasso sul compagno Carlos all’ultimo giro andandosi a riprendere la posizione nei suoi confronti.
L’unico a riuscire a sfruttare bene la Media nelle ultime fasi del Gp è Bottas, il quale riuscirà a superare Ricciardo (sulla stessa mescola) nel corso del 39° giro e infine Ocon (su Hard) praticamente al photofinish sul rettifilo del traguardo. Anche la differenza prestazionale garantita dalla vettura si sarà fatta sicuramente sentire.
Gp Arabia Saudita 2021-Analisi strategica: riepilogo
Andiamo dunque a fare un piccolo riepilogo. Con la mescola gialla che è durata con Sainz e Ricciardo 37 giri, possiamo dire che la tattica Medium-Hard era sicuramente la migliore per affrontare i 50 giri del primo storico Gp di Jeddah. Strategia adottata dal vincitore della gara, nonché autore del giro veloce (1’30’’734) Lewis Hamilton, ed eseguita da Ocon, Gasly, Leclerc e Giovinazzi. Altrettanto buona la speculare H-M scelta da Ricciardo e Sainz. L’altra soluzione ad una sosta S-H viene utilizzata soltanto da Norris. Il pilota della McLaren, al pari di Charles risulta ‘penalizzato’ fortemente dalla prima bandiera rossa.
Medium-Hard-Medium permette a Verstappen e Bottas di salire entrambi sul podio, mentre non si rivela altrettanto efficace per Stroll e Raikkonen a chiudere fuori dalla Top-10. Alonso è l’unico a propendere per l’utilizzo di tutte e tre le mescole, M-H-S per lui, mentre Latifi e Tsunoda vanno ad impiegare 4 set di mescole diverse chiudendo la gara attraverso la strategia M-H-M-H.
Ritirati dall’evento: Sebastian Vettel, Sergio Perez, Nikita Mazepin, George Russell, Mick Schumacher.
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
F1-Foto: Formula Uno – Mercedes AMG F1 Team – Scuderia Ferrari – Red Bull Racing Honda – Aston Martin F1 Team – McLaren F1 Team – AlphaTauri F1 Team – Alfa Romeo Racing Team – Pirelli