Formula 1

La scarsa comprensione della W12 alla base dei limiti Mercedes

Il 2021 è stato un anno di grandi sfide per Mercedes AMG F1 Team. Che la squadra si sarebbe trovata più in difficoltà rispetto agli scorsi anni lo si era già capito durante i test pre-stagionali. Messa la macchina in pista sia i piloti che i tecnici si sono subito resi conto che le modifiche che la FIA aveva richiesto da apportare al fondo avrebbero complicato non poco l’ottimizzazione del set-up. Cosa che poi si è confermata nel corso delle prime gare della stagione.

In un’intervista raccolta dal podcast ‘Tech Talks’ di F1, il direttore tecnico Mike Elliott ha recentemente parlato delle complicazioni emerse all’inizio dell’anno e del modo in cui il team le ha poi affrontate per permettere a Hamilton di avere una vettura in grado di lottare per il titolo contro Verstappen: “Su di noi l’impatto regolamentare è stato maggiore rispetto a quanto visto sulle altre squadre. Era molto difficile prevedere dove ci saremmo posizionati solamente basandoci sul modello della galleria del vento e sulle prove condotte al CFD.”

“Ciò che abbiamo cercato di fare è stato provare a recuperare le performance in nostro possesso prima dello scorso inverno. Ci abbiamo provato ha chiosato Elliott, “ma riguardando indietro credo che la nostra squadra sia stata più danneggiata rispetto ad altre dal cambiamento regolamentare. La perdita di performance maggiore derivava principalmente dall’altezza da terra della monoposto. Abbiamo iniziato a lavorare attorno a questo valore e abbiamo scoperto che incrementandolo riuscivamo ad ottenere dei discreti vantaggi.”

Mike Elliott (direttore tecnico Mercedes AMG F1 Team)

Bisogna ricordare infatti che prima del 2021 le vetture teutoniche erano caratterizzate da un assetto rake pressoché inesistente. Soltanto quest’anno abbiamo potuto vedere i tecnici andare ad innalzare il retrotreno della W12 così da provare a limitare gli effetti nocivi derivanti dalle modifiche richieste al fondo.

“L’altezza della nostra vettura risultava dunque leggermente maggiore rispetto a quanto visto in passato” ha rimarcato il direttore tecnico prima di ricordare come comunque questo non possa ritenersi un alibi per non aver dimostrato un rendimento a livello delle scorse stagioni. “Ma detto ciò, non possiamo incolpare i regolamenti. Le norme fanno parte del gioco. È qualcosa che come squadra dobbiamo affrontare e superare.”

Andando avanti nell’intervista, il tecnico britannico ha poi spiegato come il team ha cercato di agire per recuperare prestazione nel corso dell’anno:Quando si è in possesso di un’auto prettamente veloce diventa tutto più semplice. Il suo comportamento è sempre ottimale. Al contrario, quando sai di essere un po’ indietro in termini di performance, diventa difficile separare gli aspetti che riguardano il bilanciamento, la maneggevolezza e la guidabilità per raggiungere l’optimum. Lavorare sui dettagli diventa complicato”.

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“Non credo che la W12 fosse peggiore dei precedenti progetti, soprattutto guardando alla maneggevolezza.” Tutto deve interagire in modo perfetto e giungere ad un compromesso non è mai effettivamente semplice. “Credo sia sempre complicato mettere gli pneumatici nella corretta finestra di funzionamento, sia l’assale anteriore che il posteriore. Si tratta sempre di raggiungere una certa alchimia con il resto della vettura, sia per quanto riguarda il telaio che il propulsore”.

Tornando ad inizio stagione, Elliott spiega come il processo d’apprendimento della vettura sia stata una parte importante nei progressi compiuti dal team durante il mondiale: “Più che a causa delle nuove normative, le difficoltà incontrate nelle prime gare dell’anno credo derivassero da una ancora non perfetta comprensione della vettura. La F1 si basa tutta sul saper estrarre il massimo potenziale dalla propria auto, quindi conoscere meglio l’auto rispetto agli avversari può fare la differenza e ti permetterà sempre di partire da una posizione di vantaggio”.

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“Guardando alla totalità della stagione” conclude il direttore tecnico, “possiamo dire che i progressi maggiori sono stati fatti in termini di comprensione della gestione delle gomme e della macchina stessa. Abbiamo fatto un buon lavoro anche con gli aggiornamenti che abbiamo apportato, in particolare il pacchetto Silverstone non solo ci ha permesso di fare un buon passo avanti in termini di prestazioni complessive della vettura, ma anche di maneggevolezza“.

Con il senno di poi possiamo dire che i problemi riscontrati ad inizio anno potranno anche aver ‘favorito’ Verstappen nella conquista del suo primo titolo iridato, ma non hanno impedito al team di Stoccarda di continuare ad affermarsi come campione del mondo costruttori, monopolizzando la scena dell’era turbo-ibrida. Finora nessun cambiamento regolamentare è riuscito a interrompere questa incredibile striscia di vittorie. Per questo dovremo aspettare il 2022, dove però non è comunque escluso che tale dominio possa ancora proseguire. Solo il tempo potrà darci delle risposte.


F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat

F1-Foto: Formula Uno – Mercedes

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Marco Sassara