E’ successo di tutto a Yas Marina e alla fine Max Verstappen vince il campionato del mondo di F1. La tensione altissima ha caratterizzato tutta la gara, ma non ha compromesso le strategie durante la corsa. Per Ferrari una buona corsa considerando la situazione venerdì pomeriggio. Andiamo ora per ordine e cerchiamo di ricostruire quanto successo durante il Gran Premio di Abu Dhabi edizione 2021.
Dopo il tentato attacco di Verstappen su Hamilton al primo giro l’inglese ha imposto il suo ritmo con la gomma media. Gli ingegneri Red Bull hanno cercato in ogni modo di forzare la decisione dei commissari di non investigare la situazione poiché sapevano che montando la Soft avrebbero dovuto cercare di rimanere in prima posizione e imporre il loro ritmo con tale mescola. Evitando allo stesso tempo la fuga di Lewis creando un gap di sicurezza molto utile in vista dei stop.
Il giovane talento di Hasselt ha cominciato ad accusare un degrado più pronunciato al posteriore piuttosto presto. Tale fattore ha costretto il muretto a richiamare il proprio pilota per montare la Hard e cercare di arrivare fino in fondo. Mercedes aveva dunque due alternative: rimanere fuori o coprire la strategia di Max. Evitando la sosta avrebbero potuto guadagnare ancora un po’ sul diretto rivale, avvalendosi di un eventuale vantaggio dato da possibili SC o VSC. Al contrario è stato deciso di coprire la sosta dell’olandese mettendo sullo stesso piano i due contendenti al mondiale.
Perez ha curato meglio le mescole rispetto al suo compagno di squadra e ciò gli ha consentito di allungare maggiormente lo stint. Il messicano, di fatto, è stato sacrificato per aspettare Hamilton e per cercare di rallentarlo in pista. Una strategia usuale per i secondi piloti che molte volte ha usato anche Mercedes con Bottas. La tattica degli uomini di Milton Keynes ha funzionato molto bene e il distacco tra Lewis e Max è passato da 8 ad appena 1 secondo.
Con la gomma Hard la gara di Verstappen è rimasta un’impresa. La dura infatti corrisponde alla Soft del 2018, per cui parliamo di una gomma molto duratura e abbastanza morbida. Tuttavia con un setup molto scarico Max ha sofferto parecchio sovrasterzo in uscita dalle curve. Un compound più duro accentua ovviamente tale comportamento per via del minor livello di aderenza.
A metà gara i due contendenti al mondiale si sono ritrovati a gareggiare ‘soli’, con 30s di vantaggio sul terzo. In Red Bull potevano pensare di montare una Soft per provare qualcosa di diverso, anche se Hamilton avrebbe potuto coprire qualsiasi sua mossa. Dal muretto Mercedes hanno chiesto a Lewis quale gomma avrebbe voluto nel caso fosse arrivata una Safety Car o una Virtual. Allo stop di Giovinazzi nel terzo settore, la Virtual Safety Car è stata esposta.
il team di Brackley ha deciso di non fermarsi per evitare di cedere la posizione in pista a Max Verstappen. l’attuale campione del mondo in carica, al contrario, ha deciso di provare qualcosa di diverso e montare una nuova Hard. Stessa scelta è stata fatta anche per Sergio Perez. Al giro successivo il Re Nero sarebbe potuto rientrare e mettersi sulla medesima strategia di Max, ma poco prima che finisse il giro la VSC è finita.
Lewis ha messo subito in discussione la scelta presa dal team definendola “non sicura”. Il britannico ha riferito che non sarebbe riuscito a tenere un ritmo così incalzante per ben 17 giri. Da qui in poi è stata una battaglia sul filo del cronometro, controllando ogni minimo decimo perso o guadagnato durante i vari doppiaggi.
Al giro 54 cambia tutto quando esce la Safety Car per Latifi. Hamilton aveva poco meno di 12s di distacco da Verstappen e non è potuto rientrare. Ce ne volevano infatti almeno 12 per effettuare una sosta sicura ed uscire ancora in prima posizione. Volevano evitare di perdere la posizione su Max considerando che la gara sarebbe potuta terminare dietro all’auto medica. A posteri ciò che avrebbe pagato maggiormente sarebbe stata la sosta montando una mescola per effettuare l’ultima tornata che di fatto ha deciso il mondiale. A tal proposito, c’è da dire che riguardando le immagini il team aveva preparato per Lewis la Medium e non la Soft. Scelta che forse per avrebbe prodotto il medesimo epilogo.
E proprio questo è stato il clou della corsa. Ma la Mercedes non aveva veramente il gap necessario per effettuare la sosta? Osservando i dati, notiamo che non appena è stata fatta uscire la Safety Car, il distacco da Verstappen si è allungato fino a toccare i 20 secondi (riquadro arancione) quando Lewis transitava sull’ultima curva e non di 13 come ipotizzato. Il muretto box tedesco, quindi, aveva tutto il tempo necessario per riuscire ad effettuare la sosta ed uscire da leader. E allora qui la domanda sorge spontanea: perché non si son fermati?
Semplicemente hanno avuto paura di finire dietro a Max nel caso la sosta fosse stata leggermente più lunga. In Red Bull invece hanno avuto l’occasione giusta al momento giusto sfruttandola alla perfezione. Hanno messo una strategia vincente non avendo oramai più nulla da perdere realizzando l’esatto opposto di Mercedes. A conti fatti, tale scenario, tenendo anche conto della concomitanza decisionale di Masi nel far disputare l’ultima tornata infrangendo di fatto il paragrafo 48.12 (leggi qui l’approfondimento tecnico), è risultato decisivo nelle sorti della gara.
Parlando di Ferrari possiamo definire buona la conduzione gara del muretto, in grado di coronare la fine di quest’anno con un podio. Una corsa molto buona quella di Sainz considerando che lo spagnolo è partito con la Soft per poi passare alla Hard al 20esimo giro. Scattando quinta posizione Carlos ha conquistato la quarta in partenza superando Norris. Infine è potuto salire sul terzo gradino del podio grazie al ritiro di Perez.
Detto questo, il passo sulla Hard dell’iberico è stato ottimo e gli ha consentito di mantenere la posizione anche dopo la ripartenza dalla Safety Car. Peggiore il passo di Leclerc sulla stessa gomma. Una prestazione che nel complesso è stata gestita bene dal box, a conferma del fatto che la struttura sembra aver conquistato nell’arco della stagione una certa solidità anche quando le performance non sono ottimali.
Dando uno sguardo ai dati la gomma che più ha funzionato sulla SF21 è stata la Soft nel primo stint, nel quale Sainz è risultato il più veloce del gruppo di mezzo. Con il pieno di carburante la monoposto italiana è risultata la più agile nello sfruttare le mescole più delicate della gamma Pirelli. Lo stesso purtroppo non si può dire per il monegasco Leclerc che sullo stesso compound non si è mai trovato troppo a suo agio.
Sotto questo aspetto, come ipotizzato la domenica mattina nello scritto fruibile a questo link (leggi qui per saperne di più), vale la pena rimarcare come Charles abbia sofferto con un handling non all’altezza della situazione che ha inficiato negativamente nel week end visto la messa a punto non ottimale
Per il resto della truppa arriva una menzione speciale all’Alpha Tauri, capace di distinguersi con entrambi i piloti concludendo nella top-five. Tsunoda nel secondo stint con la Hard ha tenuto un passo addirittura più veloce di 2 decimi rispetto a Carlos Sainz.
Foto: F1 Tv