In F1 la stoffa del campione fa ancora la differenza. D’accordo… senza una vettura degna delle prime posizioni e in grado di fornire performance di livello a nulla serve il talento cristallino. Ma in talune situazioni, dove a far pendere l’ago della bilancia sono i dettagli, la capacità umana di incidere e portare a casa il risultato è determinate.
Se a livello tecnico le operazioni svolte sulla RB16B al posteriore hanno dato lustro alla vettura austriaca, il grande lavoro degli ingegneri nipponici della Honda è risultato fondamentale nella lotta al titolo iridato (clicca qui per i dettagli), fornendo un quantitativo di potenza sufficiente per poter sfidare sua maestà Mercedes corredato da una affidabilità davvero oltre i le aspettative.
Tuttavia, preso atto del salto prestazionale effettuato nella stagione 2021, la dirigenza del team di Milton Keynes non fa mistero di uno dei punti di forza che di fatto ha trascinato a detta di loro stessi tutta la squadra verso la vetta. Durante la stagione appena conclusa, infatti, Verstappen è stato certamente strepitoso se analizziamo la storia del mondiale. La sua capacità di scendere in pista in qualsiasi condizione ed essere immediatamente veloce senza subire pressioni ha inciso notevolmente in tutte le prove del calendario.
Eccetto gli zero di Baku e Silverstone, sommati alla sfortunata parentesi di Budapest dove i danni riportati alla monoposto in partenza hanno impossibilitato oltre modo l’olandese, quando non è arrivata la vittoria Max ha concluso sempre al secondo posto. A dimostrazione di una maturità oramai acquisita da tempo che ha concesso la massimizzazione dei risultati quando il week end non è stato dei migliori.
Sfidare un pluricampione del mondo come Lewis Hamilton, per lo più supportato da un grandissimo team come Mercedes non affatto era facile. Ma il “giovane esperto” di Hasselt ha dato prova di possedere qualità psicologiche davvero grandi. In tal senso gli elogi di Christian Horner, team principal della Red Bull Racing Honda, sottolineano come nei momenti chiave del campionato Verstappen abbia saputo reagire senza caricarsi di stress e tensioni innecessarie facilitando non poco il lavoro della scuderia.
Tuttavia, per dovere di cronaca, andrebbero ricordati diversi episodi dove la guida molto al limite di Max ha comunque portato alcuni vantaggi all’interno di scenari senza dubbio torbidi, supportati da una federazione in completa confusione incapace di gestire una lotta serrata. Contesto che per la bellezza della competizione doveva senz’atro essere evitato.
Ad ogni modo i meriti di Verstappen nel suo primo titolo piloti sono davvero enormi. Trattasi di un fatto inopinabile. Eppure, oltre la bravura dei tecnici nell’assemblare una vettura che nell’arco del mondiale ha dimostrato spesso superiorità tecnica, va senza dubbio sottolineata la caparbietà di Horner e compagni nel cercare di scalfire le certezze Mercedes attraverso un continua comunicazione mirata ad affossare gli avversari a livello psicologico.
Sotto questo aspetto possiamo asserire con certezza che in più di un’occasione i dardi infuocati lanciati in direzione Brackley hanno colpito nel segno. A testimoniarlo le diverse incertezze palesate dai tedeschi a livello tattico-strategico. Il muretto dei “bibitari” ha saputo giocare ottimamente le proprie carte azzeccando quasi con sistematicità l’approccio alle gare. Al contrario gli uomini ex grigi sono spesso andati in affanno, costringendo Lewis Hamilton agli straordinari per accaparrarsi vittorie alla portata.
E proprio su questo punto si potrebbe congetturare in considerazione del titolo costruttori. Benché come detto il vantaggio squisitamente tecnico di Red Bull sia emerso nella maggioranza delle gare, la palma del miglior team, per l’ottava volta di fila, è finita ancora nelle mani dei campioni in carica. Questo nonostante i diversi errori commessi nell’arco della stagione.
Oltre la sfortuna che in determinate circostanze ha limitato i risultati della squadra austriaca, panorama peraltro condiviso con Mercedes se pensiamo agli innumerevoli guai patiti da Valtteri Bottas, con ogni probabilità se la scuderia di Milton Keyenes avesse profuso più attenzione nel gestire e supportare entrambi i piloti, nelle migliaia di foto scattate durante la festa per il trionfo di Max la presenza del trofeo relativo al mondiale costruttori avrebbe reso tutto ancora più bello…
Foto: Mercedes AMG F1 Team – Red Bull Racing Honda