F1. A molti, compreso il sottoscritto, quanto fatto vedere in mondovisione da Toto Wolff, il potentissimo TP della potentissima Mercedes, mentre stava finendo la gara di Abu Dhabi, ha ricordato, e spero non si offendano i fan della squadra tedesca, i bambini viziati. E in tanti, anche fra autorevoli firme del giornalismo sportivo, hanno espresso il concetto del “non saper perdere”. Quello che è accaduto dopo non ha fatto che “rincarare la dose.”
Difatti la scuderia di F1 che ha creato il più grande e asfissiante dominio sportivo di tutti i tempi, vincendo quasi tutto sino ad oggi, è in silenzio assoluto da domenica scorsa, dopo il rocambolesco epilogo di gara e mondiale piloti. Giusto la penultima nota in cui si annunciavano due ricorsi, prontamente rispediti al mittente nel giro di qualche ora dai commissari, e l’ultima nota in cui si annunciava l’intenzione di fare appello al tribunale internazionale FIA per tentare di ribaltare l’esito del mondiale a favore di Hamilton.
Cosa che, nell’ipotesi francamente remota, accadesse, porterebbe non solo ad una tempesta mediatica senza precedenti, ma immediatamente Red Bull a fare le proprie mosse in una guerra di carte bollate che si protrarrebbe per mesi. Credo non convenga a nessuno degli attori e, in primis, proprio a Mercedes. Comunque, il team di Brackley ha ancora tempo sino a giovedì alle 20 (ora italiana) per passare dall’intenzione ai fatti quando, per una curiosa coincidenza, proprio in serata prenderà il via il tradizionale Gala FIA a Parigi per celebrare i vari campioni e campionati.
Nella guerra fredda con la Federazione (della serie c’eravamo tanto amati…) si è aggiunta una nuova puntata con il rifiuto del team plurivincitore di partecipare all’evento fotografico organizzato dalla FIA alla vigilia proprio del Gala
Le altre cose che si possono segnalare, a parte il curioso silenzio di tutte le piattaforme social della stella a tre punte, sono le dichiarazioni di Hamilton appena finita la gara, improntante ad un cavalleresco riconoscimento della vittoria dell’avversario e un messaggio che, ci ha fatto sapere Max Verstappen giusto martedì, Wolff ha inviato al neo campione del mondo per congratularsi con lui. E, notizia delle ultime ore, lo stesso ha fatto con Horner, il TP Red Bull.
Nel frattempo lo stesso Todt e tutti i media della FIA hanno “ratificato” la vittoria del titolo mondiale di Max Verstappen. Ora, ovviamente le questioni sono molto più complesse di quanto noi stiamo forzatamente sintetizziamo a proposito di questo ostinato e rumoroso silenzio stampa. Ma può davvero un team che dal 2014, eccettuato questo campionato piloti, ha vinto sempre tutto, ostinarsi in questa battaglia? Ha senso, anche per lo stesso team principal austriaco arroccarsi in questa posizione?
A gettare anche un’ombra d’involontaria comicità a tutta la vicenda, le meravigliose, anzi sublimi immagini “rubate” e che hanno fatto il giro della rete, di un Wolff decisamente su di giri che si lancia come una rock star (e in un certo qual modo lo è) fra quelli che sono presumibilmente gli uomini del suo team in una discoteca, provando poi a cantare a squarciagola con un esito discutibile. I microvideo dovrebbero riguardare (condizionale d’obbligo) proprio le ore successive al gran premio.
Non che ci sia qualcosa di male, ci mancherebbe, ed è più che legittimo potersi divertire con il proprio team, soprattutto dopo una stagione così dura e stressante. D’altronde, comunque, un mondiale è stato portato a casa (l’ennesimo titolo Costruttori, il numero 8 di fila). Però ciò stona decisamente con l’ira funesta e il silenzio rancoroso emersi precedentemente e dà al tutto uno spiacevole retrogusto farsesco, se mi permettete l’iperbole.
Lasciando da parte l’ironia e lo sberleffo, sono in molti a credere che lo stesso Hamilton e i vertici della casa madre non siano propriamente d’accordo con le ultime mosse politiche e mediatiche del team di Brackley. Comunque, ne sapremo di più nelle prossime ore.
Foto: Mercedes AMG F1 Team – Red Bull Racing Honda
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Hamilton e Mercedes hanno condotto una gara eccezionale, partenza perfetta (Verstappen ha sbagliato con le marce ...) giusta scelta della gomma, guida ineccepibile a 5 giri ben 11 secondi dal rivale, con l entrata della safety hanno effettuato la scelta giusta, non rientrare perché con regolamento alla mano, in 5 giri era impossibile togliere la macchina incidentata, pulire la pista, sdoppiare i piloti e far uscire la safety il giro successivo, se Hamilton fosse rientrato avrebbe perso la gara dietro la safety car.