Formula 1

Sainz ottiene la sua posizione all’interno della Scuderia Ferrari

Se è vero che corsi e ricorsi storici della F1 ci insegnano che di fatto alla resa dei conti a parlare è la pista con annessi risultati, è pur vero che tutto quello che c’è dietro influisce molto sui suddetti esiti finali. All’interno della Scuderia Ferrari lo sanno bene. Reduci appena un anno fa da un burrascoso divorzio con il quattro volte campione del mondo Sebastian Vettel, con tutti i discutibili retroscena venuti poi a galla man mano, per la stagione 2021 hanno potuto fare molto affidamento sul solido Carlos Sainz. Contro ogni aspettativa? Probabile.

Non è di certo un mistero il fatto che si pensi a Charles Leclerc come pilota di punta, mentre chiunque occupi l’altro sedile sarebbe in un certo qual modo tenuto a fare da “scudiero”; d’altronde qualche tempo fa è stato lo stesso team principal Mattia Binotto (clicca qui per saperne di più) a rilasciare una serie di dichiarazioni in cui non nascondeva affatto questa corrente di pensiero, ma anzi lasciava intendere proprio il voler indirizzare il modus operandi in tale direzione. 

Insomma, ha voluto portare avanti quello che potremmo definire “progetto Marchionne” con strenua convinzione, arrivando anche a dichiarare che non c’è alcuna ombra di dubbio che possa diventare campione del mondo in F1, se solo si progettasse una vettura competitiva ed affidabile. Tutto certamente molto lusinghiero, se solo non si perdesse di vista il fatto che per la medesima scuderia corrono ben due piloti, specialmente se si omette di evidenziare il fatto che lo spagnolo è tutt’altro che da sottovalutare.

Gp Abu Dhabi 2021: uno scatto di Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) raggiunto dai media presenti a Yas Marine

Difatti indovinate un po’ cosa è successo durante la conferenza stampa di fine anno? Alla luce dei risultati raggiunti nel mondiale piloti (quinto posto con 164.5 punti per il madrileno e settimo posto con 159 punti per il monegasco) Binotto ha dovuto fare i conti con quel senso di oggettività che in parte aveva evidentemente smarrito. 

Per cui se il team principal di rosso vestito ha saggiamente specificato che non è stato stabilito alcun concetto di primo pilota – secondo pilota ma che anzi in primis c’è la squadra e l’intento prioritario di accumulare quanti più punti possibile, Carlos ha ben precisato di aver effettivamente dimostrato con i fatti che all’interno del team italiano non c’è un leader e che anzi, nonostante tutto, entrambi i piloti sono partiti alla pari.

Del resto come dimostrano anche i dati citati poco sopra, Saizn ha realmente condotto una stagione con temperamento maturo, consapevole e costante, il che come gran finale lo ha portato a concludere il Gran Premio di Abu Dhabi con un meritato terzo posto che a suo avviso sarebbe anche potuto essere primo se non fosse stato per i doppiati. 

Carlos Sainz Jr e Charles Leclerc impegnati in una sessione autografi della Ferrari

Anche per questo il 2022 si preannuncia essere una stagione intrigante: a tal proposito l’iberico aggiunge che desidererebbe molto poter correre per raggiungere la sua prima vittoria, sebbene dopo una prova al simulatore parli della nuova vettura definendola complessa e difficile da guidare. Non ci resta che attendere marzo 2022 e le dichiarazioni che arriveranno in apertura mondiale: Mattia Binotto continuerà a proclamare imparzialità o ci propinerà un inconsapevole quanto consapevole secondo tempo di Leclerc–Vettel, stavolta rinominato Leclerc–Sainz?


F1-Autore: Silvia Napoletano

foto: Scuderia Ferrari

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Silvia Napoletano