Il circuito di Jeddah si presenta ai piloti, che finora hanno avuto modo di provarlo solo al simulatore, come il cittadino più veloce del calendario di F1. Lungo 6.174 km infatti, secondo previsione, le vetture dovrebbero essere in grado di percorrerlo ad una velocità media di oltre 250 km/h. Valore secondo soltanto a Monza (leggi l’anteprima per altri dettagli).
Questo ovviamente garantirà ai piloti un’esperienza fantastica, soprattutto per la scarica di adrenalina che riceveranno a costeggiare i muri della pista a quelle velocità così elevate. È chiaro però d’altra parte come tutto ciò possa costituire un pericolo… Intervistato nella giornata di ieri dai media presenti a Jeddah, Carlos Sainz ha riferito che non penserà troppo a questo aspetto quando si ritroverà alla guida della sua vettura. Si affiderà completamente agli standard della FIA certo della loro meticolosità quando si tratta di tirare in ballo tematiche come la sicurezza.
L’unico appunto messo in evidenza dal pilota della Ferrari è il rischio di ritrovarsi coinvolti in incidenti più che altro altrui. Le curve di Jeddah sono pressoché tutte cieche e se qualcuno perdesse il controllo della monoposto ad una distanza di 2-3 secondi non ci sarebbe tempo materiale per reagire e lo schianto, con delle velocità così elevate, sarebbe inevitabile.
Questa è l’unica preoccupazione del nativo di Madrid, che non perde occasione per invitare gli steward e gli uomini della FIA a prestare sempre la massima attenzione e di essere molto celeri nell’esposizione di bandiere gialle, bandiere rosse e chiamare in causa subito la Safety Car qualora lo ritenessero necessario.
Sicuro dell’impegno che la Federazione metterà nei prossimi giorni per far sì che tutti i piloti possano affrontare ogni sessione in modo sicuro, il conducente della SF21 N.55 ha sottolineato anche come il tracciato di Jeddah sia un ottimo banco prova per l’idea di piste su cui i piloti vorrebbero correre in futuro. Solitamente i tracciati permanenti sono costituiti da vastissime vie di fuga, dove sicuramente si può riuscire ad estrarre il massimo potenziale dalla vettura in modo del tutto sicuro, ma dove allo stesso tempo, sbagliare non comporta nessun prezzo da pagare…
Sainz si è fatto, in questo senso, portavoce della sua categoria: i piloti vogliono correre maggiormente su tipologie di piste come Jeddah, dove le vetture di F1 possono esprimersi al massimo e gli errori hanno un peso. Lo spagnolo è certo che sarà un bel test e servirà loro per capire il modo in cui intervenire nei prossimi anni.
In definitiva, dalle simulazioni fatte, il tracciato è parso a Carlos già molto divertente. La sua unica speranza è che tutto possa svolgersi in modo sicuro e senza alcuna sorpresa.
F1-Autore: Marco Sassara – @marcofunoat
Foto: Formula Uno – Scuderia Ferrari