I fari sono puntati su loro due. Max Verstappen e Lewis Hamilton si giocano il titolo di campione del mondo di F1 in uno scenario che mette in secondo piano le altre piccole grandi storie che la massima categoria del motorsport è in grado di narrare. Otto i punti di distacco nella classifica piloti; 52 quelli in palio. Un epilogo aperto ad ogni risultato. Da un lato una Red Bull apparsa leggermente appannata nelle ultime due gare, dall’altro una Mercedes ritornata a ruggire e convinta di allungare la striscia record di vittorie.
I duellanti si sono presentati ai microfoni nelle consueta conferenza che anticipa un GP d’Arabia Saudita che è un inedito per la categoria. Incognite e variabili che renderanno ancora più incerto l’esito della sfida che si preannuncia entusiasmante nel teatro cittadino di Jeddah.
“Sono entusiasta di salire in macchina – ha esordito un sereno Lewis Hamilton – Sono molto grato che abbiamo ancora due gare per combattere. La squadra sta lavorando al massimo del suo livello e io mi sento benissimo. La sfida è diversa rispetto al passato, in un certo senso perché ci sono due squadre incredibilmente vicine. Stiamo combattendo su di un territorio inesplorato. Nessuno ha mai vinto otto titoli piloti o costruttori, quindi per noi è una novità. Dall’altra parte, sono più rilassato di quanto non lo sia mai stato. Non è la prima volta”.
Il campione del mondo in carica spiega come, in quindici anni di carriera, sia mutato l’approccio a momenti così carichi di tensione. La gestione dello stress come elemento chiave nella conquista dell’iride:
“Ricordo com’era con il mio primo titolo e anche con il secondo e il terzo. Ricordo le notti insonni e tutto quel genere di cose. Adesso sono molto più sicuro di me stesso. Ho messo tutto ciò che potevo in questa lotta. So che non posso cambiare nulla del passato, ma tutto quello che posso fare è prepararmi al meglio per ciò che mi aspetta e so al 100% di averlo fatto. In Brasile forse sono arrivato ad un nuovo livello, ma non ne sono sicuro. Sono stato in quelle posizioni molte volte in passato, ma mi piace pensare di aver fatto bene tutto l’anno”.
Hamilton riconosce la crescita del suo team nelle fasi finali del campionato. Un qualcosa che lo ha messo nelle condizioni di ritornare sotto al rivale olandese: “Mi piace credere che tutti i membri della squadra abbiano raggiunto un nuovo livello. Tutti hanno tirato fuori quel qualcosa in più in grado di fare la differenza. Abbiamo sempre bisogno di prestazioni, concentrazione e potenza sui rettilinei. L’ottavo titolo sarebbe il più significativo? Sì credo di sì. Sarebbe qualcosa che mai nessuno ha ottenuto prima. In più abbiamo dato vita ad uno scontro veramente duro, la lotta più impegnativa che lo sport abbia mai visto. Sarebbe un gran bel risultato collettivo“.
Se il britannico crede, a giusta ragione, di potersi laureare campione del mondo per l’ottava volta, il contendente è altrettanto persuaso di poter centrare l’obiettivo iridato. “Penso che sia naturale – ha spiegato Verstappen – che trovandosi in questa fase della carriera, Lewis sia molto più preparato rispetto a quando lottava per il suo primo o secondo titolo. Credo sia una progressione normale. Personalmente mi sento molto preparato. Di certo posso contare su un’esperienza maggiore rispetto a quando ho affrontato il mio primo anno in F1“.
L’esperienza sarà dunque la discriminante nella conquista dell’alloro? Non è di questo avviso Max che lancia qualche piccola frecciata allo sfidante: “Non penso che l’esperienza possa fare una grande differenza a questo punto. Se l’avesse fatta già si sarebbe visto durante la stagione. La lotta contro Lewis è stata positiva per lo sport. Abbiamo visto il confronto tra un giovane ragazzo e un pluricampione affermato. Credo sia stata molto eccitante. Per me, alla fine, il fatto di lottare contro qualcuno della mia età o contro un campione non è così importante. Si sarebbe trattato comunque di due grandi piloti”.
E poi la stoccata del talento di Hasselt: “Qualcuno potrebbe aver avuto un po’ più di fortuna nel ritrovarsi a guidare una buona macchina per più tempo. Ma questo non toglie che si stia parlando di un grande pilota. Cerchiamo sempre di batterci a vicenda. Penso che finora sia stata una stagione davvero fantastica. Cercherò di godermi le ultime gare. Non importa dove finiremo, sarà comunque stato un grande campionato per la squadra“.
Ciò che va sottolineato è che, almeno verbalmente, i toni si sono pacificati dopo settimane in cui la tensione, per motivi tecnici, era salita alle stelle. E’ il giusto clima per godersi queste ultime due gare che, in un senso o nell’altro, contribuiranno a scrivere pagine importanti di storia della F1. Perché le vie sono due: o ci sarà un otto volte campione del mondo, o si imporrà un nuovo imperatore che spezzerà un dominio mai visto in precedenza. Non ci resta che attendere.
Foto: Mercedes AMG F1, Red Bull Racing