Formula 1

La F1 dichiara guerra alle disparità prestazionali

La F1 che sarà inaugurata col GP del Bahrain ha un solo, vero, obiettivo che fa crollare l’imperioso castello di parole eretto da chi ha scritto le regole: approntare un sistema che si prefigge di individuare un punto di equilibrio prestazionale tra le dieci scuderie presenti nel paddock dal quale nessuno si discosti troppo.

Una linea mediana, un perno, un fulcro, un pivot. Chiamatelo come vi pare, ma Liberty Media pretende che nel futuro immediato non si crei un altro gruppo di potere che possa fare il bello ed il cattivo tempo come hanno fatto Ferrari nell’era Schumacher, Red Bull nell’interregno Vettel e Mercedes con i suoi protagonisti.

Non è una chiave di lettura forzata della realtà, è semplicemente ciò che che i vertici del colosso americano dell’intrattenimento, quindi della stessa F1, hanno riferito. Per arrivare a questo è stata selezionata una ristretta cerchia di tecnici – guidata da Pat Symonds e che rispondeva direttamente a Ross Brawn, il grande architetto del progetto filosofico – che è stata investita del compito di scrivere regole tecniche che rivoluzionassero sia i valori in campo sia il comportamento delle vetture.

L’ingegnere britannico Ross Brawn, direttore generale e sportivo della Formula Uno

Il testo normativo alla fine è stato prodotto ed è stato sottoposto alle scuderie che hanno iniziato a lavorare ai nuovi progetti cercando di massimizzare le prestazioni e di recuperare quei secondi che le vetture a effettuo suolo avrebbero dovuto perdere nei riguardi dei modelli che hanno girato in pista fino al 2021.

Ma si sa che i tecnici ne conoscono una più del demonio e pare che, stando a indiscrezioni che abbiamo raccolto (leggi l’approfondimento), non vi sarà poi così tanta differenza nonostante motori congelati, biocarburanti meno prestazionali, aerodinamica superiore meno sviluppata, introduzione del succitato effetto suolo e utilizzo di gomme da 18 pollici.

Liberty Media, prima, e FIA, poi, sono ben consapevoli che ogni singola scuderia di F1 possiede una forza lavoro, un know-how tecnico e delle tecnologie progettuali così avanzate da poter soverchiare ogni equipe che tenta di definire dei paletti apparentemente non raggirabili. I due soggetti succitati tremano all’idea che una squadra trovi un pertugio nei nuovi regolamenti nel quale intrufolarsi per tratte un vantaggio smodato ed ingestibile per competitor.

Un contesto molto noto a Ross Brawn che, nel 2009, potette godere di un profitto tecnico con pochi eguali nella storia rappresentato dal cosiddetto doppio diffusore. Quando la concorrenza comprese il funzionamento e si adeguò con lo stesso standard tecnico, Jenson Button aveva preso tanto di quel margine che fu impossibile raggiungerlo. Ecco che il tecnico ex Ferrari sa bene come operano certe dinamiche. Ed è per questo che vuole scongiurarle con ogni mezzo.

Il famoso “Doppio diffusore” della Brawn Gp, stagione 2009

Brawn ha quindi saltato il guado: da tecnico alla ricerca di scappatoie è diventato controllore tenace. Ecco perché sa bene cosa e dove andare a vedere. Pare che il gruppo che risponde all’ingegnere inglese abbia trascorso molto tempo ad esaminare quali potessero essere le possibili interpretazioni delle diverse aree di sviluppo per capire dove poteva esserci ancora spazio per i team per aggirare i paletti normativi. Gli esperti di Liberty Media hanno deliberatamente infranto le regole in alcune aree per scoprire dove potrebbero nascondersi eventuali punti deboli nei regolamenti.

Le norme tecniche sono state quindi messe sotto stress e s’è capito – o almeno sperano – che dovrebbe essere difficoltoso per gli staff dei team di F1 aggirarle in maniera tanto clamorosa da garantirsi un vantaggio di spessore. Ma questo probabilmente non eviterà che un manipolo di squadre abbia meglio interpretato le cose garantendosi un deciso abbrivio prestazionale sulla concorrenza.

Se così fosse, dovrebbe essere il balance of performance, nel tempo, ad assottigliare le distanze. E se anche questo non bastasse potrebbe essere la stessa FIA, che nel frattempo ha messo sotto la sua egida l’equipe diretta da Symonds, a modificare in corsa il testo di riferimento. La F1 ha dichiarato guerra alle disparità tecniche. E farà di tutto per evitarle.

F1-Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: BrawnGP, F1

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Pubblicato da
Diego Catalano