F1 – Se il consigliere grande capo Red Bull Helmut Marko dovesse mai un giorno decidere per una volta tanto di non dire la sua, dovremmo seriamente iniziare a preoccuparci: stavolta è toccato al finlandese oramai ex pilota Mercedes, Valtteri Bottas.
Il fatto che quest’ultimo sia spesso al centro di critiche provenienti da persone che fanno (attualmente facevano) parte del suo team o anche al di fuori di esso, a parer mio è un’osservazione oggettiva. D’altronde negli anni non si è solo guadagnato il simpatico nomignolo di “woodman”, cioè boscaiolo, a causa delle sue origini nordiche, ma ce ne sono stati anche tanti altri nettamente meno lusinghieri: mi riferisco a “cagnolino”, da intendersi come “fido scudiero” sempre pronto al servizio di Sir Lewis, oppure ancora “maggiordomo”, ed anche di questo ne intuite benissimo da soli l’amaro perché.
Perfino il sempre sorridente Daniel Ricciardo durante il Gp di F1 di Ungheria 2018 lo arrivò a definire “mollo come un gelato”, riferendosi all’episodio che lo vide protagonista di un contatto provocato dal finlandese: in quell’occasione Daniel (che correva ancora per Red Bull) fu autore di una splendida rimonta messa in ombra da quel piccolo incidente, la cui reazione dell’australiano fu di stupore poiché Valtteri era finalmente (ed inaspettatamente) riuscito ad essere aggressivo nei confronti di qualcuno in pista.
Insomma, parlare di Bottas aspramente è un po’ come sparare sulla Croce Rossa; come se non fosse già abbastanza amaro il fatto che da quando è entrato a far parte del team Mercedes nel 2017, non ha mai potuto lottare per un titolo mondiale pur facendo parte della scuderia più forte in griglia. Questo piccolissimo dettaglio non è sfuggito ad Helmut, che come anticipavo poco sopra, ne ha una per tutti: a suo avviso infatti, Valtteri potrà anche essere un pilota veloce, ma è soltanto un perdente quando si tratta di fasi di sorpasso degli avversari.
In effetti specie in situazioni di traffico è tutt’altro che raro vederlo un po’ smarrito e questo lo conferma anche l’ultimo appuntamento gara del 2021, quando cioè Perez è stato di grande aiuto a Verstappen nella difesa su Hamilton, mentre Bottas disperso nel gruppo probabilmente stava inserendo sul navigatore “percorso più veloce per bandiera a scacchi e portatemi via da Toto quanto più lontano possibile”, probabilmente già sentendo arrivare le urla dal muretto box.
Scherzi a parte, il paragone che Marko fa tra Checo e Valtteri è talmente brutale che limitarsi a dire che secondo lui il primo guidi meglio del secondo è riduttivo; anzi, aggiunge anche che in certi appuntamenti gara, Perez ha guidato in maniera ottima, quasi allo stesso livello dell’attuale campione del mondo.
Ad ogni modo, per Marko al momento non c’è nessuno che sia in grado di affrontare e tenere testa al giovane Max in qualifica, ed attribuisce proprio a quest’ultima un ruolo pressoché centrale nel conseguimento primo posto in gara il giorno successivo: egli sostiene che sebbene un pilota possa avere delle ottime doti ed un’eccellente stile di guida, tutte queste caratteristiche non saranno comunque d’aiuto con una partenza dalla decima posizione in giù.
Personalmente non sono d’accordo, la storia di questo sport è ricca di episodi di rimonta clamorosi (proprio come citato poco sopra). Forse Marko alla soglia dell’ottantina inizia a perdere colpi?! Probabile…