Formula 1

La nuova F1 cambia ancora: al vaglio l’ennesima rivoluzione

Il campionato del mondo di F1 2022 presenterà novità tecniche rivoluzionarie. Di queste abbiamo parlato in molti approfondimenti specifici e non ci ritorniamo su in questa sede. Tra le mutazioni secondarie, ma non per questo meno interessanti, ci sono quelle inerenti il format del week end di competizione che subirà un restringimento sostanziale passando dai quattro giorni canonici a tre.

Ma andiamo per gradi e partiamo dal calendario. Che l’anno prossimo, salvo stravolgimenti causati dal Covid-19 (leggi qui) presenterà ben 23 gare. Il record assoluto per la storia della categoria. Una ferrea volontà di Liberty Media che ha lo scopo di incrementare gli introiti globali tramite la maggiore elargizione pecuniaria da parte delle TV, degli sponsor e degli organizzatori delle singole gare. E’ una questione di semplice matematica: più eventi, più merce da mettere in esposizione e più acquirenti che pagano per il prodotto.

Da qui l’indicazione di arrivare, in non troppi anni, a 25 eventi. Una cifra mostruosa se pensiamo a cosa era la F1 fino a un paio di lustri fa. Un numero di appuntamenti che non potrà essere superato per una serie di ragioni logistiche. Le merci, nella massima categoria del motorsport, non si muovono molto agevolmente. Spesso osserviamo i soli piloti dimentichi che dietro c’è una struttura mastodontica che deve spostarsi per garantire il corretto svolgimento dell’evento.

Le difficoltà maggiori si incontrano in occasione dei triple header, un format insostenibile a lungo termine. Evidenza sottolineata da Gunther Steiner che non si è detto soddisfatto da questa compressione forzata (leggi le dichiarazioni). Ecco perché, in un futuro prossimo non dovremmo superare questa soglia di 25 tappe che possiamo considerare border line. Ma torniamo alla stringete attualità.

Gunther Steiner, team principal della scuderia statunitense Haas

Detto dei 23 GP, come sarà composto il format del weekend? La F1, storicamente, si è basata su un programma spalmato su quattro giorni, eccezion fatta per Montecarlo. Dal campionato che nascerà venerdì 18 marzo in Bahrain l’evento sarà troncato di 24 ore. Tutti i GP si svilupperanno dal venerdì al sabato. Il personale non ritenuto essenziale non avrà accesso al paddock prima del quinto giorno della settimana. Questo accadrà anche per l’appuntamento del Principato andando a spezzare una tradizione consolidata della storia della categoria.

I fine settimana di ogni Gran Premio inizieranno il venerdì mattina. Prima di mezzogiorno saranno effettuate le press conference che, fino al 2021, si svolgevano al giovedì. Le prove libere dureranno 90 minuti, saranno separate da almeno due ore l’una dall’altra e inizieranno nel primissimo pomeriggio: 13:00 – 14:30 le FP1, 17:00 – 18:30 FP2. Ovviamente ora locale. Successivamente saranno schedulate le consuete dichiarazioni post sessione.

Passiamo al sabato. Le terze libera dureranno un’ora e inizieranno a mezzogiorno. Le qualifiche scatteranno alle 15:00 o almeno due ore dopo la fine della FP3. Nessuna modifica al format delle stesse che continuerà a basarsi su Q1, Q2 e Q3.

Quanto detto varrà per i week end senza Sprint Qualifying che avranno regole peculiari che seguiranno quelle adottate nel 2021. Il format della domenica sarà altresì immutato: 13:30 la sfilata dei piloti; 15:00 l’avvio della gara; 18:00 la conferenza stampa. A meno di stravolgimenti determinati da condizioni particolari (bandiere rosse, dilazioni causa mal tempo e così via).

Stefano Domenicali, presidente e amministratore delegato del Formula One Group

Pur avendo, rispetto al 2021, una gara in più, Liberty Media ha calcolato che la nuova struttura permetterà alla F1 di risparmiare ben 24 giorni di attività. Uno snellimento sostanziale in presenza due triple header e di diverse gare ravvicinate. La cosa andrà in favore di una gestione logistica più coerente sia per le maestranze impegnate fisicamente nei week end di gara sia per chi deve gestire il trasporto di enormi quantità di materiale da un posto all’altro del globo terrestre.

Questo andamento non sembra un test valutativo. Si tratta di un percorso senza ritorno perché la proprietà americana intende garantire appuntamenti con una cadenza quasi settimanale da marzo a dicembre. Viene da sé che la F1 si sposti sempre più sul lato simulativo a scapito delle prove in pista. Il tempo di approntare sessioni di test sarà praticamente ridotto al lumicino. Anche per rispondere all’esigenza di provare in pista il materiale si è stabiliti di allungare i primi due turni di libere da un’ora a un’ora e mezza, come accadeva fino al 2020.


F1-Autore: Diego Catalano@diegocat1977

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Diego Catalano