Formula 1

Red Bull RB17: il ruolo chiave della PU nella stagione 2022

La parte finale del mondiale di F1 2021 è stata estenuante sia per gli sconfitti che per i trionfatori. Red Bull, dopo aver alzato la voce negli Stati Uniti ed in Messico, riteneva che il cammino che portava verso il titolo iridato fosse agevole, in discesa. Così non è stato poiché Mercedes, sin dal Brasile, ha reagito con veemenza offrendo a Lewis Hamilton una vettura iper-competitiva che ha mostrato un potenziale raramente osservato nelle gare precedenti. E’ servito un epilogo thrilling, di cui abbiamo ampiamente dibattuto, per consentire a Max Verstappen di laurearsi campione del mondo.

Naturalmente Milton Keynes, per reggere l’urto del recupero dei concorrenti anglo-tedeschi, è dovuta ricorrere a forze extra che potrebbero aver condizionato lo sviluppo della RB17 (questo dovrebbe essere il nome dell’erede della RB16B, nda). Uno scenario di cui ha parlato Chris Horner esprimendosi in toni rassicuranti. “Tutti sappiamo che stanno arrivando grandi cambiamenti alle regole per il 2022 e abbiamo usato le nostre risorse di conseguenza – ha esordito il manager britannico – Sono sicuro che ogni squadra ha fatto ciò che ritiene giusto e che ha messo sotto pressione i suoi uomini“.

Il mio team è stato eccezionale – ha proseguito Hornerperché mantenere il ritmo di sviluppo delle nuove vetture e rimanere concentrati sulla monoposto di quest’anno ha richiesto uno sforzo monumentale. L’impegno mostrato da tutta la squadra è stato fenomenale“.

Il 2022, quindi, viene inteso come una sfida entusiasmante che di certo non spaventa chi, dopo sette stagioni passate ad inseguire, è riuscito a battere gli uomini della Mercedes. “Vedremo chi è il più veloce quando torneremo in pista tra un paio di mesi e con auto completamente nuove. Le monoposto avranno un aspetto diverso, offriranno feeling nuovi, si guideranno in modo inedito. Ci sarà chi avrà interpretato meglio le cose e chi no. E’ il solito meccanismo della F1“.

La risata compiaciuta del team principal britannico Christian Horner (Red Bull Racing Honda)

Il team vicecampione del mondo si sente dunque sicuro. Anche se, a ben guardare, ci sono delle preoccupazioni celate che possono nascere dalla situazione relativa alle power unit. Il reparto powertrains di Milton Keynes è ormai completo ed operativo. Ma il passaggio da Honda all’autoproduzione potrebbe presentare delle criticità che un novello comparto tecnico non è abituato a gestire. Anche se c’è un’evidente linea di continuità con quanto fatto dagli ingegneri di Sakura.

La vera difficoltà potrebbe invero risiedere nella mancanza di un reale sviluppo tecnico dell’unità di potenza concepita dalla Grande H. Toyoharu Tanabe, infatti, non ha fatto mistero che le migliorie previste per il campionato 2022 siano state anticipate di un anno per permettere alla casa nipponica di dare il commiato alla F1 in grandissimo stile. Difficile pensare che il motorista abbia ulteriormente lavorato sul V6 turbo-ibrido che sarà sostanzialmente congelato – tranne che per gli adattamenti necessari, ad esempio, ai biocarburanti (leggi qua) – alla versione che ha debuttato in Francia.

Un fatto che potrebbe scontrarsi con la bramosia di Mercedes che intende “vendicarsi” dopo l’epilogo del GP di Abu Dhabi. Per non parlare di Ferrari e Alpine che rivendicano la possibilità di iscriversi alla lotta per il titolo. Se Red Bull, dunque, ha un vantaggio chiamato Adrian Newey, da sempre abile a maneggiare e ad interpretare in maniera massimizzante regolamenti inediti e non, potrebbe invece accusare il colpo determinato dal tempo che un nascente reparto motori può impiegare per andare realmente a pieno regime operativo.

Secondo quanto appreso FormulaUnoAnalisiTecnica, infatti, malgrado il cauto ottimismo sciorinato dalla dirigenza del team austriaco durante gli ultimi mesi, la mole di lavoro per gestire una scuderia a 360° sta mettendo a dura prova i tecnici della Red Bull. La sfida tecnica è assai ardua considerando l’evoluzione richiesta per restare al passo competitivo di Mercedes, sopratutto quando l’obbiettivo futuro, oltre quello di difendere il titolo piloti raddoppia sommando un ulteriore desiderio: riportare a Milton Keynes il trofeo dei costruttori…


F1-Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: Nicolas CarpentiersRed Bull Racing

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Pubblicato da
Diego Catalano