Formula 1

Red Bull migliora la power unit Honda per il 2022

F1 Red Bull ha un obiettivo ben preciso per il 2022: permettere a Max Verstappen di bissare il titolo piloti ottenuto l’anno scorso e magari riuscire ad imporsi alla Mercedes anche del Campionato Costruttori. Per riuscire in questa doppia operazione serve interpretare al meglio le nuove regole aerodinamiche.

Ma questo aspetto, da solo, potrebbe non bastare. Sarà necessario, infatti, poter ancora contare su un propulsore che è stato in grado di insidiare sull’aspetto prestazionale il più blasonato e vincente V6 tedesco. Entra necessariamente in gioco, a questo punto, Honda F1 che, pure essendo formalmente dimissionaria, continuerà a dare il suo apporto decisivo al nascente reparto powertrains di Milton Keynes.

Sakura, infatti, sarà più coinvolta di quanto si è detto o pensato in precedenzaIl motorista asiatico terrà ben saldi i legami con la Red Bull da qui al 2025, ossia per tutto il lasso di tempo in cui i propulsori resteranno immobili sul frangente regolamentare. 

Il reparto powertrains della Red Bull è una speranza per la F1 del futuro

Il programma originario era definito nel dettaglio: la “Grande H” avrebbe assistito più o meno esternamente Red Bull sino al 2023 per poi eclissarsi definitivamente l’anno successivo. Da quel momento il reparto powertrains del team vicecampione in carica avrebbe dovuto pienamente camminare con le sue gambe. Le cose sono repentinamente cambiate e si è stabilito che l’accordo sarà prolungato e, cosa più importante, le power unit continueranno ad arrivare dal GiapponeA Milton Keynes verranno gestite, ma la vera produzione sarà mantenuta ancora negli stabilimenti asiatici.

Una scelta che ha un chiaro fondamento tecnico: evitare che nel passaggio di produzione possano sorgere problemi nella fabbricazione e nell’assemblaggio di un unità motrici che hanno avuto nell’affidabilità estrema il loro vero punto di forza.

Ma i V6 turbo-ibridi Honda rappresenteranno un netto passo in avanti rispetto a quelli che hanno permesso a Verstappen di laurearsi campione del mondo? In realtà le unità di potenza non saranno particolarmente diverse da quelle scese in pista fino ad un mese fa. Gli unici cambiamenti significativi saranno quelli necessari a gestire l’adattamento al carburante E10. Aspetto che, ve l’avevamo raccontato in un focus dedicato (leggi per approfondire), non fa dormire sonno tranquilli agli uomini di Milton Keynes.

Vista frontale del propulsore giapponese (Honda RA620H) montato sulle vetture Red Bull Racing austriache durante la stagione 2021.

Masashi Yamamoto, responsabile della Honda in F1, ha specificato che il regolamento consentirebbe di rinnovare tutto ma che in Honda non sono previste rivoluzioni dopo che, nel 2021, hanno anticipato molti concetti previsti per quest’anno. L’unica vera sfida da vincere sarà quella sull’adattamento alla miscela fossile etanolo delle camere di combustione.

Un aspetto apparentemente marginale ma che ha importanti ricadute commerciali è quello relativo al mantenimento del logo Honda sulla testata del V6 gestito nei capannoni di Milton Keynes. I colloqui tra le parti sono in corso e, allo stato attuale, non è ancora chiaro i propulsori saranno marchiati con l’iconica H o con il Toro che carica.

Da sinistra verso destra, Toyoharu Tanabe (direttore tecnico Honda) assieme a Masashi Yamamoto (direttore Honda F1)

Alla fine il logo del motorista, in qualche misura, potrebbe ancora essere messo in bella mostra. Questo grazie ai buoni rapporti tra Honda e Red Bull. Una decisione che dovrebbe arrivare prima dei test inverali dalla quale potrebbe scaturire anche un’iniziativa commerciale diversa, che non sia legata direttamente ad Honda. Come ha recentemente sottolineato Yamamoto.

Il disimpegno della casa nipponica risponde ad una mission strategica ben precisa che vuole il costruttore concentrarsi sullo sviluppo delle motorizzazioni full electric. Qualcosa che cozza con la visione di medio periodo della F1 basata ancora sugli ibridi e quindi sull’alimentazione a carburante misto fossile-etanolo. Seppure sempre più ecologico. Certamente stona il tempismo col quale la decisone è stata presa. Honda, dopo anni di sofferenza, lascia la serie e un possibile ottimo ritorno di immagine. Da qui, forse, la necessità di vedere il proprio logo campeggiare ancora sulle fiancate delle Red Bull e, perché no, delle Alpha Tauri.

F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageizf1

Foto: Honda, Alpha Tauri, Red bull Racing

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Pubblicato da
Zander Arcari