F1 – C’è molta curiosità intorno all’Alpine A522 che ieri sera si è svelata al mondo. Dopo anni non certo esaltanti, la compagine francese è chiamata al definitivo riscatto. Operazione non semplice ma che potrebbe essere facilitata dal nuovo quadro regolamentare su cui Renault conta per rinverdire i fasti del recente passato. La monoposto progettata in quel di Enstone potrà contare su una power unit pesantemente rivista come spiegato dal CEO Laurent Rossi (leggi qui).
Un propulsore che, in fase di progettazione, ha puntato più sulla performance che sull’affidabilità. Ecco perché qualche perplessità sulla tenuta incombe sulla stagione che si apprestano a disputare Esteban Ocon e Fernando Alonso. Vediamo, dunque, come lo staff ora capeggiato da Pat Fry (che ha preso il posto di Otmar Szafnauer, nda) ha lavorato per meglio interpretare il regolamento tecnico.
All’anteriore non ritroviamo dei concetti estremizzati come magari si è potuto osservare su altre vetture. C’è da dire che, vista la vicinanza ai test, è molto probabile che alcuni aggiornamenti li vedremo solo a Barcellona a partire da domattina.
Il muso della vettura si ancora a sole tre delle quattro sezioni permesse da regolamento, ma in questo caso la punta si prolunga anche al di sopra del main plan. Ma, tuttavia, non si unisce ad esso. I flap aggiuntivi sono abbastanza orizzontali e si abbassano leggermente alle estremità per consentire la generazione di un buon effetto outwash. Sull’ultimo flap apre anche un piccolo nolder.
Nella porzione centrale, il main plain sembrerebbe subire una leggera depressione. Caratteristica, questa, già ritrovata su diverse monoposto che risulta utile ad aumentare l’effetto suolo. Ma soprattutto a creare una via privilegiata verso il fondo vettura. Interessante l’appendice ad “Esse” che è posizionata sul lato esterno dell’end-plate.
Per l’asse frontale è stato confermato lo schema pull-rod, che in questo caso appare piuttosto classico. La visuale però non rende facile capire l’orientamento dei due triangoli rispetto al suolo. Detto questo, il braccetto dello sterzo è stato quasi allineato al triangolo superiore. Tra i due elementi sembra crearsi una piccola soffiatura. Una configurazione simile a Ferrari per quanto riguarda la posizione del braccetto dello sterzo.
Forse la novità più interessante è rappresentata delle bocche delle pance che risultano rimpicciolite e rialzate, in uno stile che ricorda quelle della F1-75. Di per sé, la conformazione delle pance è molto squadrata. La parte superiore risulta perciò virtualmente separata dalla zona laterale, quasi a cercare di separare la gestione dei flussi.
Al momento i transalpini sono gli unici ad aver adottato una doppia serie di branchie sulle pance che potrebbero giustificare delle bocche così ristrette. Il flusso che scorre sulle pance e attorno ad esse si ricongiunge poi per fluire verso la zona superiore del diffusore. La zona dei bargeboards non sembra avere grosse novità al momento. E le foto molto scure non aiutano.
Salta all’occhio il monopilone per sostenere l’alettone, mentre il main plain dell’ala posteriore sorprende per la sua forma al quanto piatta e che si distacca dal trend delle superfici a cucchiaio. Molta generazione di downforce dovrebbe quindi provenire dal fondo vettura.
Per quanto concerne la sospensione, rimane il pull-rod con un tirante classico, il cui ancoraggio è ancora difficile da definire. Tuttavia appare chiaro sin da subito che non riprende la soluzione Red Bull dell’anno scorso come invece abbiamo visto su diverse monoposto.
Foto: Alpine