La nuova vettura di F1 targata Ferrari prosegue nella raccolta dati. Durante una mattinata caratterizzata da varie bandiere rosse, i tecnici di Maranello hanno messo il punto di mira sul set-up della monoposto. La necessità di racimolare dati impera, per poi studiarli e cercare con gli strumenti a disposizione all’interno della GES di progredire. Il progetto Ferrari annovera tra le scelte aerodinamiche un approccio senza dubbio interessante.
La volontà dei tecnici italiani è stata quella di non porre limite alla fantasia, muovendosi tra le pieghe regolamentari per produrre un concetto vincente (leggi qui l’analisi tecnica sulla rossa). Nella giornata di oggi è arrivato il primo up-date sulla vettura. Una nuova versione del fondo, infatti, è apparsa sulla numero 16 guidata da Charles Leclerc, testata durante la sessione mattutina dell’ultimo giorno di test pre-stagionali qui al circuito catalano di Montmelò. Grazie allo scatto realizzato alla fine della pit-lane, possiamo prendere in esame l’ultima specifica.
Sulla porzione di fronte alla ruota posteriore appare una feritoia i cui bordi risultano sfasati in altezza. Inoltre, all’interno della sezione del foro, troviamo anche una piccola appendice. Con tale aggiornamento gli ingegneri del Cavallino Rampante puntano a creare un vortice utile a sigillare il fondo. Osservando con cura la soluzione proposta, tenendo presente che senza i dati al CFD risulta sempre moto difficile lanciarsi in teorie aerodinamiche precise, parebbe che la conformazione del flusso generato sia molto particolare. Senza dubbio un’idea studiata in maniera minuziosa.
Indagando sull’immagine, per di più, va rilevato un altro elemento. La porzione di fondo a valle del taglio risulta arcuata. Malgrado vadano tenuti in considerazione i cambi relativi al nuovo corpo normativo, questa zona resta sempre molto delicata per le attuali vetture di F1. Questo perchè la presenza degli pneumatici e il relativo rotolamento genera diverse turbolenze nocive a livello aerodinamico, le quali si “bloccano” proprio di fronte alla gomma stessa e tendono ad infilarsi all’interno del fondo.
Foto: Alessandro Arcari – @berrageiz