Formula 1

Ferrari cura la sigillatura del diffusore sulla F1-75

F1. Con l’inizio dei test spagnoli abbiamo finalmente potuto osservare le vetture di nuova generazione senza barriera di sorta. Pertanto è possibile cominciare a fare delle valutazioni più approfondite su quella che è sempre stata una zona nevralgica per l’equilibrio aerodinamico della vettura: l’area del diffusore. Confrontando le immagini sono emerse rimarchevoli peculiarità. Scendiamo nel dettaglio.

Interessante la seguente immagine che mostra le linee di flusso del fluido che scorre nell’estrattore. Incominciamo così ad affrontare la complessità aerodinamica dei diffusori di queste monoposto. Il flow-viz é ormai molto conosciuta ed evidenzia molto semplicemente l’effettivo tragitto dei fluidi. Queste foto andranno direttamente a Maranello per confrontare i dati della galleria del vento con quelli direttamente dalla pista. 

Ferrari F175

Si nota che il fluido predilige due direzioni differenti. Parte dello stesso devia verso l’alto, come ci si potrebbe aspettare. Un’altra porzione, invece, vira verso il basso e si diriger verso la parte posteriore della gomma, zona nella quale si crea una forte depressione utilizzata per l’estrazione. 

L’efficienza dell’estrattore dipende molto da come questo viene sigillato. Ricordiamo che affianco al diffusore c’è il rotolamento della gomma che genere diverse turbolenze. Queste si potrebbero infiltrare all’interno del diffusore riducendone, di fatto, l’efficacia. Grande lavoro da parte delle squadre verrà dedicato alla cura di questa zona. Molta importanza, in tal senso, ricopriranno le prese d’aria dei freni posteriori. Queste sono ormai da molto tempo degli elementi aerodinamici molto sviluppati.

Ogni elemento deportante determina l’estensione di una certa pressione a terra. Questa è in grado di ripulire in parte le turbolenze e di evitare l’entrata di flussi turbolenti. Infatti, senza tali elementi deportanti, la pressione in quella zona a fianco della gomma sarebbe molto maggior rispetto a quella interna al diffusore. Per cui le turbolenze tenderebbero naturalmente ad infiltrarsi. In questo modo il fenomeno viene ridotto. 

Detto questo andiamo a vedere cosa ci propongono gli aerodinamici di Maranello. La serie di elementi in rosso sono i più tradizionali e fanno parte proprio delle prese dei freni posteriori. In giallo invece troviamo un altro elemento che appunto va a svolgere il medesimo compito e che al contempo aiuta l’estrazione. Perciò troviamo una doppia serie di elementi che cercano di proteggere il fondo.

Su Red Bull sono ugualmente sdoppiati in due serie, tuttavia gli elementi che si ancorano direttamente alla presa dei freni sono meno fitti al momento. Un dettaglio molto interessante si nota osservando le due vetture: il lato del fondo della RB18 possiede una sorta di scalino alla base, il quale di estende verso la gomma. La superficie di questo è decisamente più pronunciata sulla creatura di Adrian Newey.


F1-Autore: Niccoló Arnerich@niccoloarnerich Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto e co-autore: Alessandro Arcari – @berrageiz

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Pubblicato da
Zander Arcari