Analisi Tecnica

McLaren MCL36: sospensione posteriore a triangoli sfasati, fondo aggiornato e diffusore per eliminare turbolenze

Tra i protagonisti della nuova stagione di F1 spicca la McLaren. La vettura di Woking propone soluzioni interessanti. Il dato di fatto racconta si spiega con una monoposto coraggiosa messa in pista questa prima settimana di test al Montmelò. I tecnici britannici hanno pensato, progettato e costruito un’auto capace di attirare gli sguardi su di se. Nella giornata di ieri abbiamo potuto osservare da vicino la MCL36.

L’analisi sui dettagli tecnici parte dall’avantreno, zona dell’auto dove arriva il primo update rilevante. Parliamo della specifica relativa al muso che presenta una sezione più ristretta oltre la comparsa di un un foro sulla punta in pieno stile Red Bull (leggi qui l’analisi tecnica della vettura di Milton Keynes). Apertura che, come detto, potrebbe far sfociare il flusso dietro al muso ed eliminare il flusso che altrimenti andrebbe quasi a ristagnare.

McLaren Mcl36 – muso

Spostando l’interesse verso il retrotreno, grazie agli scatti realizzati direttamente in pista possiamo finalmente osservare da vicino la soluzione scelta sulla sospensione posteriore. Durante la presentazione ci eravamo limitati a far notare lo schema push-rod adottato. Oggi, invece, possiamo andare a raccontare le particolarità di questa scelta condivisa con la Red Bull. Assieme all’Alpha Tauri, vale la pena ricordarlo, queste due due vetture hanno preso una strada poco battuta. 

Attenzionando con cura la foto che segue notiamo come il triangolo superiore sia inclinato rispetto all’orizzontale, tanto che il puntone della sospensione passa all’esterno. Configurazione, come detto, adottata anche sulla RB18. Il triangolo inferiore, invece, è piuttosto standard e non adotta un multi-link come al momento appare sulla Red Bull, schema senza dubbio più complicato da concepire e realizzare.

McLaren Mcl36 – sospensione posteriore

Analizzando il fondo della vettura arancione salta all’occhio una nuova appendice assente durante la presentazione. Tale elemento si colloca sulla porzione di fronte alle ruote posteriori, zona in cui la sigillatura del fondo risulta essenziale per via della grande quantità di turbolenze generate dalla gomma stessa.

La specifica consiste in un’appendice che corre longitudinalmente, formata da quattro sostegni. Questo è l’elemento principale che viene poi preceduto da un piccolo generatore di vortice sempre utile a sigillare il fondo.

McLaren Mcl36 – fondo

A valle dell’elemento principale troviamo anche un “increspamento” del fondo, la cui utilità consiste nella riduzione delle turbolenze che, in parole semplici, vengono essenzialmente “ingoiate” dalla feritoia in questione che si viene a creare.

Per concludere andiamo ora ad analizzare anche la zona del diffusore, cruciale su queste vetture di nuova concezione. In casa McLaren troviamo anche qui una doppia serie di appendici, la quale mira e generare una bassa pressione a terra.

McLaren Mcl36 – diffusorie

L’obiettivo è quello diventare l’entrata all’interno dell’estrattore di alcune turbolenze prodotte dal rotolamento dello pneumatico posteriore. In ultima battuta, la beam i al momento presenta una configurazione con due sezioni non sovrapposte che lavorano in sinergia con lo scivolo del fondo.


F1-Autore: Niccoló Arnerich@niccoloarnerich Alessandro Arcari – @berrageiz

Foto:  Alessandro Arcari – @berrageiz

Condividi
Pubblicato da
Zander Arcari