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Protocollo Covid-19 F1: i vaccini diventeranno obbligatori per tutti

Quello del Covid-19, ahinoi, è un tema ancora all’ordine del giorno. E non solo in Italia visto che molti altri Paesi al mondo sono alle prese con una recrudescenza del fenomeno. La F1 è lo sport più globale che ci sia. Quindi, per tal natura, risulta maggiormente esposta al rischio cluster. Da qui la necessità di imporre restrizioni che, negli anni passati, si sono palesate sotto forma di bolle di sicurezza all’interno del paddock. E non solo, visto che il controllo era allargato anche agli alberghi dove alloggiava il personale. Un protocollo ferreo, di grande efficacia, che si è dimostrato ampiamente valido nel prevenire la diffusione del virus tra le migliaia di persona che servono per mandare avanti il Circus iridato.

Ma il decalogo adoperato sino a questo momento potrebbe non bastare più. Ulteriori restrizioni si profilano all’orizzonte. La F1, difatti, renderà obbligatori i vaccini Covid-19 per tutto il personale sin da questo nascente campionato 2022. Il provvedimento è semplice, chiaro e non lascia adito ad interpretazioni di comodo: chi non sarà completamente vaccinato non potrà lavorare all’interno del paddock. La politica si applicherà a tutto il personale che opera all’interno della Formula Uno, inclusi piloti, team, media, operatori dell’ospitalità e tutti gli ospiti che partecipano ai weekend di gara.

Melbourne, sede del Gp d’Australia

Andranno pertanto sanate posizioni ambigue come quella di chi ha inteso “sfidare” le procedure messe in piedi dalla F1. Si tratta, per fare un nome, di Alan Van Der Merwe, pilota della medical car. Il driver sudafricano ha contratto ben due volte il Covid-19 ed ha dichiarato di non avere intenzione di vaccinarsi. O si adeguerà al mutato contesto legislativo o per lui non ci sarà spazio nel carrozzone della F1.

La massima categoria del motorsport vuole evitare un caso Djokovic che, ricordiamolo, è stato estromesso dal suolo australiano in seguito alla presentazione di documentazioni piuttosto ambigui sul suo stato di salute e sulla presunta impossibilità a ricevere un vaccino. Le autorità del Paese, dopo un lungo rimpallo tra giudici locali e giurisdizione nazionale, hanno emesso un verdetto d’espulsione che, nei fatti, che negato la possibilità al serbo di disputare gli open vinti domenica scorsa dallo spagnolo Rafa Nadal.

Un teatrino dal quale il serbo è uscito perdendo parecchia credibilità. Scene che la F1 non può permettersi di ripetere. Anche perché il personale coinvolto è numericamente molto più ampio rispetto a quello che segue un evento tennistico importante con un torneo del grande slam.

i piloti di F1 attorno alla nuova vettura 2022

Ovviamente, ad essere maggiormente esposti da un punto di vista mediatico, sono i piloti che, in ogni caso, dovrebbero già essere conformi alle disposizioni. La cosa è indirettamente confermata dal GP degli Stati Uniti del 2021. Per entrare sul suolo americano, difatti, era obbligatoria la doppia dose. Nessuno dei 20 protagonisti non ha superato lo sbarramento burocratico, quindi è immaginabile ritenere che nel 2022 continueranno ad osservare la prescrizione.

Ora bisogna spingere sulla vaccinazione di tutti gli addetti ai lavori che operano dietro le quinte. Il piano per la vaccinazione del personale è stato concordato nella riunione del mese scorso del consiglio mondiale dell’organo di governo della FIA. In questo ambito si sono stabiliti anche i criteri per valutare eventuali esenzioni che possono afferire a particolari condizioni di salute. Tra queste – ed è un passaggio importantissimo – non sarà contemplata l’aver contratto il virus per poi essersi negativizzato.

Safety car e Medical Car della F1

Imporre un programma di vaccinazione porterà a un allentamento delle restrizioni Covid all’interno della F1. Cosa significa? Che la frequenza dei tamponi sarà ridotta. In caso di test positivo, i contatti stretti saranno individuati sulla base dei requisiti nazionali. La “bolla” introdotta per limitare i contatti delle persone per garantire il minimo disservizio in caso di test positivo non sarà più obbligatoria, ma continuerà ad essere fortemente raccomandata dalla FIA.

Il Circus, quindi, prova a dotarsi di nuovi e più efficaci strumenti per coesistere col Covid e per permettere il regolare svolgimento di una stagione che sarà basata su ben 23 gare. Un record assoluto nella ultrasettantenale storia della F1.


F1-Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1

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Pubblicato da
Diego Catalano