Formula 1

F1 2022: il nuovo regolamento tecnico e il parallelismo col 2009

F1. Le svariate presentazioni delle monoposto 2022 hanno sino ad adesso mostrato idee, linee, forme e concetti differenti tra loro. All’appello delle nuove vetture mancano solo, nell’ordine, Mercedes, Alpine e Alfa Romeo. La Ferrari ha presentata poco fa la F1-75 (leggi l’approfondimento tecnico). In virtù della rivoluzione regolamentare ed aerodinamica vi era grande suspense nel vedere come sarebbe stata la nuova generazione di monoposto. Attesa che, in alcuni casi, è stata deludente.

Infatti, la Red Bull del campione del mondo in carica Max Verstappen, ha semplicemente presentato il prototipo della FIA con la livrea del team Milton Keynes e il nuovo title sponsor Oracle ben visibile sulle fiancate. La medesima azione sembrerebbe averla compiuta la Williams con la FW44. Anche se ha recuperato nel pomeriggio con uno shake down della sua F1 con annesse immagini diffuse sui social. In molti, tra appassionati e addetti ai lavori, hanno storto il naso di fronte alla scelta delle due scuderie.

La spiegazione più logica è quella secondo cui le compagini guidate rispettivamente da Christian Horner e Jost Capito non abbiano voluto mostrare la vera vettura prima dei test invernali della prossima settimana che si terranno a Barcellona. Per una duplice motivazione: la prima è che non hanno voluto scoprire le proprie carte; la seconda, diretta conseguenza della prima, è che potrebbero aver trovato una soluzione aerodinamica rivoluzionaria come fece la BrawnGP tredici anni fa. Il condizionale è obbligatorio, ma allo stesso tempo è corretto. Anche se siamo nel campo delle ipotesi, dobbiamo tenere in considerazione i possibili scenari.

Button vince il GP Australia 2009 davanti a Barrichello a completare la doppietta BrawnGP all’esordio

Proprio col 2009 si può tracciare un parallelo con 2022. Quell’anno, la F1, vide una rivoluzione tecnica prevalentemente sul fronte aerodinamica che modificò profondamente il concetto aerodinamico alla base delle vetture. Ambedue gli alettoni furono rivisti nel loro design: quello anteriore venne allargato e semplificato, mentre il posteriore fu ampliato in altezza e accorciato in larghezza.

I deviatori di flusso sopra il cofano motore e lungo le pance vennero eliminati. Venne implementato il KERS e i pneumatici slick tornarono dopo dodici annate d’assenza. Con una maggiore impronta a terra il grip meccanico aumentò notevolmente.

Nell’annata antecedente la Honda si ritirò e Ross Brawn acquistò tutte le strutture del team giapponese fondando la BrawnGP. La vettura britannica fu l’ultima F1 di quell’anno ad essere svelata e nell’arco dei test di Barcellona sorprese tutti firmando dei crono irraggiungibili per il resto della concorrenza. Jenson Button e Rubens Barrichello monopolizzarono la prima fila al GP Australia e confermarono il risultato del sabato con la doppietta in gara.

Il doppio estrattore della Brawn Gp, team che seppe interpretare meglio della concorrenza il regolamento 2009 garantendosi un vantaggio tecnico che risultò incolmabile.

Le prestazioni monstre della BGP-001 erano dovute al double diffuser presente al retrotreno della vettura che generava molta deportanza soprattutto nelle curve veloci. Brawn sfruttò una zona grigia del regolamento per equipaggiare la monoposto con il doppio diffusore, una soluzione aerodinamica di una genialità assoluta. Solo la Toyota e la Williams adottarono una soluzione simile ad inizio stagione, mentre gli altri team si adeguarono in corso d’opera. Quell’anno la Brawn vinse il mondiale costruttori e il titolo piloti con Button.

Se il team inglese vinse ambedue le corone iridate, dopo il biennio decisamente negativo della Honda, la Ferrari e la McLaren fecero l’opposto. Pur raddrizzando parzialmente la stagione nella seconda metà (Raikkonen s’impose in Belgio, mentre Hamilton trionfò in Ungheria e a Singapore, nda), le due acerrime rivali all’iride nel 2007 e 2008 sprofondarono a centro gruppo a inizio 2009. E, in qualche circostanza, anche nelle retrovie.

Fare un parallelismo tra la F1 2009 e quella del 2022 può far comprendere meglio come vi possono essere alcune dinamiche e variabili tecniche in grado di variare le forze in campo quando vi è un cambiamento tecnico nel regolamento. Anzi, quest’anno si tratta più di una vera e propria rivoluzione. Il che crea un grande punto interrogativo a cui, come sempre accade nel motorsport, solamente il cronometro è in grado di dare delle risposte concrete.

F1Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Red BullFormula 1

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Pubblicato da
Dennis Ciracì