F1 – In attesa dei test di Barcellona che prenderanno il via tra esattamente sette giorni e che potrete seguire su FUnoAnalisiTecnica che sarà al Montmelò, alcuni team hanno approfittato delle opportunità concesse dal regolamento per fare qualche chilometro alle nuove vetture.
Finora sono state Alpha Tauri (che non ha rilasciato immagini), Alfa Romeo, “pizzicata” martedì a Fiorano, Williams ed Aston Martin ad aver provato le rispettive creature in pista. Test mirati soprattutto a capire se l’assemblaggio è stato effettuato a regola d’arte. Pochi km dai quali, in ogni caso, qualche indicazione è emersa.
Più che di dati possiamo parlare si sensazioni. Qualche dichiarazione su questo primo shake down è giunta, anche se i protagonisti si sono ben guardati dal produrre ragionamenti dettagliati e che potessero lasciar trasparire qualche elemento importante. Una cosa piuttosto normale in questa fase embrionale della stagione.
Lance Stroll, il primo pilota a prendere confidenza con le vetture “next gen“, si è tenuto sul vago parlando di sensazioni di guida molto diverse rispetto a quelle rilasciate dalle F1 del 2021. Ovvietà. Parliamo pur sempre di macchine che si adeguano a caratteristiche nuove come ruote da 18 pollici, ali meno importanti nella produzione della spinta verticale e che vedono spostare la creazione della downforce al sottoscocca. Questi alcuni degli elementi di novità in un quadro molto più ampio di cui abbiamo ampiamente dibattuto in altri approfondimenti.
Un particolare interessante emerge dopo questi brevi assaggi d’asfalto. Ci riferiamo alla visibilità che sarà limitata rispetto all’anno passato. Ciò a causa dell’accrescimento dell’intero gruppo-penumatico. Le nuove Pirelli F1, difatti, saranno 60 mm più alte delle precedenti coperture. Quindi si perderanno preziosi centimetri di visione periferica molto utile nei duelli corpo a corpo e nel valutare bene la posizione precisa dell’apex delle curve. Una problematica ulteriore dopo l’introduzione dell’halo che scherma, in minima parte, il campo visivo del professionista.
Altro elemento che parzializzerà il “panorama” deriva dall’elemento posto proprio in cima alle ruote. Ossia quelle winglet che avranno il compito di direzionare i flussi in una zona molto critica per il bilanciamento aerodinamico complessivo della monoposto.
I due alfieri della Williams che l’altro ieri hanno saggiato la nuova FW44 hanno proprio sottolineato questo aspetto. Nicholas Latifi, protagonista involontario del controverso finale di stagione 2021, ha lanciato una sorta di allarme riferendo che la visibilità è peggiorata in alcuni tipi di curve. Ossia laddove si creano condizioni particolari con l’angolo di sterzo e la traiettoria dello sguardo che incontra le gomme più alte e le ali che le sovrastano. Una condizione comunque comune a tutti alla quale bisognerà, è il caso di dirlo, fare l’occhio.
Alex Albon ha espresso più o meno le medesime preoccupazioni circostanziando meglio il ragionamento e ponendo l’accento sulle difficoltà che si incontreranno sui tracciati cittadini dove il mix penumatico da 18 pollici – deflettore può rappresentare un bel trabocchetto.
Secondo il driver thailandese si tenderà a perdere parte della visuale in curva nel proiettare lo sguardo oltre la stessa. Ciò non darà problemi sulle piste con vie di fuga normali. Diverso è il discorso laddove i muretti sono a pochi centimetri. E Jeddah, secondo GP in calendario, potrebbe subito rappresentare un test molto probante in materia.
L’ex Red Bull ha riferito che c’è anche meno consapevolezza su dove si trovino le ali anteriori e le gomme stesse. Chiaramente si tratta di sensazioni figlie di un primo, fugace, test. L’abitudine farà la differenza e già dopo i test di Barcellona i piloti avranno maggiore sicurezza nel gestire un mezzo che, in ogni caso, presenta delle sfide inedite.
F1-Autore: Diego Catalano– @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1