F1 – Mercoledì della scorsa settimana la Red Bull ha svelato agli appassionati i suoi sponsor. Questo è ciò che è successo perché della RB18 non abbiamo nemmeno visto i copricerchio. Una macchina che altro non era che la show car costruita dalla FIA alla quale, per dare la cifra di cosa campeggiasse realmente davanti alle figure di Sergio Perez, Max Verstappen e Chris Horner, mancava anche il meccanismo che attiva l’apertura dell’ala mobile.
Gli uomini di Milton Keynes avevano premura di mostrare al mondo la nuova – e sempre bella – livrea che stavolta ruota intorno allo sponsor Oracle (che dà anche il nome al team) che “sgancerà” la bellezza di 500 milioni di dollari in cinque anni. Un fatto che ha giustificato una presentazione di plastica.
Alla base delle scelte comunicative della compagine vicecampione del mondo c’è stato anche un certo pragmatismo. L’evento si è tenuto il nove di febbraio, quindi ben lontano dal momento in cui le vetture faranno il debutto nei test cumulativi di Barcellona. Un margine troppo ampio per non pensare che altre scuderie non iniziassero a vivisezionare una monoposto disegnata da quel genio creativo che è Adrian Newey.
Da qui la necessità di fare le cose con una certa circospezione. Qualcuno, per giustificare l’assenza della macchina reale, ha sostenuto che nella factory inglese del team ci fosse un po’ di ritardo nell’assemblaggio. Nulla di tutto ciò. L’auto è completa, viva e vegeta. E la conferma arriva dalla sgambata che, in tutta segretezza, Max Verstappen ha effettuato ieri a Silverstone.
Cento i km che si potevano effettuare da regolamento per il primo filming day. 50 quelli eseguiti dalla RB18 col campione del mondo prima di doversi fermare per passare il testimone a Perez. Un programma interrotto non per un problema tecnico, ma per inconveniente di carattere metereologico. Un forte acquazzone, difatti, ha dimezzato il lavoro a che sarà completato nei prossimi giorni a Barcellona.
Questo poiché a Silverstone stanno girando altre squadre che pure devono affrontare condizioni atmosferiche quasi proibitive. Quelle che Mercedes si è trovato dinnanzi nella fase conclusiva dello shake down effettuato con George Russell che ha verificato che l’assemblaggio della W13 fosse stato fatto a regola d’arte.
La Red Bull ha quindi provveduto ad effettuare le riprese senza dare alcun preavviso nella speranza che la notizia non filtrasse e che non ci fossero occhi indiscreti ad osservare. In realtà qualche immagine è stata trafugata. Diverse sono qualitativamente pessime, ma ce n’è una molto interessante che mostra come Adrian Newey abbia deciso di puntare su una sospensione anteriore con schema pull-rod andando sulla scia di quanto fatto vedere dalla McLaren con la MCL36
Questo della sospensione è uno dei tanti dettagli che il team anglo-austriaco ha voluto celare nella presentazione della settimana scorsa. Mercoledì prossimo, al Montmelò, sarà tempo di calare tutte le carte sul tavolo da gioco. Né la Red Bull né le altre scuderie potranno più giocare a nascondino. I nuovi dettagli tecnici dovranno essere necessariamente testati e, nonostante sessioni di prove blindate, le immagini fluiranno copiose.
F1-Autore: Diego Catalano– @diegocat1977
Foto: Oracle Red Bull Racing, FormulaNewsLive