F1 – La Mercedes W13 è stata svelata al mondo poche ore fa. Da uno sguardo molto superficiale sembra una vettura che ha ripreso alcuni concetti vincenti degli anni scorsi per adeguarli, estremizzandoli ulteriormente, alle nuove norme. Ci riferiamo alla decisa rastremazione della parte posteriore che va a lasciare scoperto il pavimento. Un qualcosa non troppo comune ad altre vetture sin qui viste.
La sensazione generale è quella di essere dinnanzi ad un progetto tecnico più “convenzionale” (attenzione alle virgolette) che potrebbe celare novità importanti in altre aree. Sotto la carrozzeria c’è un mondo nascosto del quale il perno focale è la power unit che si annuncia drasticamente rivista in alcuni principi.
A margine della presentazione della nuova F1 per il campionato 2022, Hywel Thomas, responsabile del programma powertrains della Stella a Tre Punte, ha riferito che sono state apportate più modifiche al design del V6 per il prossimo mondiale che in qualsiasi altro momento dall’introduzione delle regole che hanno aperto all’era turbo-ibrida. Ossia dal 2014.
Il propulsore installato sulla W13 e sulle tre vetture clienti è un’evoluzione della generazione che ha vinto i campionati passati. Ma, in quel normale processo di ricerca della prestazione in ossequio all’affidabilità, è stata necessaria una drastica rimodulazione degli ingombri per adeguarsi al nuovo contesto aerodinamico. E la snellezza mostrata dalla monoposto concepita dallo staff guidato da Mike Elliot sta là a dimostrarlo.
Per il 2022 gli ingegneri di Brixworth hanno dovuto affrontare un programma di profonda rivisitazione del motore andando a cambiare un numero di componenti come mai fatto in precedenza. E’ stato mutato l’approccio generale alla progettazione e allo sviluppo iniziando ad operare molto prima per poter sperimentare alcune nuove tecnologie.
Il congelamento regolamentare è un ulteriore paletto che gli esperti hanno dovuto dribblare e che di certo non ha semplificato le cose. Il 2021 è stata la prima stagione in cui si è avuto uno stop sull’evoluzione e, nel 2022, la FIA ha concesso un ultimo aggiornamento delle performance. La maggior parte di questo pacchetto evolutivo consentito deve essere consegnato all’inizio del campionato, con l’aggiornamento del sistema ERS che può essere procrastinato al primo di settembre.
Uno dei problemi emersi in maniera piuttosto evidente nel mondiale scorso è quello del livello prestazionale in base al numero di chilometri. La parte endotermica del V6 anglo-tedesco scadeva in performance troppo presto. Da qui i tanti cambi alle vetture di Bottas e di Hamilton.
Un ostacolo che in Mercedes hanno provato a superare con la specifica 2022 nella quale hanno dovuto modificare massicciamente la camera di combustione per adeguarla ai biocarburanti E10. Miscele che potrebbero generare un deficit di potenza di una ventina di cavalli. Modifiche sono arrivate anche all’ERS per adeguarsi alle nuove modalità di controllo della FIA.
La portata dei cambiamenti installati alla macchina a causa delle nuove norme tecniche genera qualche incertezza anche sul versante power unit. Il pacchetto completo dovrà essere testato accuratamente già in Spagna per far emergere eventuali criticità e per cercare punti in cui si può estrarre ulteriore performance.
Un lavoro da fare in sinergia con i telaisti che hanno dunque potuto contare su trasformazioni importanti del motore tramite cui hanno sfruttato al meglio il regolamento. Thomas ha lasciato intendere che ci sono margini di manovra poiché è ancora possibile riorganizzare leggermente l’installazione o cambiare il layout della PU per ottenere una maggiore flessibilità in quelle aree sensibili al tempo sul giro. Situazione che spiega quanto la W13 – e le altre concorrenti – siano in una prima fase dei veri e propri cantieri mobili.
Per ora i tecnici dei vari reparti hanno lavorato in base ad elementi scaturenti dai simulatori. Ma la pista potrebbe offrire nuovi parametri da gestire. Ecco perché Mercedes si è tenuta un certo margine di sviluppo immediato. A Barcellona vedremo già degli step evolutivi in un percorso che porterà le vetture, al debutto del 18 marzo, ad avere configurazioni “più spinte” di quelle sinora apprezzate.
I motoristi delle Frecce d’Argento (possiamo finalmente ritornare a definirle così) hanno lavorato affinché potessero coprire diverse possibilità tecniche per assicurarsi che le power unit siano pronte per adattarsi a qualunque scenario emerga dopo le prove in pista. Una sfida nella sfida in era di congelamento regolamentare, budget cap e balance of performance tecnico.
F1-Autore: Diego Catalano– @diegocat1977
Foto: Mercedes AMG F1