Formula 1

F1 2022: una grande occasione per la McLaren

F1 – Tanto si è scritto e tanto si è detto di quali potessero essere gli effetti delle nuove regole aerodinamiche sul pilotaggio e sull’handling generale di una vettura di F1. I test di Barcellona hanno dato una prima indicazione del comportamento delle auto di nuove generazione che, apparentemente, sembrano aver superato l’esame risultando relativamente “semplici” da gestire. Fate bene attenzione alle virgolette.

Il passaggio ad un contesto nel quale “comanda” l’effetto suolo a scapito dell’aerodinamica superiore che è stata decisamente semplificata dovrebbe consentire di giungere a monoposto dalle risposte più stabili in pista e maggiormente prevedibili per i piloti. Almeno è questa l’idea che serpeggia in McLaren, uno dei team che ha apparentemente affrontato meglio la prima tre giorni di prove prestagionali.

L’obiettivo di Woking è quello di confermare, in Bahrain, su una pista dalla conformazione diversa, la validità dei dati che sono emersi la settimana passata. Una sessione proficua per il team arrivato quarto nel mondiale 2021 in cui più o meno tutto ha funzionato tutto come da copione. Anche se, come prevedibile, il lavoro è tutt’altro che terminato. James Key, il direttore tecnico, ha riferito di aver già individuato un paio di aree nella quali la MCL36 deve progredire.

L’ingegnere britannico ha raccontato che, in sede di progettazione della vettura 2022, è stato interessante valutare in che modo le nuove norme abbiano “preteso” che il carico aerodinamico venisse generato. Ora vi sono enormi superfici di cui tener conto: ala anteriore e posteriore molto generose e un pavimento molto esposto e meno complesso che produce una spinta verticale decisamente potente. La semplificazione attuale conduce ad una piattaforma di lavoro più stabile perché si usano aree più generose piuttosto che dettagli molto complessi e più ridotti.

Anche se è radicalmente cambiata la filosofia aerodinamica, in McLaren hanno appreso la lezione dell’anno scorso per evitare di incappare nelle stesse problematiche. Il modello 2021, ha spiegato Key ai taccuini di The Race, era consistete in termini di efficienza aerodinamica nelle pieghe veloci ma più debole nelle curve a percorrenza medio-lenta. Succedeva, quindi, che la macchina andasse particolarmente bene in tracciati come Monza (dove è arrivata una doppietta) e male laddove i raggi di curvatura si facevano estremi.

McLaren Mcl36 – diffusore

Una problematica che la vettura si portava dietro dal 2020 e che non era stato corretta del tutto a causa di un regolamento tecnico piuttosto vincolante. Le norme 2022, invece, hanno permesso di ripartire dal più classico dei fogli bianchi, ragion per cui a Woking hanno operato per superare l’impasse. Il nascente campionato è quindi una buona opportunità per affrontare dei fenomeni e delle sfide – come la sensibilità aerodinamica e degli pneumatici – che sono ancora presenti ma che andranno risolte in maniera inedita, senza lasciarsi condizionare dal recente passato.

Se alcuni problemi saranno quindi superati grazie alla nuove regole, altri ne nasceranno. Potete già immaginare che il discorso sta andando sul porpoising, il grande tormentone tecnico del momento. La McLaren, l’abbiamo scritto in un focus dedicato (leggi qui), è stata una delle squadre meno colpite dalle dall’evento avverso durante i test di Barcellona.

A Woking sono riusciti a limitare il pompaggio aerodinamico con un espediente intuitivo: la vettura è stata settata ad un’altezza di marcia leggermente superiore senza perdere performance. Ciò grazie alla creazione di potenti vortici che sigillavano il pavimento in modo più efficace di altri. Un vantaggio che potrebbe fare la differenza nelle primissime gare, ossia prima che gli altri vadano ad adeguarsi.

McLaren Mcl36 – sospensione posteriore

Key ha ribadito che per loro è un problema di poco conto e che è assolutamente risolvibile. Al Montmelò gli ingegneri britannici hanno testato un paio di diverse configurazioni che sembravano accentuarlo e quindi sono state immediatamente scartate. Da qui si capisce che è una difficoltà superabile più aerodinamicamente che meccanicamente. Questione di setup che in McLaren hanno già centrato.

Le prove che inizieranno tra sei giorni diranno se le impressioni della stampa e degli avversari sono confermate. Ossia che la McLaren MCL36 si potrà sedere con ogni diritto al tavolo delle vetture più consistenti di questo scorcio iniziale di stagione. Il difficile sarà ovviamente mantenere il livello di performance e imbroccare la giusta strada di sviluppo. Cose non scontate quando i punti di riferimento sono totalmente annullati da un contesto inedito e, quindi, sconosciuto.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Alessandro Arcari, McLaren

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Diego Catalano