F1 – Non sono stati test da ricordare quelli che l’Alfa Romeo ha svolto, con una C42 dalla livrea camuffata, in Spagna. Il team elvetico è risultato essere il fanalino di coda nel numero di giri effettuati. Sessioni tormentate per Valtteri Bottas, Robert Kubica e Zhou Guanyu che si è reso protagonista, durante l’ultima giornata, di due uscite di pista che hanno causato altrettante bandiere rosse.
Di cosa ha sofferto la creatura di Jan Monchaux? Cosa ha afflitto una vettura che ha mostrato interessanti spunti interpretativi del nuovo testo regolamentare? Porpoising. Sì, ancora il pompaggio aerodinamico, quel fastidiosissimo movimento ondulatorio che si osserva soprattutto in rettilineo e che dipende da una perdita improvvisa di spinta verticale acuita dall’apertura del DRS che scompensa il bilanciamento globale della vettura.
Il responsabile tecnico della compagine di Hinwil è stato molto onesto nel non fare mistero che a rallentare in maniera vistosa le operazioni è stato il problema del rimbalzo. Un fenomeno che ha afflitto molti team, anche se con diversi gradi di gravità, ma che ha risparmiato alcuni altri. Su tutti McLaren che ne è apparsa quasi esente (leggi per approfondire).
Come se non bastasse, la C42, nella seconda parte delle sessioni, ha anche incontrato problemi meccanici che hanno ulteriormente frenato lo sviluppo della vettura che è chiamata a recuperare sin da subito. Sin dalla prove che si terranno in Bahrain tra cinque giorni.
Il “piano di rientro” è già partito. Il filming day è una possibilità ulteriore per aggiustare il tiro in vista della seconda tornata di test invernali che a questo punto diventerà cruciale. Ci risulta che in Sauber siano piuttosto fiduciosi sulla risoluzione del problema che faceva vistosamente saltellare la C42 tanto da renderla quasi ingestibile. Novità sono state implementate in fabbrica e saranno portate in pista con la convinzione che siano subito efficaci.
D’altro canto, quello del porpoising di cui tanto si dibatte in F1, sembra una questione più grande di quella che effettivamente è. Una dinamica figlia del nuovo contesto regolamentare che ovviamente genera nuove tipologie di sfide. Sappiamo che, nel team italo-elvetico, ritengono che saranno necessarie due o tre gare per superare definitivamente la questione. Un’evidenza che va nella stessa direzione di quelle manifestate da Mattia Binotto e da James Key, direttore tecnico della McLaren.
Già tra il primo e l’ultimo giorno dei test catalani le squadre hanno decisamente migliorato sul fronte del rimbalzo. Ecco perché è verosimile pensare che tutti le scuderie, a partire da Alfa Romeo, rientreranno nei ranghi con una nuova configurazione aerodinamica e con setup specifici. Non ci resta che attendere i test della prossima settimana per la conferma definitiva.