Formula 1

Alpine 2022: vettura in crescita, ma la lotta al mondiale è rimandata alla prossima stagione

F1 – Tra i team rimandati dopo i pre-season test di Barcellona c’era di sicuro l’Alpine. La scuderia francese era apparsa in difficoltà sia sul fronte prestazionale che sul lato dell’affidabilità. In Renault hanno predisposto un propulsore profondamente rinnovato per recuperare il gap di potenza rispetto ai vertici; una differenza che negli anni scorsi si era osservata in maniere piuttosto netta. Da qui una politica precisa che ha mirato più alla performance che all’affidabilità (leggi qui).

Le tre giorni in Bahrain serviva anche a sedare questi campanelli d’allarme. Non sono mancati piccoli problemi di gioventù, ma di certo le cose sono andate meglio. 299 giri totali e 1681 i km percorsi da Fernando Alonso ed Estaban Ocon. Non si tratta di numeri record, ma nemmeno di cifre drammatiche (per completezza di informazione ecco gli score complessivi: 385 Mercedes, 371 AlphaTauri, 349 Ferrari, 343 Alfa Romeo, 339 Aston Martin, 320 Red Bull, 299 Alpine, 258 Williams, 225, Haas, 200 McLaren). Di certo rappresentano un step in avanti rispetto a quanto accaduto due settimane fa quando anche i volti erano meno distesi e una certa preoccupazione serpeggiava tra gli uomini di Enstone.

Problemi per l’Alpine A522 durante i test invernali del Montmelò

Era stato soprattutto Alonso ad aver avuto una preseason travagliata, con il problema al motore durante l’ultimo giorno a Barcellona e una nuova battuta d’arresto nella prima sessione di Sakhir. Brutti presagi che si sono diradati con un programma di lavoro svoltosi tutto sommato come da copione, specie nella giornata conclusiva che è filata via liscia come l’olio.

In Alpine necessitavano di sedute di lavoro “pulite”, senza intoppi. Giovedì è accaduto con Ocon e ieri con l’asturiano. Dati importanti sono stati accumulati con i piloti che hanno potuto apprendere molto della A522 che forse un po’ troppo frettolosamente è stata bocciata dalla critica. Di certo è che ad Esntone, a detta dell’ex Ferrari, ritengono di arrivare al primo GP molto più preparati di quanto pensassero prima di sbarcare in Bahrain per i test.

La power unit Renault installata sull’Alpine A522, stagione 2022

Ovviamente, come è normale che sia in questa fase, non si conoscono con precisione quali siano i programmi degli avversari, anche se incrociando i dati è possibile tracciare un preliminare bilancio prestazionale. In Alpine preferiscono badare al proprio orticello senza lasciarsi assillare da confronti improduttivi e che potrebbero dire altro quando il cronometro inizierà a contare sul serio. Ma cosa aspettarsi per il campionato che scatterà tra sette giorni e per il futuro più lontano? Ne ha parlato Alonso poco dopo aver chiuso la sessione pomeridiana di ieri.

Per ora non abbiamo risposte e penso che dovremo aspettare per vedere come si svolgeranno le prime gare e capire di cosa abbiamo bisogno dalla macchina e dal pacchetto. Con le nuove regole introdotte quest’anno, nel breve e medio termine, Alpine dovrebbe essere in grado di lottare per il titolo. Ecco perché siamo qui e lavoriamo così tanto. C’è anche un limite di budget e questo dà una possibilità a ogni squadra“.

Sul 2022 l’idea dello spagnolo è che la chiave sia lo sviluppo della macchina. Dalla prima gara all’ultima le cose possono cambiare molto. Evidenza riferita da Binotto, Horner, Wolff e da altri protagonisti del Circus iridato. “Il 2022 sarà una gara di lunga distanza – ha riferito il pilota di Oviedo e anche lo sviluppo della vettura sarà enorme. Ricordo che l’anno scorso in Bahrain sono partito ed Esteban era lontano dai punti. Pochi mesi dopo abbiamo vinto una gara in Ungheria e abbiamo fatto una buona prestazione. In questa stagione può succedere lo stesso e sono sicuro che faremo bene“.

lo spagnolo Fernando Alonso (Alpine F1 Team) festeggia sul podio il terzo posto al Gran Premio del Qatar edizione 2021

La preoccupazione generale post Barcellona è quindi stata squarciata da un raggio di speranza alimentato anche dal team manager Otmar Szafnauer che ha assicurato che, in Bahrain, il team ha recuperato il tempo perso nella precedente sessione facendo un netto passo avanti. Un ottimo viatico in vista dell’avvio della stagione che dovrà però confermare il trend positivo.

L’Alpine, che rappresenta un caso unico tra i costruttori di F1 visto che non può contare su un team satellite a cui fornire motori o a cui demandare parte dello sviluppo, continua a credere che il suo modello possa essere alla lunga vincente. Il 2022 è un’annata cruciale per le velleità dei transalpini che sul cambio normativo hanno scommesso pesantemente. Dopo la rivoluzione invernale ai vertici della squadra non ci sono più alibi: nel nascente mondiale la scuderia deve dimostrare una crescita drastica in un percorso che deve portarla in pochi anni al vertice. Ci riusciranno?


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto:F1, Alpine

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Diego Catalano