F1 – Sono state ore tutt’altro che serene quelle che hanno preceduto le FP3 (e successivamente le imminenti qualifiche) nel complicato fine settimana di Jeddah: la lunga notte ha portato con sé circa 4 ore di riunione a cui hanno preso parte team principal, piloti, FIA, rappresentanti delle autorità locali (quali ad esempio la Saudi Motorsport Company), e chi più ne ha più ne metta. L’esito è arrivato all’incirca alle 2.30 locali: il gran premio di domani si disputerà regolarmente.
In molti (soprattutto piloti come Hamilton, Russell, Gasly, ed anche Vettel, pur non potendo di fatto prendere parte alla competizione essendo ancora positivo al Covid-19) erano abbastanza preoccupati per la situazione, al punto da non voler più scendere in pista; ma il responso della combattuta riunione ha decretato una decisione ben differente dalle loro aspettative.
A tal proposito Mattia Binotto, team principal Ferrari ha dichiarato: “È stata una lunga notte, ma focalizziamoci sui fatti e su ciò che è accaduto: non è la prima volta che si verifica qualcosa del genere in queste zone…Ma sono pervenute notizie rassicuranti sia dal governo che dalle autorità locali, perciò riteniamo sia un errore adesso andare via da Jeddah. Tutto quello che possiamo fare essendo qui è diffondere un messaggio positivo: è il nostro obiettivo ed il nostro compito”.
E proprio su tale messaggio precisa: “Voglio insistere sull’importanza e sulla forza del nostro messaggio che non è solo di democrazia ma anche di inclusione, perché questo è uno sport globale, il cui scopo è anche quello di portare positività e cambiamenti in qualunque modo noi possiamo: è necessario ora focalizzarci su questo. Abbiamo discusso anche sull’ipotesi di non correre qui, ma questa è stata una decisione sulla quale abbiamo argomentato insieme e sulla quale siamo tutti d’accordo. Alla fine quello che dobbiamo fare è diffondere un bel messaggio, e tutti saranno soddisfatti se nel venire qui avremmo lasciato un segno positivo, una sorta di cambiamento oppositivo …Probabilmente sarò anche un ottimista, ma è il modo in cui vorrei vederla”.
E sempre a proposito dello straordinario incontro in notturna dice: “Ci è voluto molto tempo perché erano presenti 20 piloti, ognuno con una singola opinione, ma è stata una lunga e costruttiva discussione atta a non dimenticare che ognuno di questi ragazzi ha una propria voce…E anche se sono dei piloti che sembrano le star del nostro sport, la loro voce è sempre molto importante. E come team principal Ferrari io credo che sia fondamentale ascoltarli, chiarire loro alcune situazioni e vicissitudini: il nostro ruolo è proprio quello di spiegare ed ascoltare le loro considerazioni, visto che ognuno di essi ha le proprie valide argomentazioni”.
“Nessuno è andato via e nessuno ha espresso la volontà di lasciare il paese; anche noi come team siamo stati rassicurati e siamo in contatto con le autorità locali, con il consolato italiano di qui, ed è tutto sotto controllo. La scelta migliore che potessimo fare era proprio quella di restare, il team comprende l’importanza di essere qui, anche se comunque è stato estremamente importante incontrarci ieri per discuterne”.
Tuttavia Binotto pone anche la questione sotto un altro punto di vista diverso dal loro, quello cioè della controparte, dicendo: “Molte autorità locali erano qui in pista ieri: l’Arabia Saudita sa che il mondo intero guarderà la gara questo weekend e sono ben consapevoli di questo, per cui è importante per loro offrire un buon messaggio e una immagine positiva del loro paese. Comprendono la situazione, e saranno i primi a comunicarci di interrompere al minimo problema di sicurezza”.
Insomma, tutte argomentazioni politically correct come prevedibile: trovo abbastanza incoerente la decisione di non correre a Sochi (Gp di Russia) per ovvie e palesi motivazioni, e chiudere un occhio su una situazione in cui è evidente che non tutto sia sotto controllo. D’altronde si sa, il dio danaro ispira gesti che la ragione non può comprendere…Un momento, forse il proverbio era un po’ diverso?! Può darsi, ma nel “dorato” mondo della F1 questa versione si addice nettamente di più.
Sebbene nelle ultime ore il focus principale sia stato principalmente sulla questione attacco terroristico di Jeddah avvenuto ieri, il team principal della Ferrari ha rilasciato dichiarazioni chiaramente non soltanto su quello, ma anche su quello che è stato l’esordio mondiale di successo dei suoi due piloti.
Difatti, parlando dello scorso weekend in Bahrain e di quanto è stato importante questo risultato per lui stesso e per il team dice: “Innanzitutto siamo davvero soddisfatti e contenti. Nel ritornare a Maranello, vedere l’intero il team molto molto felice è stato come un boost, una spinta incoraggiante per fare ancora meglio, tutti. Ed anche portare il trofeo lì nello stabilimento è stato un bel momento perché vedevo tutti scattare foto, fare un selfie ed osservare tutto questo dà grande sollievo. Ma principalmente per me l’importante è la soddisfazione del team e di tutti i ragazzi che negli ultimi anni hanno profuso un enorme sforzo, dato che è stato un periodo difficile per noi, anche se comunque siamo rimasti uniti nell’impegno, nella dedizione e nella passione”.
Restando sempre in tema Bahrain, l’accento viene posto sulla matura performance di Charles Leclerc, di cui dice: “Dopo l’anno scorso è tornato desideroso di fare meglio, e difatti ha spinto durante tutta la pausa invernale ed è stato pressappoco lo stesso anche con Carlos. Sicuramente Charles ha fatto un grande fine settimana, ma credo che l’abbia fatta l’intero team costruendo una gara solida sia per la squadra, per sé stesso, per la strategia, per i pit-stop”.
D’altro canto gli viene chiesto di argomentare anche su Carlos Sainz, nella fattispecie della dichiarazione che ha rilasciato quando ha detto che quello appena trascorso è stato uno dei fine settimana più complessi per lui da quando è approdato in Ferrari. A tal proposito sostiene: “Penso che all’inizio competere per un secondo posto poteva essere qualcosa di positivo per lui a causa delle difficoltà…Anche se non è stato veloce quanto Charles tutto il fine settimana, tranne che durante la parentesi qualifiche, sa che ha ancora da imparare dal suo stile di guida e dalla vettura stessa.
“Come pilota è sempre molto trasparente sia con sé stesso che con la propria performance, e penso che non sia stato felice perché è ben consapevole di poter fare di più e sono sicuro che lo farà. Dopo il Bahrain ha subito iniziato a controllare ed analizzare i vari dati di Charles cercando le differenze nello stile di guida, e sono certo che anche queste qualifiche saranno un’opportunità per imparare ulteriormente”.
Personalmente capisco la posizione di Carlos, non deve essere facile comprendere di avere (si presume) in mano la chiave per delle prestazioni di successo e constatare che se proprio non va, la responsabilità è esclusivamente la propria. D’altro canto credo non ci sia eccessiva fretta: il mondiale è appena cominciato e ne abbiamo ancora tanta di strada da fare, letteralmente.
F1-Autori:
Silvia Napoletano – @silviafunoat
Beatrice Zamuner – @beafunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari