Formula 1

Mercedes W13: la linea sottile tra bluff e realtà

F1 – Per nove lunghi anni la Mercedes è uscita dai test invernali con il marchio della favorita. Anche quando, come nel 2021, la Red Bull RB16B aveva dato l’impressione di essere la monoposto più completa, trend poi confermato in stagione, non molti erano disposti a credere che il team anglo-tedesco non partisse sin dal primo appuntamento per vincere tutto ciò che c’era di vincere. L’annata si è chiusa con l’ennesimo titolo costruttori, l’ottavo consecutivo, ed un mondiale piloti sfuggito per questioni ormai note.

Siamo ora di fronte ad un inedito assoluto. Dopo sei giorni di prove invernali svolte su due diverse piste pochi, anxi pochissimi, sono disposti a mettere la W13 in cima alla lista delle preferenze. Non solo non è considerata l’auto favorita, non è nemmeno piazzata sul secondo gradino di un podio virtuale. La moltitudine di analisi e valutazioni, basate ovviamente su dati parziali e su sensazioni visive, dicono che al momento è una lotta a due che vede Red Bull davanti ad una ritrovata Ferrari che non nasconde più le sue velleità di altissima classifica (leggi qui).

Sergio Perez durante i test invernali del Bahrain

E Mercedes? I test sono stati abbastanza criptici e sicuramente hanno evidenziato un crescendo nell’aspetto delle difficoltà. Nei primi tre giorni di svoltisi a Barcellona la più convenzionale W13 aveva ben figurato tanto da chiudere, nell’ultima giornata, con giri interessanti che l’avevano messa in testa alla lista dei crono dell’intera sessione. Tutti avevano pensato che gli uomini di Brackley avessero svolto il programma di lavoro previsto senza intoppi, nascondendosi come da copione e svezzando una monoposto di nuova generazione apparsa subito efficace ed esente da problemi di porpoising che nel frattempo “azzoppavano” altre monoposto.

Dopo due settimane lo scenario è mutato drasticamente. La versione “evo” della W13, che giovedì scorso ha lasciato tutti sbigottiti per la quasi assenza della pance, ha immediatamente mostrato un comportamento bizzoso. I saltellamenti da pompaggio aerodinamico sono emersi con forza e la scuderia ci ha lottato per tre giorni interi provando a lavorare sugli assetti senza riuscire del tutto a superarli.

Leggeri miglioramenti si sono visti, ma nulla che possa far ritenere l’allarme rientrato. Molta attesa, in tal senso, è riposta nel nuovo fondo che dovrebbe debuttare nella giornata di domani sin dal primo turno di libere. La soluzione tecnica dalla quale, probabilmente, passano i destini di George Russell e di Lewis Hamilton che, in coro, affermano da giorni che giocheranno il ruolo degli outsider in una lotta che non li vede coinvolti. Almeno in primissima battuta.

I sidepod della discordia della Mercedes W13

Incassato l’ok della Technical Advisory Committee sui controversi specchietti retrovisori che avevano agitato la Ferrari (vi rimandiamo ad un approfondimento che potrete leggere in tarda mattinata), gli uomini della Stella a Tre Punte sono alla ricerca delle chiavi per sbloccare il lucchetto delle prestazioni in un panorama avvolto dalla nebbia. Toto Wolff, presentando la stagione più lunga della storia della F1 (23 gli appuntamenti se il cancellato GP di Russia troverà, come pare, una sostituzione a stretto giro), non si è voluto sbottonare mantenendo un atteggiamento neutro.

Nei test in Bahrain abbiamo completato un buon chilometraggio. Abbiamo avuto una buona affidabilità che ci ha permesso di apprendere molte cose circa la nostra nuova auto. Ma – ha riferito il boss del team pluricampione del mondo – non sono stati tre giorni semplici per noi. Abbiamo provato un sacco di opzioni in relazione agli assetti ottenendo buoni progressi nella comprensione dei nostri limiti. La cosa che ci può confortare è che abbiamo ancora molto spazio per migliorare. Questa W13 ha molto potenziale da sbloccare“.

Quest’ultimo passaggio dà l’idea di cosa si aspettino in Mercedes. La W13 nella sua versione più estrema è una macchina da capire perché è un progetto aerodinamicamente spinto, deviante dalla maggior parte delle filosofie adottate dai rivali. Probabilmente il problema del porpoising era inatteso ed imprevisto ed in questa fase sta tenendo incatenate le ali delle performance. La creatura di Mike Elliott è una bestia in gabbia che aspetta di essere liberata. Ecco che il fitto programma di update già previsti servirà a liberala dai legacci che la tengono ancorata in una sorta di limbo tecnico dal quale si può uscire.

Toto Wolff (Mercedes AMG F1 Team)

Le preoccupazioni di Wolff sono incentrate sul breve periodo poiché si spera che certe difficoltà possano essere vinte con l’esperienza e con la crescita del progetto: “Non è facile affermare dove esattamente saremo questo fine settimana in Bahrain. Ma è proprio questo ciò che rende la stagione e la nuova era così emozionanti. Siamo di fronte ad una tabula rasa per tutti e c’è tutto da giocare. Il cronometro non mente mai, avremo la prima comprensione di quale sia la verità sabato, nelle qualifiche“.

Ma c’è qualcuno che non si fida ancora. C’è una sparuta quota di osservatori che esprime la convinzione secondo cui in Mercedes si siano completamente nascosti per celare il vero valore di una macchina concettualmente estrema. Difficile ritenere che sia così perché il comportamento della W13 si è potuto ben osservare fino a sabato scorso. Bisogna vedere quanto avrà pagato il lavoro di analisi dei dati fatto in questi giorni in un immaginario ponte che ha collegato Sakhir con Brackley e Brixworth. Non ci resta che attendere 24 ore per iniziare capire se abbiamo osservato un grande bluff o se le difficoltà sono reali. Magari addirittura più grosse di quanto sia sia visto sinora.


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto:F1, Mercedes AMG F1, Oracle Red Bull Racing

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Diego Catalano