Il lungo inverno della F1 volge ormai al termine. Tra esattamente sette giorni il GP inaugurale sarà andato in archivio col suo primo verdetto che potrebbe confermare ciò che molti hanno sostenuto durante la sosta. Ossia che la Ferrari è tra le assolute favorite per imporsi nella stagione del grande rimescolamento tecnico.
Vuoi per la lunga astinenza, vuoi per un team che si sta strutturando da anni e che sta investendo in elementi cruciali come il nuovo simulatore, vuoi per il vantaggio ottenuto dall’arrivare indietro nel campionato 2021 che si concretizza in più ore di galleria del vento e di gettoni CFD, sono in tantissimi ad aver sostenuto che la Scuderia sia la mina vagante di un campionato mondiale che potrebbe non avere un padrone unico come è accaduto troppo spesso negli ultimi due lustri.
I motivi su elencati hanno indotto il mondo Mercedes, sin da gennaio, ad individuare nella Rossa la compagine favorita. Un giudizio sul quale l’ambiente Red Bull non s’era appiattiva durante i mesi freddi e che è repentinamente mutato dopo sei giorni di prove invernali in cui la F1-75 ha mostrato più virtù che vizi. Più qualità che nei. Una vettura apparsa subito veloce, facile da guidare, implacabile nel trovare i tempi in qualsiasi condizione e che, incrociando i dati che i team hanno a disposizione, si sarebbe anche nascosta quel tanto che basta per non mostrare il reale potenziale. Che potrebbe essere elevatissimo.
Non che la RB18 si sia comportata male. Anzi. Nel giudizio di molti operatori, al momento, sarebbe la macchina globalmente in cima alla graduatoria dei valori. Ma non di molto davanti a quella Ferrari che sta sgomitando per risalire la china. I test per Charles Leclerc e Carlos Sainz sono andati piuttosto bene. Volti soddisfatti dopo ogni run e parole votate ad un cauto ma consapevole ottimismo.
Anche questo è stato percepito dal box dei vicecampioni del mondo che ora iniziano a considerare, con buona pace del “minimizzatore” Helmut Marko, il Cavallino Rampante un concorrente accreditato. Forse più di quella Mercedes che si è andata ad impelagare in un ginepraio tecnico con una macchina tanto estrema quanto difficile da capire. Al momento.
Chris Horner ha fatto un piccolo compendio di quelle che sono le sue sensazioni dopo la tre giorni di Sakhir: “Solo sabato prossimo avremo l’istantanea della situazione. Solo quando si toglierà carburante arriveremo più vicini al limite di peso e capiremo quanto sono competitive le varie squadre. Partiamo da un foglio di carta completamente pulito, non credo che la Mercedes abbia ancora mostrato completamente il suo potenziale“.
E poi le considerazioni su Maranello: “La Ferrari è una squadra in forma, questo è ciò che emerge in questo momento. Speriamo di poter esserci anche noi in lotta. Sembra che la McLaren abbia una macchina forte, le Alpine sono state veloci quindi è impossibile fare previsioni. Per me, comunque, la F1-75 è l’auto che sembra la più stabile in questo momento. Hanno avuto test molto intensi sia a Barcellona che in Bahrain. Sembravano estremamente competitivi. E non un giudizio che diamo solo noi della Red Bull“.
In effetti anche in Mercedes, in questi giorni, si è levato un coro pro-Maranello. Prima Toto Wolff poi Hamilton e per chiudere Russell hanno messo la vettura italiana al centro del discorso mondiale. Mattia Binotto, in un’intervista rilasciata ieri (leggi qui), non solo ha rimandato al mittente “l’invito” ma anche annunciato battaglia sui controversi sidepod della W13. Un modo per spostare la pressione nel campo avversario in modo da non subirla. Un tentativo di preservare un ambiente umorale e troppo spesso sensibile.
Horner è stato molto onesto quando ha riferito che, pur vendendo bene la Ferrari, la vera partita iridata si giocherà sulla capacità di sviluppo di ogni team: “Bisogna ricordare che queste vetture sono ancora molto immature. Il ritmo di crescita sarà veloce e intenso e mi aspetto diversi cambianti dei valori inziali. La Mercedes sarà un fattore importante in questo campionato, non ho dubbi“. Il 2022 potrebbe dunque essere un discorso a tre. Di sicuro ci sarà tanta incertezza e ciò che dirà il GP del Bahrain potrebbe essere ribaltato più avanti quando i team faranno evolvere le loro creature.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing