La nuova era ad “effetto suolo” di questa F1 2022 si è aperta con una doppietta della Ferrari. F1-75 che ha dimostrato di essere la vettura più pronta in questo inizio di stagione e questo lo si era visto fin dai primissimi test a Barcellona. Solo nel day 3 durante, i pre season test del Bahrain, questa leadership era stata messa in discussione dalla Red Bull ma, alla prova dei fatti, la vettura di Milton Keynes, seppur ottima, non sembra ancora al livello della monoposto made in Maranello.
La monoposto modenese sul deserto del Bahrain è parsa una vettura più equilibrata, rapida sia sul giro singolo che sul passo gara. Quello che ha sorpreso durante gara è stato il ritmo mantenuto, offrendo una gestione delle gomme veramente ottima. Questo fattore è sicuramente dovuto alla bontà del progetto, ma è anche frutto del lavoro di affinamento degli ingegneri che sono riusciti a trovare il giusto bilanciamento aerodinamico che gli ha permesso di essere veloci sul dritto ed avere la giusta downforce nelle curve.
Fattore che a sua volta ha avuto un’ottima ripercussione sullo sfruttamento dei nuovi pneumatici a 18 pollici della Pirelli. Il team italiano, rispetto ai rivali della Red Bull e della Mercedes, sembra essere avanti anche nella risoluzione dei “saltellamenti” in rettifilo. Anche le due RB18 non si sono comportate così male, ma i tecnici capeggiati da Adrian Newey hanno dovuto utilizzare un setup di compromesso per limitare tale fenomeno. Osservando le velocità massime sii sta come abbiano “scaricato” troppo al posteriore, provvedimento che gli ha fatto perdere spinta verticale usurando gli pneumatici.
Il Cavallino Rampante ha realizzato un grandissimo passo avanti in termini di motore e, allo stato attuale, si attesta come uno dei più potenti del Circus. Secondo le informazioni raccolte da FunoAnalisiTecnica, il V6 incastonato nella F1-75 pare dispone di una potenza parecchio maggiore rispetto a quello dello scorso anno, nonostante l’utilizzo della benzina E10 che, a livello teorico, doveva provocare una perdita di prestazione importante.
Nonostante lo zero in classifica della Red Bull, il team che esce “sconfitto” da questo primo appuntamento stagionale è senza dubbio la Mercedes. In qualifica il gap su primi poteva essere minore rispetto ai 680 millesimi accusati da Hamilton. Il pilota inglese, durante il Q3, ha potuto sfruttare solo un set di gomme Soft e questo non gli ha permesso di estrarre il massimo potenziale dalla sua W13. Se cose per Lewis fossero andato alla perfezione, secondo il team di Brackely, il distacco poteva essere ridotto intorno ai tre decimi e mezzo (è stato più veloce in Q2 rispetto al Q3).
In gara questo delta è lievitato, scenario facilmente prevedibile visto il comportamento della vettura tedesca in pista. La monoposto non è per niente equilibrata e manca del carico aerodinamico (dai canali venturi). Fattore che di fatto ha inficiato negativamente sulla amministrazione delle mescole. Sul passo gara il Re Nero ha pagato un gap prestazionale su Leclerc di circa 9 decimi al giro. Un’eternità.
Il team anglo-tedesco non è ancora riuscito a comprendere del tutto il pompaggio aerodinamico sul dritto. In questa prima gara del Bahrain è sembrato essere meno evidente rispetto a quello dei test, anche grazie ad un’altezza da terra maggiorata che però ha fatto perdere performance in curva. Nonostante l’utilizzo di un’ala posteriore più carica, la W13 è stata più lenta rispetto a Ferrari (0,263 s) e Red Bull (0,133 s) nel settore guidato. Anche in rettifilo le cose non sono andate benissimo, visto che allo speed trap pagava quasi 8 km/h su Red Bull e 1,2 km/h su Ferrari.
Saltellamento che secondo gli ingegneri Mercedes è il problema maggiore che affligge la loro vettura e che il setup di compromesso da utilizzare per limitarlo non permette di sfruttare al massimo le potenzialità della monoposto. Shovlin ha ammesso questo concetto appena espresso:
”Il problema principale è la mancanza di aderenza che deriva dal dover impostare la macchina per evitare i saltellamenti. Al momento non abbiamo una macchina con cui lottare per la pole position o per la vittoria in gara. I divari sono abbastanza ampi, ma siamo consapevoli che possiamo recuperare buna parte di questo gap non appena riusciremo a sistemare questo problema”.
A Jeddah la pista potrebbe dare una mano a Mercedes, in quanto si utilizzerà un minor carico aerodinamico e l’asfalto è sicuramente meno sconnesso rispetto a quello del Bahrain. Nonostante questo, salvo miracoli, sarà impossibile vedere Hamilton e Russell in lotta per la pole position e per la vittoria. Sarà ancora lotta a due: Ferrari vs Red Bull…
Foto: Scuderia Ferrari – Mercedes AMG F1 Team – Oracle Red Bull Racing