Formula 1

F1 2022: sviluppo delle vetture cruciale per definire i ruoli in pista

F1. La prima tappa stagionale, che si è disputata al Bahrain International Circuit, si è conclusa con la doppietta della Ferrari. Charles Leclerc è tornato al successo dopo quasi tre anni precedendo il compagno di squadra Carlos Sainz, autore di una gara solida andata a completare l’uno-due della Scuderia di Maranello. Alle spalle delle monoposto del Cavallino Rampante si sono classificate le Mercedes di Lewis Hamilton, terzo, e George Russell, quarto. Per la Red Bull il disastro sportivo che si è consumato nel finale, ha costretto Max Verstappen e Sergio Perez al ritiro mentre occupavano la zona podio.

Facciamo un breve passo indietro. Le F1 2022 sono caratterizzate dalla più grande rivoluzione tecnica, soprattutto dal punto di vista aerodinamico, dal 1982 a oggi. Ad essere cambiata radicalmente è la filosofia progettuale sulla quale sono state realizzate queste vetture. La maggior parte del carico aerodinamico è generato dell’effetto Venturi.

Il diffusore è stato ampliato nelle sue dimensioni per incrementare il carico aerodinamico generato al retrotreno e per lavorare in sinergia con il fondo della vettura. Ambedue gli alettoni sono stati rivisti nel design, con un profilo alare semplificato. I bargeboards all’ingresso delle pance laterali, opere di micro-aerdodinamica, sono stati eliminati. Dopo nove anni è stata reintrodotta la beam-wing a doppio profilo alare sotto all’ala posteriore per incrementare la deportanza al retrotreno.

Charles Leclerc alla guida della Ferrari F1-75

I cerchioni sono stati maggiorati nelle dimensioni passando da 13 a 18 pollici. Infine è stato introdotto il nuovo biocarburante E10, una miscela composta al 90% da combustibili fossili e al 10% di etanolo, che ha comportato una perdita iniziale di potenza stimata in circa 20 CV. Questo per riassumere quanto siano mutate le nuove F1 2022, il cui peso minimo è salito da 752 a 795 chilogrammi.

Un riassunto di quelli che sono i maggiori cambiamenti tecnici per porre l’accento sul fatto di come vi siano svariati aspetti sui i quali i team possano migliorare la monoposto al fine di estrarre maggior performance. Seppur siano emerse le prime indicazioni su quelli che potrebbero essere i valori in campo nell’arco della stagione, dal punto di vista tecnico la F1 è all’alba di una nuova era.

Conseguentemente, nonostante sia in vigore il budget-cap, vi sarà ampio margine di sviluppo nel proseguo dell’annata. Ogni qualvolta la vettura percorre una sequenza di giri, anche breve, piloti e tecnici apprendono nuovi aspetti tecnici inerenti alla monoposto tramite l’analisi dei dati e il comportamento della monoposto con i diversi quantitativi di carburanti e le differenti mescole impiegate. Su queste basi e sui riscontri derivanti dal Bahrain International Circuit, le scuderie cominciano a programmare il proprio piano di sviluppi.

La Ferrari è quella che al momento dispone della base migliore con la F1-75 che si è rivelata performante sia sul giro secco sia sulla distanza di gara nella gestione del passo gara in relazione al degrado dei differenti compund Pirelli. La pista mediorientale è composta da quattro rettifili, brusche frenate e curve ad alta e bassa velocità di percorrenza. Una sfida tecnica nella quale la monoposto del Cavallino Rampante ha mostrato, per lo meno sul tracciato di Sakhir, di non avere punti deboli.

La F1-75 ha un’ottima progressione in accelerazione in uscita dalle curve lente, con un’erogazione della potenza lineare data dalla nuova Power Unit 067 Superfast. In fase di frenata è stabile e riesce ad arrivare al punto di corda senza che i piloti blocchino l’anteriore o abbiano un accentuato sottosterzo. Nel tratto centrale del tracciato del Bahrain la vettura del Cavallino Rampante era costantemente la più rapida, a testimonianza del carico aerodinamico generato dalla vettura nelle curve veloci e della reattività dell’avantreno nei cambi di direzione.

Seppur vero che la prestazione della Ferrari sia stata più che positiva, allo stesso tempo va detto di come il difficile arrivi adesso. Gli aggiornamenti aerodinamici e gli sviluppi complessivi nelle diverse aree della F1-75 rappresenteranno un fattore cruciale nell’arco dell’annata per mantenere elevato il livello di competitività. L’altro aspetto tecnico sui cui focalizzarsi sarà quello della continua analisi e comprensione della monoposto alla ricerca della massimizzazione del set-up. Con le nuove F1 2022 ogni tracciato rappresenta una nuova sfida rispetto al recente passato.

L’upgrade aerodinamico delle fiancate della Red Bull RB18 in Bahrain e le differenze con la versione dei test di Barcellona

Tuttavia, gli avversari non staranno a guardare. Anzi. La Red Bull ha accusato problemi di affidabilità che hanno costretto sia Max Verstappen sia Sergio Perez al ritiro nelle battute conclusive del GP Bahrain, ma dal punto di vista prestazionale la RB18, con il campione del mondo in carica più che col messicano, è pressoché al livello della Ferrari, grazie anche all’update aerodinamico delle fiancate nell’ultimo giorno dei test che ha fornito ottimo riscontri. L’olandese ha mancato la pole position per 123 millesimi e in gara, sia con mescole soft sia con quelle medium, il suo passo è stato per ampi tratti simile a quello di Leclerc.

L’affidabilità complessiva della RB18 è l’aspetto sul quale la Red Bull si starebbe focalizzando maggiormente già in vista del GP Arabia Saudita in programma questo fine settimana. A Milton Keynes stanno svolgendo una approfondita analisi sull’accentuato riscaldamento dell’impianto frenate anteriore, sulla gestione dei consumi, sull’MGU-K e sulla pompa del carburante. Il quadro complessivo sotto questi diversi aspetti presenta diverse criticità che potrebbero nuovamente minare le certezze del costruttore anglo-austriaco in ottica Jeddah. La vettura è chiaramente performante, ma la prima regola in F1 è sempre quella di concluderle le gare.

I sidepod della discordia della Mercedes W13 E Performance

Per esempio la Mercedes è stata bersagliata da svariate problematiche nel corso del fine settimana mediorientale, ma alla fine il bilancio è stato più che positivo e inaspettato. Hamilton ha colto il podio alle spalle delle Ferrari, Russell ha chiuso alle spalle del team-mate. Così come nelle tre giornate dei test, anche nel venerdì di prove libere il costruttore tedesco ha incentrato il proprio programma di lavoro sulla comprensione della W13 E Performance ‘B’.

I piloti hanno svolto prove di comparazione soprattutto per quando concerne il nuovo fondo della monoposto, testato da Hamilton, che alla fine è stato scartato tornando alla soluzione antecedente. L’analisi del comportamento della vettura distoglie parzialmente l’attenzione della ricerca della massima efficienza in termini di assetti. I vertical sidepod con il design delle fiancate così rastremate e rivoluzionare nel loro concept aerodinamico e il fondo della monoposto stanno rappresentando una sfida tecnica monumentale per la Mercedes.

Il punto cruciale su questo aspetto sarà capire come e quando i tecnici riusciranno a sbloccare il potenziale della W13 ‘B’ e quanto effettivamente possa essere il guadagno in termini di performance sul giro. In quel momento si indirizzerà il piano di sviluppo mirati per le successive tappe del mondiale a cominciare da Imola dove è atteso un primo step evolutivo. A Stoccarda potrebbero aver fatto il passo più lungo della gamba? I prossimi appuntamenti forniranno ulteriori riscontri, ma non va mai sottovalutato un team capace di vincere otto titoli costruttori consecutivi.


F1-Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Scuderia Ferrari, Albert Fabrega, Mercedes

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Pubblicato da
Dennis Ciracì