F1. Un problema, quello Mercedes relativo al pompaggio aerodinamico, che si presenta in vari punti del tracciato arabo. Tale scenario sta mettendo a soqquadro il bilanciamento della W13. Nella mattinata di ieri il team di Brackley ha cercato di rimediare all’inconveniente, montando sulle frecce d’argento una nuova versione del fondo con un aggiornamento nella porzione centrale. Gli aerodinamici sembrano aver concentrato il loro lavoro in quella zona, consapevoli che il grattacapo ha fondamento nella seconda metà della specifica.
Le modifiche hanno interessato la porzione di fondo collocata nell’imminenza delle ruote posteriori. La sottile lamina in carbonio ha dimostrato una flessione eccessiva oltre un certo carico applicato. Fenomeno che, combinato con l’escursione verticale delle sospensioni, porta ad un abbassamento generale del fondo. La sezione di passaggio del flusso si assottiglia talmente tanto che provoca un “distaccamento” aerodinamico. Risultato? Il saltellamento che abbiamo osservando durante queste prime prove.
Tornando alla soluzione in se, notiamo come preveda una ondulazione di qualche centimetro di ampiezza. L’obbiettivo è quello di ottenere un fondo più alto in determinati punti e, ovviamente, più basso in altri. Gli ingegneri della Mercedes, quindi, stanno cercando di modificare una certa massa di fluido che procede sotto la vettura e “straborda” al di fuori per via della grossa differenza di pressione.
Questo spostamento crea un determinato vortice che attualmente sembra sfuggire ad un controllo adeguato. In tal senso il correttivo offerto non è sembrato funzionare, visto che tale soluzione è stata provata la mattina del venerdì sulla vettura di Hamilton per poi, successivamente, essere scartata. Resta comunque installato il tirante che si aggancia sul fondo all’altezza dello pneumatici posteriore, utile per evitare una flessione smodata che avvicina la specifica all’asfalto e, di conseguenza, ridurre la sezione di passaggio.
Ma quali sono le reali conseguenze in pista? Il problema si presenta sui principali rettilinei, dove il fondo ha il tempo di abbassarsi, stallare, dando vita al fastidioso saltellamento. Le complicazioni relative all’handling giungono in frenata, dove il pilota passa in pochi secondi da oltre i 300km/h a meno di 100Km/h.
La fase staccata di una monoposto è fondamentale. Un solo metro di differenza a certe velocità, infatti, può significare una perdita in termini di tempo molto ampia. Ecco perché risulta fondamentale avere una vettura che in frenata offra quanta più stabilità possibile. Scenario che l’attuale configurazione della W13 non permette di gestire in maniera corretta, costringendo Lewis e George ad agire sul pedale del freno quando la vettura sta ancora sobbalzando.
Tale contesto porta a visibili bloccaggi che, molto spesso, ha impedito ai piloti di centrare il punto di corda delle curve complicando la percorrenza delle stesse. Si è potuto osservare questo fattore specialmente in curva uno, dove la buona trazione in uscita verso il veloce cambio di direzione 2/3 necessità di un buon posizionamento della vettura.
Non a caso, prendendo in esame i grafici telemetrici relativi alla monoposto tedesca (clicca qui per saperne di più), si nota come rispetto a Ferrari e Red Bull sia la vettura che porta meno velocità alla staccata di curva quattro. Fattore che produce risultanze cronometriche negative non solo in una curva, ma in un settore intero…
Foto: Mercedes AMG F1 Team