Il secondo round del campionato mondiale di F1 va in scena. A Jeddah, dopo la festa Ferrari relativa all’uno due ottenuto dagli alfieri della rossa, è tempo di conferma in terra araba. La F1-75 ha dimostrato una grande competitività in Bahrain, mostrando la bontà del lavoro svolto nell’ultimo anno e mezzo.
Il circuito arabo ha caratteristiche molto diverse rispetto a Sakhir. Al netto dei problemi Mercedes che attualmente non consentono ai grigi di esprimere il loro potenziale e il doppio zero Red Bull per i grattacapi relazionati con l’unità di potenza (pare siano rimasti senza benzina per un consumo anomalo), è tempo per la storica scuderia italiana di mettersi alla prova.
Lo spagnolo Carlos Sainz ha sofferto di overbalance durante la gara, ancora incapace di adattarsi al meglio alle nuove vetture (clicca qui per saperne di più). Al contrario, il monegasco Charles Leclerc ha saputo sfruttare appieno le caratteristiche dell’ultima nata in casa Maranello. Sarà interessante vedere come i feedback raccolti potranno creare un equilibrio in tal senso.
Altro tema interessante da tenere in considerazione riguarda il motore Ferrari. Il V6 modenese ha dimostrato una potenza notevole, in grado di erogare tutti i cavalli con “dolcezza” per favorire la trazione supportato da un sistema ibrido capace di fornire una certa stabilità nell’arco della tornata.
Sono appena terminati i consueti controlli dei meccanici. Check al sistema ibrido, alla trasmissione e al motore endotermico. Tutto sembra funzionare alla perfezione. Dai primi feedback raccolti on board, pare che si effettuerà una prova comparativa sulle rosse ma nella prossima sessione. Con ogni probabilità, si andrà a testare un’ala più scarica (sulla numero 16) per studiare il comportamento della F1-75 in pista.
Gli alfieri Ferrari si stanno preparando per salire in macchina. La curiosità di vedere in azione le vetture italiane è grande. Il tracciato al momento pare ancora molto green. Tanta sabbia e grip basso. I tecnici hanno deciso di attendere per poter raccogliere dati più rappresentativi. Non avendo ancora provato le monoposto in questo tracciato, la capacità di trovare quanto prima il i migliore risulterà cruciale.
Scatta ora la bandiera rossa per dar modo agli steward di raccogliere i detriti in curva 1. Motori accesi sulle F1-75. i piloti attendono la ripersa dell’azione per poter finalmente testare le vetture in pista. Le due rosse scendono ora in pista montando entrambe le messole Hard. Vengono immediatamente effettuati due constant speed dopo curva 10. Il cambio è settato su Gx position 2, mappatura aggressiva per godere di una cambiata rapida.
Si passa ora alla mode race e si parte con il primo tentativo push. Si nota del flow viz sulla parte anteriore sinistra della numero 55, per andare poi a studiare il comportamento dei flussi sull’avantreno. La mappature ICE (endotermico) è molto banda al momento, malgrado si utilizzi la modalità K1 sul rettilineo principale per settare il sistema ibrido.
Benché dalle primissime tornate si possa apprezzare una vettura abbastanza precisa, c’è stata una piccola sbavatura nella guida di Leclerc nel settore centrale che ha costretto il monegasco ad una forte correzione. Si procede ora con dei test relativi all’overboost per settare il rilascio di energia. Si sta girando ora su Soc 7. Ancora due giro per terminare il primo run di assaggio mentre si va a testate la forza di rotazione del propulsore (Torque).
Mentre Sainz rientra ai box con una pit entry test e una prova di pit stop sulla piazzola davanti al garage, Charles chiede ed ottiene un ulteriore giro per raccogliere dati utili per il set-up. Interessante notare come malgrado le mappature sulla PU siano ancora molto basse, il motore Ferrari spinge parecchio. Marcos, ingegnere di pista di Leclerc, chiede un confronto su delta di velocità che si produce sulla retta principale senza utilizzare l’ala mobile.
Primo run di studio per il team di Maranello. La volontà era quella di trovare una correlazione tra i dati prodotti al simulatorie e quelli ottenuti in pista. A quanto pare l’operazione sembra essere stata effettuata con successo. Nell’ultimo giro del monegasco, si mettono in pratica due studi dei flussi a velocità costante in quinta e sesta marcia. Dopodiché, anche la numero 16 prende la via del garage. Da segnalare che ancora una volta Leclerc arriva un pelo lungo sulla piazzola.
Carlos torna in pista. La sua F1-75 questa volta è dotata con un treno di Pirelli a banda rossa nuove di trinca. Dopo una prova di partenza alla fine della pit lane, lo spagnolo prepara ora il giro push utilizzando la morde warm-up. La track position è buona. Anche Charles monta le Soft per questo suo secondo run. Si passa ora alla modalità ICE Engine 4, con una mappatura ibrido aggressiva: Soc 2.
Dall’on board di Sainz si nota un leggero porpoising nel settore centrale, fenomeno che lo stesso iberico in radio definisce nocivo. Osservando il volante delle rosse, dobbiamo rilevare un comportamento già “scorbutico” della numero 16. Così come va menzionato un disequilibro di temperature sull’asse anteriore con l’anteriore destra che tende ad andare in overheating.
Saranno ancora 3 le tornate disponibili per i ferraristi. Dopo il promo tentativo, Marcos chiede di alzare la velocità minima in curva 2 e di prestare particolare attenzione in curva 14. Nel confronto con Vertappen, la numero 16 ha perso rendimento alla 2, 4 e 5. Nel frattempo, il madrileño si lamenta di un fastidioso sovrasterzo alla 16. Si passa ora per entrambi su Engine 5, mappatura media usata in gara. Il secondo tentativo delle rosse si è svolto sulla falsa riga del primo.
La sessione volge oramai al termine. I riscontri cronometrici, malgrado non abbiano di certo una valenza importante, sono comunque buon soprattutto per Leclerc, capace di marcare l’intermedio più rapido nel T1. La sensazione a margine delle prime prove libere sulla Ferrari è buona. Il programma svolto riguarda principalmente lo studio sull’assetto. Pare ci sia da lavorare ancora sul bilanciamento ma il primo approccio, esattamente con in Bahrain, ha descritto una monoposto capace di adattarsi rapidamente alla pista.
Nelle successive due ore che ci sperano dalle Fp2, i tecnici di Maranello studieranno le informazioni raccolte con una consapevolezza: anche a Jeddah, le monoposto modenesi hanno ili potenziale per ottenere un risultato congruo con le aspettative. Sotto il profilo squisitamente personale, malgrado l’handling della sua auto è parso decisamente più nervoso, Charles è stato capace di ottenere riscontri cronometrici migliori.
Foto: Scuderia Ferrari