Analisi Tecnica

Massa minima: in Haas sono convinti di rientrarci sin dai test del Bahrain

Uno dei primi e più sensibili effetti del cambio normativo in F1 è il deciso aumento di peso delle vetture che deriva da un generale irrobustimento delle cellule di sopravvivenze che devono sottostare a test più stringenti nonché dall’incremento delle misure del complesso gomma-cerchio. Il mix di questi elementi ha portato un aggravio di ben 43 chilogrammi all’intero corpo vettura da un anno all’altro. Una quantità che determina una serie di problematiche che andranno superate non senza difficoltà.

La massa minima è stata portata da 752 a 795 kg e, nonostante ciò, ci sono molti team che faticano a rientrare nel limite. Tra questi parrebbe esserci proprio quella Red Bull il cui direttore tecnico, Adrian Newey, è sempre stato maniacale nell’applicare ferme cure dimagranti alle proprie vetture. Da qui la richiesta, per ora disattesa, di Helmut Marko che vorrebbe portare la massa minima ad oltre 800 kg. Operazione per la quale servirebbe una maggioranza di otto team su dieci. Che pare non esservi.

Nikita Mazepin, Haas

Questa è stata la realtà fino ai test di Barcellona, ma già dalla prossima tre giorni che si terrà in Bahrain le cose potrebbero mutare perché molte equipe potrebbero apportare modifiche piuttosto importanti alle rispettive vetture. Di questa situazione ha parlato Simone Resta, direttore tecnico di una Haas F1 che sta vivendo momenti tumultuosi dopo aver rescisso la collaborazione con il main sponsor Uralkali e, di conseguenza, aver mollato Nikita Mazepin, figlio del presidente del gruppo russo.

Probabilmente – ha spiegato l’ingegnere ex Ferrari ai colleghi di TheRaceavremo un’idea migliore alla fine del test della prossima settimana quando cercheremo di mettere insieme una macchina più definita. L’obiettivo è di ridurre al minimo indispensabile ciò che serve per correre. Arriviamo ai compromessi tecnici per cercare di perfezionare le specifiche per la gara. Sabato sera, alla fine dei test, sapremo dove siamo sotto questo aspetto“.

Simone Resta, direttore tecnico della Haas, a colloquio con Mick Schumacher

Come specificato in precedenza, l’aumento di peso dipende sostanzialmente da fattori di accresciuta sicurezza. Un processo ormai costante per la F1 che non si ferma qui visto che l’hanno prossimo la massa minima, così definita nel regolamento della F1 che potete consultare qui, subirà l’aumento di un ulteriore kg. Dietro la definizione di questa quantità ci sono state e ci sono tutt’ora delle discussioni che sono sfociate in vere e proprie “guerre” politiche.

È una lotta per molte persone. Ricordo che negli incontri tra squadre e FIA ​​c’era molta spinta e si cercava di alzare progressivamente il peso minimo. Non è mai abbastanza, ma il nostro obiettivo è quello di rientrare nelle specifiche il prima possibile“. Da queste ultime parole si evince che la VF22, che deve ancora mostrare il suo potenziale dopo test catalani molto deludenti, supera ancora la quota fatidica del 795 kg.

Ma non bisogna allarmarsi perché è una condizione comune più o meno a tutti. E, in questo preannunciato processo di snellimento, un team con più ore di galleria del vento e di gettoni CFD potrebbe contare su un discreto vantaggio. Questo è quel che sperano in Haas dove sono ancora alla prese con la sostituzione di Mazepin. Cosa che andrà definita a brevissimo.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Haas F1

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Pubblicato da
Redazione FUnoAT