F1 – La Mercedes ha spiazzato tutti in questa seconda tornata di test invernali presentando una versione profondamente rivista della monoposto che aveva ben figurato nelle prove catalane. Una vettura apparsa subito ricca di soluzioni estreme, che si distingue per sidepod ultracompatti e coni antintrusione (staccati dalle pance) a forma di ala su cui sono stati “adagiati” gli specchietti retrovisori. Una soluzione unica nel suo genere che si abbina a prese d’aria dei radiatore che hanno forma piramidale. Uno sviluppo verticale del tutto deviante rispetto agli altri nove modelli che affronteranno il mondiale 2021.
Le scelte operate dagli aerodinamici di Brackley sono subito entrate nell’occhio del ciclone, con Red Bull (che poi ha smentito) e soprattutto Ferrari a sollevare dubbi di conformità allo spirito del regolamento (leggi qui per approfondire). Sicuramente la pratica verrà presa in carico dalla FIA che, va sottolineato, aveva già potuto osservare i disegni ai quali era stata conferita l’approvazione preventiva. Nelle prossime settimane, in ogni caso, arriveranno le precisazioni dell’ente parigino col fine di fugare quei dubbi di liceità che ancora serpeggiano tra alcune compagini.
Una vettura innovativa, la W13, che rispetto a Barcellona e almeno nei primi due giorni di attività sulla pista di Sakhir, ha mostrato un comportamento piuttosto bizzoso. Il pompaggio aerodinamico, quasi del tutto assente due settimane fa, è improvvisamente e clamorosamente apparso rendendo le prime sessioni una lunga battaglia per cercare di contenerlo. Nella giornata di venerdì le cose sono iniziate a migliorare sensibilmente.
Oggi, quando la W13 ha decisamente alzato la sua altezza dall’asfalto, la situazione è ulteriormente migliorata. Anche se non si può dire che la soluzione definitiva sia stata trovata. Anche se abbiamo assistito ad un lavoro anomalo soprattutto per quanto riguarda il settaggio del cambio e la quasi maniacale volontà di non cercare la massima velocità sul rettilineo della partenza, ci pare di poter capire che, al netto dei carichi di carburante e dei peculiari lavori svolti, in Mercedes non si sentano al top della forma.
George Russell ha chiuso la tre giorni bahrenita concentrandosi su brevi run in cui ha utilizzato perlopiù Pirelli a mescola morbida. Un compound che non verrà adoperato nel weekend di gara e che mal si sposa, a detta dello stesso Mario Isola, con le caratteristiche del tracciato mediorientale. Il driver britannico ha sottolineato come la W13 rimbalzi ancora troppo e come questa evidenza non rappresenti il massimo del comfort di guida. Condizione che di certo non affliggerebbe l’ex Williams se portasse ad avere buone performance. Che latitano al momento.
Il fatto è che il porpoising limita la possibilità di esprimere il potenziale. Per tale ragione Russell ha detto, commentando a caldo, che la prestazione non c’è. Che la W13 sembra trovarsi un passo indietro rispetto alle concorrenti. Nel clan Mercedes sanno che c’è molto lavoro da fare da qui alla prossima settimana per colmare il gap con Red Bull e Ferrari che sembrano essere più pronte.
Russell dà un’indicazione piuttosto importante che spiega lo stato della situazione: “Non penso – ha riferito il pilota – che i nostri avversari siano eccezionali; credo solo che non siamo competitivi come vorremmo. La Ferrari e la Red Bull sono in una posizione naturale, siamo noi ad un passo indietro“. Si comprende, quindi, che Mercedes ha bisogno di sbloccare le prestazioni, che il potenziale c’è ma al momento è celato sotto problemi probabilmente inattesi e parzialmente acuiti da un pacchetto aerodinamico senza compromessi.
La sensazione è che a Brackley sappiano dove intervenire ma che il tempo per farlo sia molto limitato. Il saltellamento, seppur ridotto, continua ad essere presente ed è questa la fattispecie da superare a breve: “La squadra sta lavorando duramente per cercare di trovare soluzioni a questo problema. Dobbiamo ancora trovarne una efficace – ha spiegato il talento di King’s Lynn – ma ciò non significa che non saremo in grado di trovarne una prima della prossima settimana o più avanti nella stagione. Questa è una partita lunga, credo che la prestazione sia lì da qualche parte, dobbiamo solo trovarla“.
Parole che raccontano piuttosto chiaramente che Mercedes potrebbe giocare in difesa nel prima gran premio per poi procedere al graduale dispiegamento di un potenziale che esiste ma che, per essere sciorinato, ha bisogno che il pompaggio aerodinamico venga superato. Come? Sicuramente con gli assetti. E il crescendo di questi tre giorni lo ha dimostrato. Ma potrebbe non bastare.
Si vocifera, difatti, che per le libere di venerdì prossimo gli ingegneri della scuderia anglo-tedesca abbiano in serbo un nuovo fondo che dovrebbe permettere, si spera definitivamente, di superare il fastidioso fenomeno che sta legando le ali a George Russell e Lewis Hamilton che, ad onor del vero, in mattinata, si è reso protagonista di una simulazione di gara completa che ha mostrato un buon livello di performance soprattutto con gomme hard C1 che da sempre rappresentano il “terreno di caccia” delle monoposto della Stella a Tre Punte.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1, Mercedes AMG F1