F1 – Dopo tre turni di libere siamo giunti al primo momento verità del GP di Arabia Saudita 2022. Nonostante un lavoro anomalo durante le FP3, dobbiamo considerare a priori le due Mercedes fuori dai giochi le per prime due file: troppa è parsa la differenza con le Red Bull e le Ferrari. L’obiettivo di Hamilton e Russell è provare a centrare la terza fila a meno che altre compagini non riescano a piazzarsi immediatamente dopo i due team più in palla.
Red Bull, dopo il disastro di Sakhir è chiamata al riscatto. E la strada verso questo passa da una qualifica di livello necessaria a mettere sin da subito le cose in chiaro. Ovviamente gli occhi sono puntati su Max Verstappen che sembra il solo a poter contendere alla Ferrari il giro più veloce del sabato. Caliamoci negli abitacoli.
Scende in pista Lewis Hamilton con gomma media. “Alla clear on exit” avvisa Peter Bonnington.
Subito errore in curva 4-5 per Hamilton che perde la vettura nel cambio di direzione sinistra-destra. Bono comanda un singolo giro di cooling down per preparare al meglio un secondo tentativo. Restiamo sulla vettura 44 per osservare il secondo assalto al cronometro. Ricordiamo che Hamilton e Russell sono i piloti che ieri hanno usato il maggior numero di treni soft. Da qui la decisione di adoperare le Pirelli a banda gialla.
“STRAT 2” e riparte il giro. Il riscontro nel T1 è accettabile ma in curva 13 si osserva una vistosa fumata sul lato destro. Subito dopo Bonnington comunica della doppia gialla che precede le bandiera rossa causata da Nicholas Latifi che va a muro. Lewis rientra ai box in attesa che la pista venga sistemata.
Alla ripresa della sessione Hamilton scende in pista con gomma soft. Stessa cosa che va Verstappen sul quale ci concentriamo. Lambiase dà i distacchi dalle vettura che precede per evitare che l’olandese incappi del traffico.
“Cool the tyres” si sente dopo il giro che vale la terza pizza. Lambiase dice che c’è margine per essere sicuri ma suggerisce di fare un nuovo passaggio. “Recharge off” e parte il secondo tentativo che in realtà non viene effettuato. Al passaggio sul traguardo Lambiase dice di ricaricare e di tornare ai box.
Spostiamoci su Hamilton che al momento è a rischio esclusione. Bono spiega quali sono le curve in cui spingere di più. Hamilton chiede se sono a rischio e l’ingegnere risponde di sì e che deve migliorare nel settore uno dove paga mezzo secondo da Russell. Curva 4 il tratto più problematico per il britannico. Il giro dell’inglese non è affatto efficace e lo sa. La tornata parte male perché non è efficace né nel cambio di direzione di curva 1-2 né in quello di 4-5. Il T1 è un incubo per l’inglese che accumula un ritardo fatale. Si apre in radio, alla fine del giro, e annuncia mestamente: “So sorry guys“. Non poteva dire altro dopo una disastrosa diciassettesima posizione.
Passiamo al Q2 e guardiamo il campione del mondo al volante. Si conferma un T1 non perfetto. Il cambio di direzione in Curva 1-2 non è preciso, la RB18 si scompone leggermente e si lasciano centesimi preziosi. Prima di Curva 13 l’olandese incontra ben tre macchine che proseguono lentamente. Non lo infastidiscono ma possono averlo distratto. Entrati nel T2 si entra nel terreno di caccia del campione del mondo. Tant’è che ottiene il miglior riscontro. Nel terzo settore , in curva 22, c’è l’ennesima imprecisione. Ancora una volta in un rapido cambio di direzione che la RB18 sta soffrendo leggermente. Per ora è P3 a 62 millesimi da Leclerc.
Bandiera rossa al momento per il violento impatto di Mick Schumacher. Si attendono novità sulle condizioni del pilota che ha perso la vettura ad oltre 240 km/h.
Facciamo una piccola divagazione dall’oggetto della nostra analisi per dare un importante – e confortante – aggiornamento sulle condizioni di pilota tedesco.
Quando l’attività riprenderà mancheranno 4 minuti e 58 secondi.
Si riaccende il motore della vettura n°1. Nell’immagine si può osservare un Verstappen che guarda gli intertempi. Sa che deve fare meglio nel T1 e nel parte terminale del T3 per lanciarsi all’attacco della pole. Pochi secondi e il motore viene rispento. La pista non è ancora pronta.
Riparte la sessione. Max è in pista con gomme soft usata. Giro di uscita avvolto nel silenzio. Lambiase non dà comunicazioni sullo stato della pista. L’olandese ha preso la pista in via cautelativa e per controllare lo stato dell’asfalto laddove c’è stato l’impatto della Haas contro i muretti. Solo prima della linea di box arrivano delle indicazioni sullo stato del traffico: Russell è a otto secondi avanti. C’è margine per lanciarsi.
Parte il giro. Dopo aver leggermente migliorato il primo settore arriva un lungo in curva 16-17. Lambiase avvisa subito di rientrare ai box e di raffreddare la vettura.
Nel frattempo Russell, confermando le difficoltà della Mercedes, riesce a passare la tagliola del Q2 in decima piazza.
Tuffiamoci nella Q3. Restiamo su Verstappen per capire se riuscirà a strappare la pole position alle due Ferrari che sembrano particolarmente in palla.
Max esce alle spalle di Leclerc superandolo subito per avere pista libera. Ovviamente l’alfiere Red Bull è su soft nuova. Il giro di lancio è molto lento tanto che molte vetture sopravanzano la vettura n°1. Il primo assalto del talento di Hasselt è negativo. Perde molto nel primo settore. Sbaglia ingresso nella 1 e uscita dalla 2 dove scova vistosamente. Lascia 4 decimi a terra. Il resto del giro è una lotta contro le gomme delle quali si lamenta platealmente subito dopo aver passato la linea del traguardo usando termini abbastanza coloriti.
Passando rapidamente su Russell registriamo che l’inglese, con il suo primo assalto in Q3, dovrebbe aver esaurito i treni di soft nuove. Al momento l’inglese è quinto a sette decimi dalla vetta. Il comportamento della W13 in curva non è pessimo è nelle rette che perde molto. Il porpoising colpisce ancora.
Stante la mancanza di gomme nuove, l’ex Williams tenta un secondo assalto dopo un giro di cooling down. Dopo un buon T1 gli penumatici non rispondono a dovere nel settore due. Sfiora leggermente anche il muro in uscita di curva 14. Russell si apre in radio comunicando che non c’è nulla da fare. Rientra ai box: la sua sessione è finita qua.
Facciamo in tempo a passare sull’on board idi Verstappen che manca l’appuntamento con la pole. Solo quarto l’olandese che commenta con uno sconsolato “we’ll se tomorrow” per poi fare i complimenti all’MVP di giornata: Sergio Perez.
F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977
Foto: F1TV