RB18, vettura molto attesa. L’ultima creazione targata di F1 Adrian Newey promette. Lo fa attraverso soluzioni davvero interessanti e una solidità dimostrata in pista durante questi i test. Sabato, durante l’ultima sessione dei pre-season che di fatto precede il primo week-end del mondiale sotto il segno della nuova era normativa, la vettura austriaca ha realizzato un long run molto interessante.
Oltre alla capacità di generare molta spinta verticale, in grado di garantire un’alta velocità di percorrenza nelle curve medio veloci, la monoposto di Milton Keynes palesa una stabilità meccanica invidiabile che permette, nei tratti lenti dei circuiti, una gestione delle velocità minime davvero buona. Altro concetto importante riguarda i compound. Mario Isola, racing director della Pirelli, ha messo in guardia un po’ tutti su tale sfida.
Le nuove coperture da 18 pollici, infatti, oltre che proporre alcuni “fastidi” legati ai bloccaggi all’anteriore, sul quale secondo l’italiano saranno i piloti a dover mettere del proprio per garantire una stabilità all’avantreno in staccata, rappresentano un elemento più che cruciale relativo al rendimento delle vetture. Sotto questo aspetto abbiamo notato quella che pare essere una certa abilità della Red bull ad amministrare le coperture, vera incognita che tuttavia resta da svelare e sulla quale le congetture si sprecano da tempo.
Nel frattempo i tecnici non stanno certo a guardare. Malgrado le ottime sensazioni raccolte e il fumo negli occhi gettato alla stampa attraverso dichiarazioni che pongono Ferrari come la favorita, gli up-date sulla RB18 continuano ad apparire. Uno degli aggiornamenti riguarda la conformazione delle pance.
Nella zona centrale della vettura, di fatti, è stata prodotta una sostanziale modifica. Il cambio sopracitato riguarda l’eliminazione di quella sorta di parete che si veniva a creare nella soluzione precedente. In questo modo si esprime la volontà dei tecnici dove il canale che alimenta direttamente il retrotreno risulta ora decisamente più rettilineo. Tale variazione aerodinamica, ovviamente, cerca di andare a controllare lo stato del fluido e di conseguenza la creazione delle turbolenze.
Altre novità le scoviamo proprio nella zona in cui la pancia assume la sua forma più ingombrante e si avvicina maggiormente al bordo del fondo. In questa parte della vettura, in precedenza, erano presenti due “tagli” accoppiata ad una sezione ondulata che adesso risulta accentuata nella forma. L’obiettivo ancora una volta è chiaro e si esprime nella volontà di manipolare il vortice che si viene a creare per poi aumentare la sigillatura del fondo stesso.
La conclusione nello scritto prevede un ultimo ragionamento in relazione alle aspettative. Sebbene il giudizio legato al rendimento in pista è “contaminato” dalle molteplici e incontrollabili incognite che emergono durante i test, Red Bull si attesta come il team da battere. Questa l’impressione. Soprattutto tenendo in conto che Vertappen e Perez hanno realizzato un forte lavoro di copertura per nascondere il potenziale della vettura che, come detto, sembra l’opera meccanica più preparata alle sfide proposte dal nuovo corpo normativo
Foto: Oracle Red Bull Racing – Albert Fabrega – @AlbertFabrega