Formula 1

Ferrari da titolo: la statistica parla chiaro

F1 – Autorizzazione a sognare. Anzi, a crederci. L’avvio stagionale della Ferrari non può essere derubricato a mera casualità. No, la Rossa si trova a comandare le classifiche in virtù di un processo di crescita ben definito negli anni addietro e per il quale ingenti sacrifici sportivi sono stati effettuati. Lo stesso Mattia Binotto ha dovuto ingoiare rospi di dimensioni ciclopiche e difendersi da molti attacchi mediatici per stagioni più scure che chiare. Ma il tempo è galantuomo e il manager di Losanna, insieme allo staff che guida, si sta prendendo la meritata rivincita.

Due vittorie in tre gare. L’en plein sfiorato per un soffio in quel di Jeddah dove Verstappen ha giocato d’astuzia nella guerra al DRS con Charles Leclerc. Ma non c’è rammarico a Maranello. Nemmeno osservando il ritiro di Carlos Sainz che in Australia è stato inabile a gestire la sfortuna producendosi in una rimonta troppo veemente che ha sortito un inatteso ritiro. Poco male, il campionato di F1 è lunghissimo ed il tempo per rifarsi c’è.

Carlos Sainz nella sabbia dopo il contatto con Zhou nelle fasi iniziali del Gp d’Australia 2022

L’abbrivio stagionale della Ferrari è il migliore dopo quello del 2004. Molti ricorderanno cosa fu per la sucuderia italiana la 55ª edizione del Campionato Mondiale di F1. Un dominio tanto schiacciante da risultare noioso. Nelle prime 13 gare Michael Schumacher ne portò a casa ben 12, lasciando la gioia della vittoria a Jarno Trulli nel Gp di Monaco che si ricorda per il contatto sotto safety car tra il tedesco e Juan Pablo Montoya.

Sono 104 i punti messi in carniere da Charles Leclerc e Carlos Sainz sinora. Score che rappresenta il massimo ottenuto dalla Ferrari da quando vige il meccanismo a 25 punti per una vittoria che ricordiamo essere stato introdotto nel 2010. Solo nel 2017 il Cavallino Rampante, con Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen, fu in grado di avvicinarsi a questa soglia. 102 furono i punti nei primi tre gran premi conditi anche da un giro veloce che all’epoca non assegnava punti.

Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen (Scuderia Ferrari)

Il 2017 finì con la vittoria di Hamilton e della Mercedes che furono in grado di dare una svolta tecnica al progetto W08 prendendo il largo nella seconda metà del campionato. Ma il dato odierno, stante il distacco sulla concorrenza, è incoraggiante. Guardando alle stagioni passate e adeguandosi all’attuale sistema di punteggio, è manifesto che la Ferrari abbia iniziato meglio di quanto non abbia fatto nel 2007 e nel 2008. Anni che coincidono con la vittoria, rispettivamente, dell’ultimo titolo piloti e costruttori.

Proseguendo in questo dolce parallelo tra il 2004 e l’anno in corso, si evidenzia che il driver monegasco ha firmato il grand chelem, il primo della carriera, proprio come fu in grado di fare Schumacher nel GP d’apertura che si tenne proprio all’Alber Park. Questo raffronto dice ben poco sulla proiezioni mondiale del pilota 24enne.

Più interessante è il margine di cui Leclerc può contare su chi segue. Sono ben 34 le lunghezze su Russell. Un dato del genere non si vedeva dal 2016, quando Nico Rosberg inanellò tre vittorie consecutive (diventate quattro col successivo Gp di Russia, nda) mentre Hamilton dovette accontentarsi di un secondo, un terzo ed un settimo posto.

il pit stop del monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante il regime di Safety Car

Se all’epoca l’avversario di chi si laureò campione del mondo era il compagno di squadra che possedeva una vettura fuori categoria, quest’anno chi insegue ha una macchina tutt’altro che efficace. La W13 è lì più per una serie di eventi fortuiti che per meriti tecnici. Il vero rivale, Max Verstappen, è impelagato nelle sabbie mobili di un’affidabilità latitante che lo ha costretto ad un doppio, clamoroso, zero.

Le difficoltà della Red Bull, il passo da tartaruga delle Mercedes (leggi qui per approfondire) e l’avvio opaco di Carlos Sainz che potrebbe già iniziare a giocare il ruolo di fedele scudiero senza velleità iridate, mettono il “n°16” in una posizione parecchio privilegiata che si fonda sostanzialmente su un progetto, quello della F1-75, che a tratti mostra caratteri dominanti.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing) si ritira durante il Gp d’Australia 2022

Chiaramente parliamo di proiezioni molto embrionali perché le variabili che entreranno in gioco saranno molteplici e potrebbero riscrivere il contesto attuale: sviluppi dei competitor, eventuali rotazioni anticipate delle power unit, fatalità sempre dietro l’angolo in uno sport competitivo come la F1, interverranno a modificare la traiettoria sinora tracciata dal ferrarista.

Fatto sta che sono tanti i segnali che lasciano ben presagire. Su tutti il gap che Leclerc è riuscito ad aprire con estrema facilità dopo l’ultima Safety Car del Gran Premio d’Australia. Un tale margine, che poteva essere più ampio se il muretto non avesse frenato gli slanci dell’ex Sauber, racconta molto di più di quanto i freddi numeri dicano.


F1-Autore: Diego Catalano – @diegocat1977

Foto:F1, F1TV, Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Diego Catalano