Formula 1

Melbourne 2022: Leclerc, Verstappen e “la dieta”

F1 Per la prima volta in trent’anni di vita sto affrontando una dieta. Per chi è stato sempre abituato a “fare schifo”, in senso buono, la prima dieta è un piccolo trauma: non è facile rinunciare ai piccoli piaceri della vita, alla buona cucina, ai condimenti abbondanti e al buon vino. E così da una parte i sacrifici ti forgiano nella rincorsa verso un obiettivo, ma al contempo ti sfiancano, ti indeboliscono psicologicamente, ti limitano nel dare il massimo ogni giorno.

Dall’altra parte, il passare del tempo ti rende sempre più “affamato”, letteralmente. E così, quando l’occasione di un pasto libero si manifesta, sai che non puoi fartela scappare e non ti accontenti di lasciare neanche le briciole.

Charles Leclerc è come un uomo ormai stufo di stare a dieta. Ha atteso per due lunghi anni una monoposto alla sua altezza, periodo nel quale per la prima volta è stato messo in discussione. L’arrivo di un compagno di squadra scomodo, giovane e rampante come lui, lo aveva quasi messo in ombra.

Charles Leclerc, Scuderia Ferrari

Molti alla fine del 2021 sono arrivati a dubitare di lui, trovandolo alle spalle di Carlos Sainz in classifica piloti. Probabilmente è accaduto perché per i “predestinati” non è facile trovare la giusta motivazione quando ci si ritrova a lottare per posizioni troppo lontane da quelle che ci si aspetterebbe da un certo talento. Ed è lì che, paradossalmente, può venire a mancare la fame. Ci si può perdere. Molti a quel punto, la dieta, la mollano proprio.

Prima di lui era successo lo stesso a Max Verstappen. Non ho mai nascosto, prima del 2021, di non reputare l’olandese un futuro campione del mondo. Chiaramente mi sbagliavo. Non per miopia nei confronti del suo indiscusso e sterminato talento, quanto per l’apparente – all’epoca – incapacità di conciliarlo con la sua tracotante aggressività.

Ed invece quell’apparente limite di testa non era altro che il tentativo, guidato dalla frustrazione, di andare oltre i confini oggettivi della propria vettura, nel perenne sforzo di mostrarsi migliore degli altri.

Max Verstappen (Oracle Red Bull Racing)

Ma appena il piatto ricco si è posato finalmente sulla sua tavola, dopo anni di dieta… Qualcosa nella testa di Verstappen ha fatto un clic. Il Verstappen del 2021 non ha nulla a che vedere, in termini di concretezza, con quello visto tra il 2016 e il 2020. Un Verstappen che sbagliava spesso, che era troppo incline al contatto, che aveva persino sofferto un compagno scomodo come Ricciardo. Eppure alla prima occasione è diventato la macchina da guerra che tutti pensavano potesse essere, fino alla vittoria del titolo mondiale ad Abu Dhabi.


Adesso è arrivato il turno di Leclerc: non dico che la sua dieta sia finita per sempre, ma di sicuro è arrivato il suo pasto libero. Ed il monegasco non sembra avere alcuna intenzione di vanificare il suo “cheat meal”, specie dopo aver visto il suo rivale di sempre mangiargli davanti tutte le migliori prelibatezze mentre lui lo scorso anno era ancora attento alla linea, fino a perdere la lucidità dei giorni migliori.

il monegasco Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) festeggiato dal team per la vittoria al Gp d’Australia 2022

Ma il Leclerc di Melbourne, al primo Grand Chelem della sua carriera in F1, non ha nulla a che vedere con quello del 2021, incapace di arginare l’irruenza del neo-compagno di squadra. Si è stufato di stare a dieta e adesso vuole fare scorpacciata di tutto ciò che si è perso finora. Vuole godersi i meritati frutti del duro lavoro, di una lunga gavetta.

La Ferrari, con lui, ha tutta l’intenzione di fare un sol boccone del lauto pasto rappresentato dalla rivoluzione regolamentare del 2022. I rivali sono indietro, chi per questioni affidabilistiche, chi per pura performance. Certe occasioni non capitano tutti i giorni: questo Leclerc lo sa ed è ora il favorito al mondiale, con una grande responsabilità sulle spalle. Tocca a lui rompere il digiuno che dura a Maranello ormai da 15 anni.


F1-Autore: Marco Santini@santinifunoat

Foto: F1, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing

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Pubblicato da
Marco Santini