Formula 1

Gp Australia 2022/Analisi on board qualifiche: l’handling pregiudica Verstappen

F1 – Ci siamo. Ecco il primo momento verità del Gran Premio d’Australia 2022. Dopo tre sessioni in cui i valori si sono solo intravisti si farà sul serio. Capiremo se Mercedes avrà parzialmente risolto i suoi problemi che stamattina, in FP3, sono riapparsi in maniera drastica e se in Red Bull si sarà trovato il giusto setup per affrontare le qualifiche dopo che, soprattutto con Max Verstappen, ha palesato qualche difficoltà sia ieri nelle prime libere che stamattina quando non è riuscito a mettere insieme un giro buono con gomma soft.

Da tenere d’occhio, per tutti i team, la modalità con la quale mettere nelle giusta finestra le gomme. Tema che al momento sta generando qualche difficoltà. Da sottolineare, in chiusura di questa breve introduzione, che la zona DRS tra le curve 8 e 9 è stata abolita per ragioni di sicurezza. Quello, lo ricordiamo, è il punto più veloce dell‘Albert Park.


Hamilton, con un sorpendente ultimo tentativo in cui fa i suoi migliori intertempi piazza la quinta prestazione odierna.

Stranissimo l’ultimo assalto di Verstappen. Fa i suoi peggiori settori 1-2. Risparmia la gomma per l’ultimo T dove si migliora. La non basta per la pole: è P2.

Anche per l’ultimo tentativo i due Mercedes decidono di fare due giri di riscaldamento.


Sfortunato George Russell che, nel suo giro buono (era comunque in ritardo su Hamilton nel T1 e nel T2) trova la bandiera rossa determinata dall’errore di Alonso.

Hamilton, come prima, fa due giri di preparazione. Nel T1 è come al solito perfetto. I problemi iniziano nel settore 2. Nel cambio di direzione tra la sei e la sette la sua W13 scoda. Lascia preziosi decimi. Ma è sempre il settore tre ad essere critico. Entra nella dieci perdendo leggermente il posteriore. Pur essendo più preciso nella 11 e nelle altre tre pieghe che restano fino al traguardo, perde ben sei decimi solo in questa sezione di pista. Un abisso.

Siamo in Q3. Seguiamo Max in questo primo assalto visto che è uno dei più seri candidati alla pole position. Come è norma in queste fasi il silenzio avvolge le operazioni in pista. L’olandese scalda accuratamente le gomme e parte. Nel giro non registriamo sbavature. E’ P2 alla fine


Prima della partenza dell’ultimo giro, Hamilton sottolinea come il sole sia calato e dia fastidio alla vista. Prima di partire per il giro si ferma letteralmente tra curva 13 e curva 14. A curva 1 la prima sbavatura. Prima di impostare la seconda piega la macchina scoda in accelerazione. Da qui un T1 non ottimale. Il resto del giro è più pulito tranne un leggero sovrasterzo in uscita di curva 10. Stavolta fa bene la difficoltosa 11 e conclude in ottava piazza. Si apre in radio domandando “Are we safe?“. “Yes, P8“, incoraggia Peter Bonnington.

Dato per scontato che i due Red Bull passino la tagliola del Q2 restiamo su Hamilton che, nono, rischia di rimanere fuori dai giochi. L’inglese, a confermare i problemi di gestione termica, fa due giri di riscaldamento.

Interessante notare cosa accade in casa Mercedes. Il primo settore è la roccaforte di Hamilton. Nel suo primo assalto illumina di viola il monitor. I problemi iniziano a nascere dopo. In primo luogo si trova dinnanzi Verstappen, prima di Curva 6, che procede lentamente dandogli fastidio. All’inizio del T3 il gap dalla vetta è cresciuto di oltre mezzo secondo. Bono avvisa che è quello il settore critico a cui si associa un T3 ancora una volta imperfetto. La sensazione è che la gomma vada in overheating nella parte finale del giro.


Verstappen, con gomma soft, è il primo ad uscire proprio dinnanzi a Lewis Hamilton. Concentriamoci sul lavoro dell’olandese. Lambiase spiega che ci sono 12 macchine sul tracciato e di attendere lo sviluppo del traffico. “recharge off”, parte il giro. La tornata è buona ma c’è l’a sensazione che margine ci sia ancora in nel primo settore. L’accelerazione in uscita di curva tre non è stata delle migliori


Riparte l’azione. Siamo in Q2.



In Mercedes i piloti vengono mandati in pista. Ancora una volta “just for learning”. Giro a velocità costante che si chiude con la chiamata ai box. Hamilton chiede quanti minuti avrà a disposizione. “4” risponde l’ingegnere di pista.

Per i protagonisti della Red Bull la Q1 si chiude senza tentare un nuovo assalto dopo la delibera della bandiera verde.

Nel suo secondo assalto con la stessa gomma. Il giro è più pulito. In Curva 11 ancora qualche difficoltà, ma viene superata decisamente meglio. L’inglese chiude con un ottavo crono. Bonnington avvisa il pilota che può fare un altro giro “learning”. Lewis chiede i distacchi da Russell e Bono spiega che bisogna migliorare in Curva 9 che in effetti non è stata effettuata al meglio. L’ingegnere, prima della bandiera rossa, ravvisa che sono in zona tranquilla per passare in Q2.

Ci spostiamo sulla vettura n°44. Hamilton inizia relativamente tardi il suo programma. Nel primo giro lanciato si confermano le difficoltà dei giorni scorsa. I problemi iniziano a manifestarsi nel settore 2. Forte pompaggio tra la 8 e la 9. Perde completamente l’apex in Curva 11, altro tratto difficoltoso per la W13 e presenta abbondante sovrasterzo nella 14. Bono comanda cooling down e avvisa che c’è un altro giro da fare. Contestualmente avvisa che perde molti in curva 11.


Si accende la power unit HRC. L’olandese lascia il box. Seguiamolo per questo primo assalto. Lambiase comunica la situazione del traffico come fa usualmente nei giri di preparazione. Il primo tentativo è abbastanza pulito. Apparentemente i problemi visti ieri nel T3 sembrano superati. L’ingegnere comanda un giro di cooling down e di ricarica per poi partire per una seconda tornata cronometrata. Nel secondo passaggio la RB18 migliora sensibilmente. Nei cambi di direzione è molto più efficace rispetto a stamattina.

Semaforo verde. Max Verstappen è pronto nella sua vettura. L’olandese deve mettere insieme un giro buon con gomma soft. Cosa praticamente mai accaduta in nei tre turni di libere.

F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto:F1TV

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Diego Catalano