F1. Sono molti i dubbi su quale gomma fosse giusto adottare per questa prima Sprint Race stagionale. Basandosi solamente sui dati della giornata di ieri, più squadre erano sicure di scegliere la Media. Un buon compromesso tra prestazione e durata. Gli strateghi delle varie squadre ritenevano la Soft troppo morbida e soggetta al graining.
Dalle ultime prove libere è invece emerso uno scenario completamente diverso. Vetture più gentili sulle mescole potevano giocare la carta Pirelli a banda rossa per affrontare la mini corsa del sabato. Al via della competizione quasi tutti calzavano la rossa prendendosi più di un rischio.
Giro di formazione più rapido per Verstappen prima di schierarsi sulla griglia partenza. Fondamentale il giro di formazione in modo tale da applicare al meglio la propria strategia di warm-up messa a punto durante il week-end. Gli ingegneri vanno anche a dare un’indicazione sui burn-out da effettuare prima di posizionarsi sulla piazzola. Lo scopo è quello di surriscaldare momentaneamente gli pneumatici che tenendo a raffreddarsi e al momento del via avranno più o meno la temperatura desiderata.
Alla partenza Leclerc ha preso la prima posizione per poi tentare la fuga. Un ritmo che mediamente è risultato esser superiore alla Red Bull (leggi qui l’analisi on board delle vetture austriache). Al box austriaco erano consapevoli di poter tentare un eventuale sorpasso solo nel rettilineo principale, dove vengono sviluppate le maggiore rapidità sulle rette. Una delle peculiarità delle RB18 da inizio stagione è proprio la velocità di punta a fine rettilineo.
Tuttavia in uscita dall’ultima curva la F1-75 di Leclerc riusciva a trazionare molto bene e difendersi nei primi metri. Di conseguenza era molto difficile per Max rimanere vicino alla Ferrari (leggi qui l’analisi una board sulle rosse) e cercare di prendere la scia. Nel tentativo di attaccare abbiamo visto molte scodate in uscita dall’ultima curva per il pilota olandese. La rossa era troppo solida e veloce nel settore finale. Tutta la sfida si è giocata su questo delicato equilibrio.
Sul finire della corsa, però, Leclerc ha cominciato ad accusare del leggero graining all’anteriore sinistra. Ciò ha messo in estrema difficoltà il monegasco che si è ritrovato alle spalle una RB18 molto rapida in grado di aggredire i cordoli un po’ come la rossa faceva ieri. Ci sarà da ragionare nei briefing di stasera su come sia possibile che il degrado sulla vettura di Maranello sia stato inaspettatamente maggiore.
Problema già evidenziato in mattinata che, a quanto pare, si pensava potesse essere decisamente meno marcato. Dal lato Red Bull possono essere molto contenti, perché il lavoro effettuato sul degrado delle mescole sin da inizio stagione sta portando i propri frutti.
Anche esaminando i dati si conferma quanto visto in pista. Eliminando i due giri finali dove Leclerc ha mollato il colpo, notiamo che il passo dei due sulla Soft è stato molto simile. Possiamo dire che tutto sommato il ferrarista ha svolto un lavoro egregio nel limitare l’effetto negativo dato dal graining.
Una gara decisamente sottotono per Mercedes, che tuttavia rispetto alla giornata di ieri è andata poco a poco migliorando. Per i due piloti non è stato facile gestire la gara e si sono ritrovati imbottigliati dietro ad una fila di vettura con DRS disponibile. Verso metà sessione Lewis ha cominciato a lamentarsi di un eccessivo pattinamento delle mescole posteriori che di fatto metteva a rischio la durata dei compound.
Per quanto riguarda la gara di domani, le carte in tavola potranno essere decisamente diverse. Sotto l’aspetto pneumatici, la Pirelli a banda rossa dovrebbe esser “scartata” per la lunga distanza. Con ogni probabilità saranno protagoniste Medium e Hard anche se, al momento, quest’ultima costituisce ancora un’incognita. Nelle prime cinque posizioni, ancora una volta troveremo due Red Bull e due Ferrari.
Foto: Scuderia Ferrari – Merceds AMG F1 Team