Facile da guidare: è stata questa la primissima impressione una volta visionata la F1-75 in pista a Barcellona. Sensazione poi confermata in Bahrain, nella seconda settimana di test pre-stagionali. Il resto è storia come si suol dire, con la vettura italiana capace di mostrare la sua altissima competitività durante i tre primi appuntamenti iridati. Un vettura che reagisce ai cambi di set-up, con una finestra di assetto che, secondo quanto analizzato, è in grado di garantire performance al di là delle mere caratteristiche del tracciato.
L’interprete principe, Charles Leclerc, abile nello spremere a dovere i tratti distintivi della monoposto, non ha fatto mistero degli obiettivi in chiave 2022: lottare per il titolo. Intento condivido con Max Verstappen, attuale campione del mondo in carica. L’olandese però, a differenza del ferrarisita, non scorge un prossimo futuro così roseo. Sebbene la RB18 resta pur sempre un’auto molto rapida, sono diverse le problematiche sorte che di fatto hanno inficiato negativamente sul rendimento. Senza contare la scarsa affidabilità, vero tallone d’Achille nei primi round iridati.
Classifica alla mano, il distacco che il giovane talento di Hasselt accusa sul rivale monegasco è davvero importante. Quaranta sei lunghezze frutto di un paio di zeri (Sakhir e Melbourne) che, sommati all’avvio scintillante di Charles (due vittorie, un secondo posto e tre giri veloci), danno vita ad un delta un po’ troppo ampio considerando le poche gare disputate.
Oltre alle tematiche legate all’affidabilità, tema ampiamente snocciolato sulle nostre pagine e fruibile a questo link, la necessità di spremere a fondo l’opera ingegneristica pensata da Adrian Newey non ha di certo aiutato. In più, considerando il nuovo corpo normativo al quale sono scaturite le vetture ad effetto suolo, un fastidio sottosterzo congenito ha limitato l’efficienza della RB18.
La vettura austriaca è parsa molto più sensibile ai settaggi di quanto si pensava, tratto distintivo che porta con se un’accezione negativa in questo caso. Gli stessi piloti hanno sottolineato tale contesto, svelando come le varie modiche che vengono messe in atto nell’arco del fine settimana spesso portano fuori strada tecnici ed ingegneri.
Trovare il giusto compromesso per massimizzare il rendimento resta un’impresa ardua. Fattore sul quale, secondo le informazioni raccolte da FormulaUnoAnalisiTecnica, a Milton Keynes stanno lavorando davvero senza sosta. Risolvere al più presto tale scenario significherebbe sbloccare ulteriori potenzialità, rendendo decisamente più effettiva la monoposto. Questione di assetto, insomma….
Foto: Oracle Red Bull Racing