Formula 1

Inquietudine Red Bull: affidabilità e prestazioni in verifica

F1 – Ora iniziano seriamente a tremare. In Red Bull hanno preso definitivamente coscienza che la Ferrari, al momento, possiede la vettura migliore del lotto. Se in Bahrain, nonostante il doppio ritiro, le prestazioni erano relativamente vincine (non abbastanza per pensare di vincere, sia chiaro) e a Jeddah l’equilibrio è stato pressoché totale, in Australia si è osservata una differenza marcata tra la F1-75 e la RB18.

E non c’entra l’affidabilità che è nuovamente – e clamorosamente – mancata nelle componentistica di servizio del V6 turbo-ibrido marchiato HRC (per approfondire leggi qui). La Ferrari era semplicemente ed indiscutibilmente più veloce. Sul giro secco come la pole position ottenuta da Leclerc dimostra e sul passo gara che, ancora una volta, è rimasto celato al venerdì quando sembrava la Red Bull a dover giocare il ruolo della mattatrice.

Trenino di monoposto che mostra i valori in campo del campionato 2022

In Ferrari sono ormai così sicuri di sé che possono permettersi di gestire le sessioni di prova con modalità di motore così conservative che depistano gli osservatori che provano a desumere analisi concrete. In Red Bull sono quindi rimasti spiazzati e non si aspettavano che la Rossa potesse così ben gestire le mescole medie e dure che Pirelli F1 ha messo a disposizione per il GP australiano.

La partita si è giocata proprio su questo delicato fronte nel quale la Ferrari sta mostrando di essere molto più avanti in termini di gestione e comprensione del prodotto. Il degrado degli penumatici sta facendo risuonare insistenti campanelli d’allarme dalle parti di Milton Keynes che ha presentato una macchina che ha una finestra di utilizzo molto piccola, fuori dalla quale è incapace di operare al meglio.

Ne è testimonianza fattuale il graining apparso sulle coperture della vettura di Max Verstappen che ha passato molto tempo ad interagire con l’ingegner Lambiase nel tentativo di tenere sotto controllo il fenomeno.

Helmut Marko, consulente del team austriaco Red Bull Honda, durante il fine settimana del Gran Premio di Ungheria edizione 2021

Helmut Marko, uno che negli ultimi tempi ha cannato più di una profezia, stavolta ha tenuto a freno l’istinto usando parole votate alla cautela ed alla preoccupazione. Il manager, solitamente spavaldo, è apparso piuttosto pragmatico e realista in un’intervista a Servus TV“Ci sono problemi di affidabilità che non abbiamo quasi mai avuto l’anno scorso. Ma anche il ritardo rispetto alla Ferrari è allarmante. Hanno semplicemente controllato il ritmo e lo hanno fatto senza consumare le gomme. Se Max aumentava il passo, Leclerc riusciva a reagire facilmente“.

La sensazione che Leclerc abbia giocato al gatto col topo è stata evidente e in Red Bull hanno accusato il colpo. Il morale è ai minimi storici dopo un inverno passato ad immaginare che la lotta per il campionato di F1 2022 fosse meno ardua di quanto la pista stia dicendo.

“Siamo stati negativamente sorpresi dalla velocità della Ferrari. Loro non avevano quasi alcun graining – ha aggiunto il super-consulente di casa Red Bull – mentre noi lo abbiamo manifestato già dopo pochi giri. La Ferrari riesce a trovare più facilmente un buon equilibrio con la macchina“.

Charles Leclerc, mattatore del GP d’Australia 2022

Terminati i problemi in casa Milton Keynes? Certo che no. “Siamo chiaramente più pesanti della Ferrari. Ci portiamo un handicap di peso di circa 10 kg che equivale ad un ritardo di circa 3 decimi al giro. Abbassare il peso è costoso. Stiamo affrontando tempi difficili“.

Momenti duri il cui proseguimento dipenderà dal pacchetto di aggiornamenti che arriverà ad Imola la prossima settimana: “Porteremo un aggiornamento nel prossimo GP. Se funziona bene come i primi (quelli montati nei test del Bahrain, nda) e se riusciamo ridurre il peso possiamo portare il nostro pacchetto alla pari con la Ferrari. La cosa più importante è comunque quella relativa ai problemi di affidabilità: puoi anche avere una macchina veloce, ma se non arrivi al traguardo non serve a niente“.

la power unit 2022 che equipaggia la Red Bull RB18

A proposito di affidabilità, sono in corso indagini serrate sui problemi che hanno afflitto la monoposto n°1 durante il Gp d’Australia. La telemetria avrebbe evidenziato un repentino aumento del consumo di benzina. Da qui la richiesta del muretto box di spegnere la power unit Honda RA621H e di farlo, se possibile, in prossimità di una postazione dotata di estintore.

Il motore non è tornato a Milton Keynes insieme alla macchina: è stato smontato, impacchettato e spedito in Giappone negli stabilimenti di Sakura in modo da verificare eventuali danni e capire cosa ha generato lo stop. Come vi avevamo anticipato già nella giornata di domenica, è la miscela di carburante E10 uno degli indiziati principali per spiegare la defaillance che è cosata preziosi punti al campione del mondo.

Il lavoro, dunque, procederà in simbiosi con i chimici della ExxonMobil che sono chiamati ad una risposta rapidissima per evitare che il gap dalla Ferrari cresca in maniera irreversibile. Maranello, nel frattempo, si gode la sua posizione privilegiata di battistrada osservando, con un ghigno di soddisfazione, le difficoltà delle compagini di F1 che l’anno scorso si sono spartire gloria ed onori.


F1-Autore: Diego Catalano @diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari, Oracle Red Bull Racing F1

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Diego Catalano