F1 – La polemica in merito alle eccellenti prestazioni espresse dalla Haas nei primi tre gran premi della stagione si arricchisce di nuovi elementi. La scuderia cenerentola delle ultime due stagioni, fortemente penalizzata dalle scarse prestazioni della power unit Ferrari, grazie alla rivoluzione regolamentare ha effettuato un salto prestazionale davvero inusuale.
Basti pensare che nelle qualifiche del gran premio del Bahrain del 2021, Mick Schumacher si piazzò in diciannovesima posizione con il tempo di 1:32.449 mentre quest’anno Kevin Magnussen ha portato la sua VF-22 in settima posizione in griglia con il tempo di 1:31.808 migliorando la prestazione della VF-21 di ben sei decimi. Tutto questo in un contesto regolamentare che ha prodotto un sensibile innalzamento dei tempi sul giro sia in qualifica che in gara.
Dal suo approdo in Formula 1, datato 2016, le prestazioni della team americano sono state direttamente proporzionali al potenziale della Ferrari, in virtù di una collaborazione che consente al team americano di acquistare legalmente il 70% della tecnologia presente sulle monoposto di Maranello.
L’introduzione del budget cap ha rafforzato la sinergia tra Ferrari ed Haas, in quanto il limite di spesa ha costretto molti team a ridurre il proprio organico favorendo un travaso di risorse dai team principali ai satelliti propiziando il trasferimento di venticinque ingegneri Ferrari tra cui l’ex capo progettista Simone Resta. L’intima relazione tra le due realtà è certificata dalla presenza degli uffici della Haas in una vecchia ala aziendale adiacente al nuovo stabilimento della scuderia di Maranello.
Il team principal della scuderia stelle e strisce, Gunter Steiner, nel tentativo di spegnere sul nascere qualsiasi tipo di illazione ha recentemente dichiarato i sistemi informatici dei due team sono completamente separati e che i loro uffici sono allocati in prossimità della divisione Ferrari hypercar senza alcuna commistione con il personale Formula 1 della Ferrari.
Un ovvio supporto alle tesi di Steiner è fornita da Christian Horner. Il colosso delle bevande energetiche da anni si gestisce due team senza che la medesima proprietà comporti uno scambio illegale di dati o proprietà intellettuale secondo quanto dichiarato dal team principal Red Bull:
“Gli ingegneri andranno sempre dal team A al team B portando con sé ciò che hanno in mente. Soprattutto ora che le grandi squadre hanno dovuto tagliare il personale sotto la pressione del budget cap. Quando cento ingegneri devono essere sacrificati e un team più piccolo come Alpha Tauri ha la capacità di poterli accogliere è del tutto naturale che raccomandiamo queste persone. Ma in questo scenario nessuna intellectual property viene trasferita da un team all’altro“.
Tre team avrebbero chiesto alla FIA di controllare le analogie tra la Haas VF-22 e la Ferrari F1-75 senza esporsi ufficialmente nei confronti dei media, tuttavia molti indizi suggeriscono che il chiarimento sia fortemente caldeggiato da McLaren, Aston Martin, Alpine e anche Mercedes che nel recente passato non hanno esitato nell’evidenziare alla federazione alleanze troppo strette.
Lo stesso Toto Wolff, fine comunicatore, con spirito sarcastico ha preso atto della incredibile evoluzione delle performance della Haas:
“Haas ha fatto un enorme balzo in avanti dall’ultimo posto (della scorsa stagione). È una curva di apprendimento da prendere ad esempio anche da parte nostra che, nonostante una organizzazione costituita da duemila persone che ha avuto successo in passato, stiamo lottando con squadre molto più piccole. Devono aver fatto un ottimo lavoro“.
L’istrionico team principal Mercedes prosegue la disamina auspicando un maggiore controllo di partnership con deriva sinergica: “Il cambio di personale tra le due squadre e la vicinanza fisica delle infrastrutture utilizzate creano convergenze che non fanno bene al nostro sport. Abbiamo condiviso la galleria del vento con l’Aston Martin per due anni scatenando un putiferio (Toto ha utilizzato termini onomatopeici più diretti). Ecco perché dobbiamo trovare soluzioni in il futuro che impediscano una cooperazione troppo stretta tra le squadre“.
Sulla stessa lunghezza d’onda la posizione della McLaren: “Per noi è una questione di principio. Due team dovrebbero avere in comune motore e cambio. Non dovrebbe esserci alcuna condivisione di infrastrutture. Sappiamo che per la FIA è impossibile monitorare tutte le forme di trasferimento tecnologico. Quello che non puoi controllare dovrebbe essere proibito. Il pericolo è che un sistema di alleanze possa migliorare in maniera esponenziale i team satellite“.
La miracolosa ascesa della scuderia americana è stata certamente favorita dai mediocri risultati delle ultime due stagioni che hanno garantito la possibilità di poter usufruire del maggiore numero di ore in galleria del vento rispetto a tutti i rivali, in accordo con le norme approvate dal consiglio mondiale della F1 nel maggio del 2020.
Vantaggio non di poco conto in relazione alla rivoluzione regolamentare delle monoposto 2022 ad effetto suolo.
E se la Ferrari, attraverso la stretta alleanza con Haas, avesse potuto trarre beneficio dell’enorme vantaggio della team americano in termini di ore di utilizzo della galleria del vento ?
E’ bene ricordare che il team di Gene Haas è stato il primo in ordine di tempo a svelare le forme della VF-22 che sembravano seguire il filone aerodinamico di Williams, McLaren e della stessa Mercedes vista a Barcellona, con sidepods molto piccoli e corpo vettura molto rastremato.
La VF-22 scesa in pista nei primi test invernali di Barcellona, era una monoposto nettamente diversa e talmente affine al concept aerodinamico della F1-75 da far pensare che l’unveil del 4 Febbraio sia stato un vero e proprio depistaggio.
Si potrebbe addirittura ipotizzare che la monoposto presentata ad inizio Febbraio non fosse altro che uno dei tanti progetti aerodinamici scartati prima di convergere verso una soluzione prossima a quella della monoposto di Maranello.
A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina, celebre frase attribuita a Giulio Andreotti che sintetizza in modo perfetto un sentimento ricorrente in Formula 1 in cui i miracoli tecnici sono da sempre visti con sospetto…
F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat
Foto: F1, Scuderia Ferrari, Haas F1