Formula 1

Failure PU Ferrari: le preoccupazioni di Mattia Binotto…

Il mondiale di F1 2022 rappresenta un’occasione assai ghiotta per la storica scuderia italiana. Il progetto F1-75 ha tutte le carte in regola per vincere, scenario assente dall’oramai lontano 2007 per il campionato piloti e 2008 per quello costruttori. Errori a parte, la competitività della Ferrari consente agli alfieri della rossa di lottare in ogni gara per salire sul gradino più alto del podio. Sotto questo aspetto, malgrado lo zero di Leclerc e il “misero” quarto posto di Sainz, i recenti aggiornamenti hanno prodotto i risultati sperati.

C’è un fattore, tuttavia, che nelle ultime ore ha creato non poca tensione all’intero della GES. Si tratta del tema affidabilità, fattore cruciale per ottenere i risultati tanto bramanti. Ne abbiamo parlato ieri attraverso uno scritto fruibile a questo link, dove analizziamo la failure all’unita di potenza 066/7 sulla vettura numero 16. Contesto che ha privato Charles Leclerc di un papabile e meritato trionfo nel Gran Premio di Spagna edizione 2022.

Benché la consapevolezza di possedere una vettura competitiva rassereni in parte l’eforato italiano riguardo il prossimo futuro, il campanello d’allarme legato alla “reliability” delle auto modenesi ha suonato in maniera perentoria. D’altronde, la bontà di una monoposto si misura su vari fronti e senza dubbio la solidità meccanica si attesta come elemento cruciale in tal senso.

Mattia Binotto e Charles Leclerc (Scuderia Ferrari) durante il week-end spagnolo

Le dichiarazioni rilasciate a Sky Sport UK dal team principal Mattia Binotto, in merito al guasto occorso la domenica al propulsore sulla monoposto del monegasco, sono molto allarmanti in relazione all’entità del problema:

“Non abbiamo ancora una spiegazione per l’improvviso problema al motore, ma sicuramente si tratta di una grattacapo concernente l’affidabilità. Il motore tornerà a Maranello durante la notte e in mattinata lo smonteremo per valutare i danni procurati”.

Secondo le informazioni raccolte da FormulaUnoAnalisiTecnica, i tecnici italiani hanno realizzato diversi controlli attraverso i sensori, dispositivi che durante il fine settimana non sono stati in grado di prevedere come alcune componenti esterne all’endotermico, strettamente legate al funzionamento del turbocompressore e della parte ibrida, potessero influenzare l’affidabilità sino a creare malfunzionamenti e, di conseguenza, il ritiro prematuro dalla corsa della F1-75 di Leclerc.

La nota ufficiale Ferrari, resa pubblica il tardo pomeriggio di lunedì, esprime la “soddisfazione” di Mattia Binotto, team principal del Cavallino Rampante, nel constatare che, le avarie sofferte durante la corsa sulla numero 16, non si siano palesate per motivi inerenti ad errori di progettazione e/o ad una scarsa affidabilità delle parti in questione.

il propulsore 066/7 che equipaggia le due Ferrari F1-75

Escludere errori progettuali e difetti strutturali significa spostare la causa del guasto altrove. MGU-H e il turbocompressore, quindi, potrebbero essere state “vittime” di un guasto la cui origine nasce dalla temperature di esercizio della PU troppo alte. Tale scenario preoccupa non poco la dirigenza Ferrari che, malgrado le comunicazioni di circostanza per gettare acqua sul fuoco, cercherà di comprendere e risolvere la spiacevole situazione verificatasi in Spagna per classificarla come “caso isolato”.

Con l’arrivo dell’estate e la conseguente colonnina di mercurio che tenderà a salire, infatti, la necessità di gestire il surriscaldamento delle componenti meccaniche impera. Ecco perchè, a quanto pare, sono al vaglio alcuni studi aerodinamici per portare una quantità di flusso maggiore all’imboccatura delle pance, nel tentativo di mantenere nella corretta finestra di esercizio gli elementi della power unit italiana.


F1: motorizzati Ferrari in allarme

Ampliando l’analisi alle scuderie che dispongono dei propulsori modenesi, il tema affidabilità inizia a essere davvero centrale in una fase del campionato in cui i competitor vanno ad estrarre maggiore performance dai rispettivi progetti tecnici.

A tal proposito, risulta emblematico il numero di componenti della power unit utilizzate sull’Alfa Romeo di Valtteri Bottas, giunto al limite delle sostituzioni dopo solo sei Gran Premi, sia per quanto riguarda il turbo compressore che per i moto generatori MGU-H.

Sul circuito di Montmelò sono state tre le unità di potenza Ferrari ad accusare diverse problematiche: prima sull’Alfa Romeo del finlandese Valtteri Bottas nelle libere del venerdì, poi sull’Alfa del cinese Zhou Guanyu e infine sull’aut di Leclerc la domenica pomeriggio.

Computo delle componenti della PU utilizzate da Ferrari e relativo chilometraggio.

Il salto prestazionale della PU Ferrari rispetto allo scorso anno è stato davvero incredibile, riportando a Maranello la leadership tecnologica nel comparto motori a distanza di tre anni dalla straordinaria, quanto discussa, unità turbo-ibrida montata sulla SF-90. Gli uomini in rosso sono consapevoli che le ambizioni iridate non possano prescindere dall’affidabilità, soprattutto vestendo i panni di inseguitore di una Red Bull sempre più consistente e veloce.

L’auspicio in merito al “rassicurante” comunicato della scuderia italiana fa ben sperare i tifosi, nell’attesa di verificare l’attendibilità delle parole spese sui guai patiti in terra catalana. D’atro canto, durante i prossimi round del mondiale di F1 2022, ci si aspetta una costanza di rendimento scevra da rogne e seccature meccaniche. Perché come tutti sappiamo, la sottile linea immaginaria tra vittoria e sconfitta è fortemente vincolata al fattore affidabilità


Autore e infografiche: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: Nicolas Carpentiers – Scuderia Ferrari

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Pubblicato da
Zander Arcari