Formula 1

Mercedes non si arrende: solido piano di recupero in atto

F1 – La stagione 2022 sta regalando agli appassionati gare entusiasmanti, monoposto che consento duelli più ravvicinati e la nuova generazione che avanza col duello al vertice tra Charles Leclerc e Max Verstappen, i mattatori assoluti di questo primo scorcio dell’annata. Oltretutto, dopo svariate stagioni non ai massimi livelli di competitività, la Ferrari è tornata all’apice delle prestazioni assieme alla Red Bull, dando vita a un duello molto avvincente sia dal punto di vista prestazionale sia sotto il profilo delle battaglie in pista.

All’elenco dei grandi protagonisti dell’annata in corso della F1 mancano la Mercedes, ma soprattutto Lewis Hamilton. Il costruttore tedesco ha dominato sino adesso l’era turbo-ibrida della F1, cogliendo otto titoli iridati consecutivi dal 2014. Nello stesso lasso di tempo, il britannico ha vinto per ben sei volte il mondiale piloti andando a eguagliare il record di sette iridati stabilito da Michael Schumacher. Tuttavia, anche quando l’inglese non ha vinto, è arrivato sino all’ultimo gran premio a contendersi la corona iridata, nel 2016 contro il compagno di squadra Nico Rosberg e nel 2021 contro Max Verstappen, nel famoso ultimo giro del finale controverso del GP Abu Dhabi.

F1: un cambio regolamentare che ha rimescolato i valori

Il rivoluzionario cambio regolamentare che ha caratterizzato le nuove F1 2022, oltre che dal punto di vista tecnico, ha anche cambiato i valori in campo. La Red Bull e la Ferrari, con le rispettive RB18 e F1-75, hanno dominato i primi quattro appuntamenti stagionali cogliendo due vittorie a testa e dimostrandosi di un livello superiore al resto della concorrenza. La Mercedes, per il momento, più che volgere lo sguardo al duo di testa, deve focalizzarsi maggiormente sull’essere terza forza stabilmente data la crescita della McLaren, la costanza di rendimento di Valtteri Bottas con l’Alfa Romeo e gli exploit prestazionali dell’Alpine di Fernando Alonso.

Lo sterile duello tra Pierre Gasly e Lewis Hamilton durante il GP di Imola 2022

Nel corso del GP Emilia Romagna Made in Italy che si è svolto ad Imola dieci giorni fa, il doppiaggio di Verstappen ai danni di Hamilton ha rappresentato un momento che può essere definito storico nell’era moderna della F1; un’immagine simbolica che pone l’accento sulle difficoltà che la Mercedes sta attraversando, ma soprattutto il periodo in ombra che sta vivendo il plurititolato britannico.

Quattro mesi fa, non dieci anni, Lewis si conteneva all’ultimo giro dell’ultimo gran premio il titolo iridato proprio con Max. Il lasso di tempo tra i due momenti sembrerebbe essere molto più ampio di quattro mesi dato il fatto di quanto il team capitanato da Toto Wolff sia passato da dominante a contendersi il terzo posto.

F1 – Mercedes W13: un vettura “problematica”

La più grande criticità di questa fase iniziale della stagione per la Mercedes è rappresentata dalla W13 E Performance ‘B’. La seconda versione della vettura tedesca ha fatto il proprio debutto nei test che si sono svolti in Bahrain, con un rivoluzionario design della pance molto rastremate coi vertical sidepods. La filosofia aerodinamica della vettura sta creando molteplici grattacapi ai tecnici tedeschi. La più grande problematica è la presenza costante e accentuata del porpoising sui rettilinei ma anche in inserimento curva.

Il pompaggio aerodinamico si verifica sui rettilinei o sui curvilenei da percorrere in pieno, come si è denotato all’Albert Park Circuit dalla curva 8 alla curva 9. In queste circostanze si nota come la vettura saltelli frequentemente a causa del fatto che vi sia un distacco continuo della vena fluida dal fondo della vettura, il che porta a delle oscillazioni che si ripercuotono su tutta la monoposto.

Questo si verifica quando il carico verticale aumenta progressivamente sulla vettura, per via delle forze aerodinamiche delle forze generate, al punto che il passaggio dell’aria al di sotto del fondo si assottiglia al tal punto da far stallare l’elemento.

La W13 E Performance ‘B’ è afflitta da questa cronica presenza del porpoising che ne sta limitando il potenziale tecnico e prestazionale. La zona nella quale sono giunti i maggiori upgrade aerodinamici al fine di mitigare questo fenomeno è quella del fondo anteposta agli pneumatici posteriori.

Questa zona rappresenta un punto cruciale per generazione del carico aerodinamico. Con la differenza di pressione dell’aria che vi è tra i due lembi, superiore e inferiore, in questo punto nevralgico della monoposto si crea un vortice corposo che va canalizzato in modo da mitigare la scompenso aerodinamico che si verifica.

George Russell, Mercedes W13, Gp Imola 2022

La Mercedes sta lavorando alacremente per risolvere questo grattacapo tecnico e ha tutte le risorse finanziarie, tecniche e umane per risolvere l’enigma e dare una svolta alla stagione. È altrettanto vero che vi è in vigore il budget-cap fissato a 140 milioni, un limite di spesa che di riflesso limita anche la possibilità di usufruire di risorse economiche più ampie destinate al piano di sviluppo della monoposto e alla velocità con la quale vengono introdotti gli aggiornamenti.

F1: Mercedes possiede innate capacità di reazione

Le problematiche della Mercedes sono lampanti, ma il più grande errore sarebbe quello di sottovalutare un team otto volte campione del mondo mondo così come pensare che Hamilton sia un pilota sul viale del tramonto. Il sette volte iridato attualmente non sta brillando, mentre il suo nuovo compagno di squadra George Russell sta massimizzando ogni gara per cogliere il massimo dei punti possibili. A discolpa del pluri-iridato, va comunque detto che dal punto di vista strategico sia a Jeddah sia a Melbourne sia stato sfavorito dalla Virtual Safety Car e dalla Safety Car, altrimenti in Australia sul podio ci sarebbe salito lui.

Se un pilota arrivare a vincere 7 mondiali non può essere solo per merito della vettura dominante. Lewis è uno dei piloti più veloci della storia della F1 e in gara ha raggiunto una maturità significativa nella gestione dei diversi frangenti della corsa, soprattutto adeguare il proprio ritmo gara in relazione all’usura degli pneumatici. Il più grande enigma per Hamilton attualmente è il fatto che dopo svariate stagioni al vertice si ritrovi a lottare a centro gruppo, anzi ad Imola per un misero 13° posto. Dal punto di vista psicologico é un cambio radicale in negativo, ma se Russell chiude 4° con la medesima vettura, lui non può essere da meno.

Toto Wolff e Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Questa sarà la più grande sfida attuale per Hamilton: tirare fuori il coniglio dal cilindro e metterci lui quell’extra performance che la monoposto attuale non consente di avere. Lo ha già dimostrato nel 2009 con una McLaren MP4-24 che era una monoposto ancor peggiore di questa W13 E Performance. Le difficoltà della Mercedes e di Hamilton sono evidenti, ma fare troppo presto il funerale al duopolio più vincente della storia della F1 sarebbe il più grande errore di valutazione che si possa fare. Soprattutto con ancora 19 Gran Premi in calendario da disputare.

F1 2022: Mercedes non molla il colpo

A tal proposito, secondo le informazioni raccolte da FUnoAnalisiTecnica, le velleità di riscatto del team tedesco risultano decisamente più alte rispetto a quanto di possa pensare. La dialettica sorniona, e sotto un certo aspetto alquanto vittimistica, sciorinata con estrema arguzia dal fromboliere mediatico Toto Wolff, cova una “vendetta prestazionale” che, attraverso le simulazioni condotte a Brackley, prevedono una salto prestazionale molto alto.

Scenario, quello appena descritto, che diventerà fattuale nel momento in qui verrà dimostrata la correlazione pista/simulatore e le congetture, finalmente, si trasformeranno in realtà. La necessità di correggere un progetto potenzialmente valido ma imperfetto impera, nel tentativo di risalire la china per avvicinarsi alla vetta anche in chiave 2023. Stagione nella quale il team Mercedes, prepotentemente, pretende tornare a vestire i panni da vincitore e guardare i competitor dall’alto. Posizione occupata durante l’era ibrida…


F1-Autore: Dennis Ciracì@dennycira

Foto: Mercedes AMG F1

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Pubblicato da
Dennis Ciracì