F1. Un’altra pole Ferrari che però. questa volta, dovrà necessariamente essere trasformata in vittoria. Ci aspetta una gara dove troveremo molte risposte ad alcuni quesiti che attualmente girano attorno all’orbita Ferrari. Uno su tutti la gestione dei compound. La prima posizione acquisita attraverso la grande prestazione di Leclerc non va assolutamente sottovalutata. Le velocità di punta sono migliorate e, a quanto pare, l’ala posteriore riesce a fornire la quantità di carico corretta. Partiamo ora con l’analisi parlando del Cavallino Rampante, andando a “spulciare” alcuni dati relativi al push lap del monegasco che faranno chiarezza sulla qualifica.
Rispetto a venerdì, la scuderia di Maranello ha ristabilito l’ordine riprendendosi la miglior prestazione nel terzo settore. Il risultato è stato ottenuto variando il bilanciamento aerodinamico attraverso alcune modifiche al sistema sospensivo. Durante le Fp3 abbiamo osservato un preciso lavoro sulla sospensione anteriore della numero 55. Nello specifico, secondo le informazioni raccolte direttamente in pit-lane, i tecnici italiani hanno variato la configurazione delle barre di torsione.
Irrigidendole, si è deciso di spostato il bilanciamento verso il posteriore. Lo spagnolo ha preferito una vettura meno “pointy” per affrontare le qualifiche. Attraverso gli on-board (clicca qui per ulteriori dettagli) abbiamo visto una F1-75 rear-ended, ovvero limitata nella prestazione da un al retrotreno carente che i piloti vanno spesso a perdere. Ciò non aiuta a mantenere nel giusto range le mescole fino alle ultime curve e in gara, di conseguenza, alcune problematiche in merito all’amministrazione delle mescole potrebbero emergere.
Tale provvedimento ha di fatto sembrare molto prestazionali i competitor nell’ultimo settore che, per caratteristiche, doveva risultare il punto forte della rossa. Da un punto di vista aerodinamico, grazie agli ultimi aggiornamenti, le doti velocistiche della monoposto modenese sono migliorati rispetto agli ultimi round del mondiale di F1 2022. Per la prima volta questa stagione, infatti, in Ferrari non si trovano costretti a compromessi severi sulla messa a punto.
Parecchio del lavoro è stato messo in atto sul warm-up delle coperture oltre che sulla loro gestione. La F1-75 è sembrata comportarsi molto bene sotto questo aspetto, perchè mantenere le quattro mescole nel giusto range durante l’intera tornata è davvero una grossa sfida. Per farlo, occorre un “tyre management” nella prima parte del tracciato (curva 3-4) per poi, nelle seguenti, poter esprimere tutte le potenzialità dei compound senza innalzare eccessivamente le temperature. Benché la struttura 2022 delle Pirelli consenta una finestra di lavoro più alta, surriscaldarle resta comunque facile in determinati layout.
Il team austriaco ha puntato a tamponare i problemi in fase di trazione ammorbidendo di molto il posteriore. Sappiamo che di base la vettura italiana gode di una sospensione “più morbida” che gli permette di giocare con il bilanciamento meccanico senza perder eccessivamente. Tale fattore, assieme alle scelte realizzate da Ferrari al Montmelò, ha spinto i tecnici di Milton Keynes a seguire la strada suddetta a livello di set-up. Scenario che, contrariamente a quanto ci si aspettava, ha inalzato le doti meccaniche della RB18 nel T3.
In questa porzione della pista i bolidi blue racing sono in linea coi tempi delle rosse. Anche la gestione gomme è parsa ottima, per arrivare all’ultima sezione di curve lente con il compound ancora “in vita”. Nel tratto centrale, invece, la F1-75 domina incontrastata. Il mix di pieghe ad alta e bassa velocità si adattano alla perfezione sulla monoposto italiana. In questa parte Verstappen perde ben due decimi e mezzo, ritardo in parte dovuto ad leggero sottosterzo che potrebbe aver precluso un rendimento più efficace in questo tratto.
Osservando la mappa dei micro settori, si evince chiaramente come la RB18 detenga un discreto vantaggio sul rettilineo principale. Elemento che in gara potrebbe risultare ancora una volta rilevante. Detto questo, la vettura di Maranello guadagna tempo in ogni curva nel primo tratto. Il distacco viene poi bilanciato in ogni allungo, grazie all’ottima efficienza aerodinamica della RB18.
Nel terzo settore Red Bull guadagna in tutta la percorrenza di curva 10, mentre nel mix 11/12 perdono rispetto a Ferrari pur mantenendo una traiettoria più interna che, in teoria, dovrebbe favorirli. Nell’ultima chicane, la grande agilità Ferrari nei cambi di direzione si fa sentire e, unita alla bontà della monoposto nell’aggredire i cordoli senza scomporsi eccessivamente, facilità la trazione verso la retta principale.
Quarta e sesta posizione per la Mecedes. Le due frecce d’argento stanno cominciando a realizzare importanti passi in avanti, grazie ai pacchetti introdotti per ridurre il porpoising ed aumentare l’efficienza totale della monoposto. Come ha spiegato lo stesso Andrew Shovlin, la squadra è in fase di “tuning” per studiare gli aggiornamenti in pista e valorizzarli al meglio.
Osservando il confronto telemetrico realizzato tra Russell e Leclerc, si conferma l’ottima velocità di punta della W13, frutto, come anticipato dalla redazione di FUnoAnalisitecnica (leggi qui i dettagli), di un lavoro realizzato sulla PU che di fatto ha garantito qualche cavallo in più. Per quanto concerne le velocità a centro curva, notiamo come siano ancora al di sotto delle prestazioni Ferrari. Nell’ultimo settore, poi, l’auto tedesca non riesce ad allungare nei tratti tra una tornata e l’altra, chiaro sintomo di minor trazione.
Parlando di passo gara, la scuderia di Maranello ha dedicato l’ultimo parte delle Fp3 libere per realizzate ulteriori long run. I tempi d’attacco erano molto buoni già il venerdì se messi a confronto con gli altri piloti, mentre il degrado decisamente no. Charles ha fatto segnare un 24.6 con gomma Soft, quando ieri il miglior tempo sulla medesima gomma era del 25.0, fatto segnare proprio dal compagno di squadra.
Quello che andava risolto era il ritmo possibile da tenere con il passare dei giri. La vettura scivolava molto creando un forte over heating che di fatto inficiava pesantemente sulle performance. Dopo le correzioni meccaniche del sabato, il degrado termico sembra essere diminuito. Con ogni probabilità anche grazie al maggior carico utilizzato.
Come sempre l’amministrazione dei compound sarà decisivo, contesto dal quale si dovrà estrapolare la massima performance in relazione ai consumi, altro fattore da tenere in considerazione. Le soste dovrebbero essere due. Ma su questo gli strateghi dovranno dimostrate una certa flessibili. Con due passaggi in pit lane la battaglia si sposterà anche in corsia box.
L’undercut sarà sicuramente molto gettonato, visto l’alto degrado che la pista catalana esprime. Con il passare delle tornate potremmo addirittura vedere del blistering, fenomeno che tuttavia nelle simulazioni non si è ancora presentato. Stando a quanto visto venerdì i piloti dovrebbero partire con la Media. Mescola che con il pieno di carburante si è comportata meglio della Soft. Leclerc, inoltre, esce doppiamente vincitore dalla pole, in quanto si porterà in gara un treno di gomme Soft nuovo. Arma importante da sfruttare oggi pomeriggio…
Autore e grafici: Niccoló Arnerich – @niccoloarnerich
Foto: Scuderia Ferrari