Formula 1

GP Spagna 2022/Ferrari: dall’altare alla polvere, ma nulla è perduto

F1 – La pole da sogno siglata ieri da Charles Leclerc sembrava il preludio perfetto per una domenica da incorniciare.

Tutto è stato fin troppo perfetto sin dalla partenza, con il monegasco autore di una corsa solitaria in testa grazie a una condotta di guida superba mentre la gara di Max Verstappen stava prendendo i connotati di una probabile disfatta.

Perfetta difesa della leadership di Charles Leclerc in ingresso di curva 1

Il problema al DRS occorso sulla RB18 del campione del mondo durante le qualifiche si è ripresentato in gara privandolo di un’arma indispensabile per poter rimanere in scia alla Ferrari numero 16 del campione monegasco.

Il fuoriclasse olandese si è poi reso protagonista di un’escursione fuori pista in curva 4 che lo aveva relegato in quarta posizione alle spalle di uno splendido George Russell e del suo team mate.

F1. Gp Spagna: una gara in controllo vanificata da un guasto

Per Leclerc si prospettava una gara in totale controllo come evidenziato dal lunghissimo stint sulle mescole soft favorito da un degrado molto contenuto e dall’enorme distacco su Russell, primo degli inseguitori, che consentito di allungare la vita del compound soft fino al giro numero 22.

Anche con il compound medio la F1-75 ha sciorinato un ritmo insostenibile per il resto del gruppo, grazie anche alla strenua difesa del talento di King’s Lynn dagli attacchi di Max Verstappen.

Al giro numero 27, la repentina inquadratura della regia internazionale sulla monoposto numero 16, era il presagio di quanto confermato pochi attimi dopo nella dolorosa comunicazione di Charles nel team radio al suo muretto box:

no…no…what happend….what happend ? Lose power… I think turbo explosion

Il fuoriclasse del principato di Monaco è riuscito a rientrare mestamente ai box abbandonando una corsa che con ogni probabilità avrebbe dominato in lungo e in largo.

Il primo problema di affidabilità in gara in casa Ferrari ha un peso specifico enorme in quanto la priva di una vittoria pressoché certa e spalanca le porte ad una inaspettata doppietta della Red Bull che ora comanda entrambe le classifiche iridate.

La reazione a caldo di Leclerc è stata encomiabile, da vero leader di un gruppo che ha disperato bisogno di catalizzare i propri sogni nell’incredibile talento di Charles che in gara ha dominato fin quando il mezzo lo ha assecondato.

Charles, ai microfoni di Sky Sport, non ha ceduto all’inevitabile frustrazione per un epilogo doloroso di cui non ha alcuna responsabilità.

Consapevole del peso specifico delle sue parole ha cercato di guardare oltre cogliendo gli aspetti positivi della giornata in proiezione futura proprio come faceva il più grande fuoriclasse del cavallino rampante nei momenti più bui:

Il team ha fatto un lavoro straordinario fino ad ora in termini di affidabilità, questo è il nostro primo grosso problema quest’anno. Ovviamente fa male, perché succede in una gara in cui eravamo primi e in una buona gestione, ma il campionato è ancora molto lungo. Credo che, in momenti così, non si può far altro che guardare il positivo del weekend: la performance in qualifica, in gara e soprattutto, e per me è la cosa più importante, il feeling in gara con la gestione delle gomme che era molto buono. Era da due gare che non sentivo più questo. Abbiamo trovato qualcosa su questo lato durante questo fine settimana. Sono fiducioso per le prossime gare. Fa male, come ho detto, ma guardiamo avanti”.

F1. Gp Spagna, Ferrari: Sainz offre una prestazione deludente

Il bilancio del team Ferrari in terra spagnola è reso ancora più amaro dalla deludente prestazione dell’idolo di casa, Carlos Sainz , fin troppo ricca di errori. L’esitazione in partenza gli è costata il sorpasso di un arrembante George Russell e di Sergio Perez, riuscendo a mantenere la quinta piazza di un soffio su Lewis Hamilton.

Alla settima tornata in ingresso di curva 4 ha perso di colpo il posteriore andando in testacoda, probabilmente a causa del forte vento laterale, per riprendere la via della pista in undicesima posizione.

Da quel momento la sua gara è stata un calvario, nel quale è difficile individuare le responsabilità del pilota rispetto a quelle di una monoposto “ferita” nel floor dalla pesante escursione nella ghiaia.

Il quarto posto finale, agevolato dai problemi sulla Mercedes del sette volte campione del mondo, è un bottino troppo magro in relazione alle aspettative del pilota madrileño nel “giardino di casa”.

Ancora più allarmanti appaiono le dichiarazioni a caldo del pilota spagnolo che, al netto della comprensibile delusione, mettono in evidenza per la prima volta in maniera chiara le difficoltà di adattamento allo stile di guida necessario per esaltare le doti della F1-75.

la concentrazione di Carlos Sainz (Scuderia Ferrari) a bordo della sua F1-75

Se nei round precedenti, i piazzamenti a podio erano una parziale consolazione di prestazioni comunque al di sotto delle aspettative, ai microfoni di Sky Sport, Carlos è apparso abbastanza svuotato dalla vana lotta alla ricerca del feeling con la sua monoposto:

La partenza è stata difficile, ho sbagliato con la procedura. Da lì in poi provando a recuperare ho preso vento in curva-4 che mi ha fatto andare in testacoda. Da lì ho danneggiato tanto la macchina sul fondo, non era più la stessa dopo. Avevo una grossa mancanza di carico, questo non mi permetteva di spingere nelle curve veloci. Da lì in poi ho provato a recuperare fino ad arrivare 4°. Non era quello che volevamo, ma almeno sono buoni punti”.

“Lato positivo? Per me è più complicato vederlo rispetto a Charles. È chiaro che sto faticando con la macchina, si vede anche dall’esterno. Anche se gli aggiornamenti stanno funzionando bene, la macchina è veloce ma il bilanciamento è difficile da trovare per me. Per il mio stile di guida non è quello che voglio e che avevo l’anno scorso, che mi faceva andare fortissimo. È una cosa su cui sto lavorando, con i miei ingegneri e con tutta la squadra. Peccato per Charles. Poteva vincere e allungare in campionato, ma va così a volte. È capitato a Red Bull nelle prime gare, oggi è capitato a noi. Sarà così tutto l’anno“.

Gli incontri ravvicinati con la ghiaia nei primi sei round del mondiale stanno diventando una pessima abitudine per Carlos anche se nella circostanza odierna l’escursione fuori pista non ha prodotto un ennesimo ritiro.

L’escursione di Carlos Sainz nella ghiaia di curva 4 nel corso del settimo giro del gran premio di Spagna

Probabilmente l’asticella prestazionale si è alzata troppo per un pilota come Sainz che in carriera non ha vinto ancora una gara e non ha mai marcato una pole position e che in rapporto al potenziale della monoposto sta cercando di saltare i necessari step per giungere alla completa maturità necessaria per ambire ad un titolo mondiale.

Mattia Binotto, conscio della particolare fase della carriera del pilota spagnolo e della necessità di serrare i ranghi per poter continuare la lotta con Red Bull potendo contare sull’indispensabile contributo di Carlos ha così commentato l’amara domenica in terra spagnola:

Dobbiamo guardare al fatto di avere una macchina molto veloce. Charles ha fatto la pole e oggi era il più veloce in pista, andava davvero forte. Abbiamo fatto una buona macchina e l’abbiamo sviluppata. Ho sempre detto che dopo sei gare avremmo valutato le prestazioni fra team e vetture e adesso questa macchina è quella che a Barcellona, in un circuito significativo, era la più forte sia in qualifica che in gara. Peccato per il problema di affidabilità alla power unit, ma sono fiero ed orgoglioso dei ragazzi a casa che l’hanno sviluppata. Il motore ha fatto un salto di prestazione enorme quest’anno. È capitato problema, insieme cercheremo di capire e risolvere”.

Mattia Binotto, team principal della storica Scuderia Ferrari

Il team principal italosvizzero ha poi fornito una sua analisi sulla ritrovata competitività delle frecce d’argento e del suo possibile ruolo di terzo incomodo nella lotta per la vittoria nelle prossime tappe del mondiale:

Avere le Mercedes più vicine fa sì che talvolta potranno togliere dei punti a qualcuna delle scuderie in lotta. Oggi, Russell li ha tolti a noi, però c’è da dire che comunque sono arrivati a 30 secondi dal leader, 40 o 45 se ci fosse stato ancora Charles in gara. Quindi, è vero che si sono avvicinati, ma è anche vero che si parla di un divario di 7 decimi al giro su una pista da 1:20 come Barcellona. Poi ci saranno di certo altre circostanze particolari come quelle di oggi, in cui torneranno a toglierci dei punti. Monaco? Bene che si corra già domenica, ci permette di rituffarci subito sulla prossima sfida. A casa di Charles, che ci tiene molto, ma ci teniamo molto anche noi. Vogliamo mantenere in vita questo campionato”.

La delusione per la prestazione odierna dovrà essere archiviata in fretta in quanto tra poco meno di quattro giorni i bolidi della F1 sfrecceranno nelle stradine del principato, tappa iconica del mondiale in cui le rosse di Maranello sperano di recuperare quanto amaramente perduto oggi.

La ritrovata leadership tecnica dimostrata nel circuito spagnolo è la notizia meno evidente ma più importante per le aspirazioni a medio / lungo termine di Ferrari e Charles Leclerc.

Nulla è perduto, Let’s go Ferrari.


F1-Autore: Roberto Cecere – @robertofunoat

Foto: F1, Scuderia Ferrari

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Roberto Cecere