Formula 1

Ferrari accusa: c’è un’altra potenziale penalità elusa dalla Red Bull

F1. Il Gran Premio di Monaco si è concluso con una strascico polemico che ha coinvolto Ferrari, Red Bull, la direzione gara e il collegio dei commissari. La protesta del team di Maranello sul superamento della linea gialla in uscita dai box dai parte dei portacolori di Milton Keynes si è chiusa in una bolla di sapone. Le motivazioni le abbiamo spiegate nel focus che potete leggere a questo link: clicca qui.

Quello dell’interpretazione del concetto di attraversamento della linea di demarcazione non è l’unico episodio controverso di un GP in cui ha regnato il caos. La pioggia caduta in maniera piuttosto copiosa poco prima dell’orario dello start ha evidenziato un’altra difficoltà in una gara che, da un punto di vista strettamente gestionale, ha funzionato male.

La partenza dell’evento è stata inizialmente ritardata dal direttore di gara che aveva valutato che le condizioni non fossero consone per correre. Dopo, per testare il livello di grip della pista, ha stabilito che si dovesse procedere in un giro dietro safety car. Cosa che, regole alla mano, ha imposto a tutti i team di montare gomme full wet. Tale operazione va fatta entro un quadro cronometrico ben preciso ma che è stato derogato per una serie di motivazioni che hanno generato dei malumori.

Alcune squadre, a causa della concitazione di quei minuti, erano meno preparate di altre. Da qui un ulteriore ritardo nella procedura. Quel che è successo successivamente è noto: uno scroscio ancor più consistente ha imposto un nuovo rinvio delle operazioni che, unito alla bandiera rossa causata da Mick Schumacher, non ha permesso ai piloti di coprire l’intera distanza poiché l’evento aveva superato le quattro ore massime previste.

pit stop Scuderia Ferrari – Gp Monaco 2022

F1. Gp Monaco: confusione procedurale che ha alimentato i sospetti

Gli strateghi delle compagini sono stati mandati in tilt da alcuni messaggi inusuali apparsi sulle schermate dei tempi. Da qui l’impreparazione nel montare le gomme nei tempi previsti. Mattia Binotto, particolarmente agguerrito in questo weekend, ha sottolineato come loro siano stati ligi alle norme installando gli penumatici heavy rain nell’arco temporale stabilito. Mossa che non è riuscita alla Red Bull. Da qui la richiesta informale di vederci chiaro e, in ultima istanza, di applicare una sanzione di dieci secondi.

La Ferrari, per bocca del suo boss, ha fatto sapere che era preparata ed organizzata nonostante il caos imperante. Cosa non verificatasi nel team di anglo-austriaco nei confronti del quale non si è potuto procedere a causa dei continui cambi di strategia che hanno caratterizzato quegli attimi frenetici.

Chiaramente, dalla Red Bull, hanno respinto le accuse senza rispondere direttamente. Horner, in versione capo delegazione diplomatica, ha rigirato la questione ponendo l’accento sull’operato di un imperfetto Freitas che, diciamolo senza mezzi termini, esce dal weekend monegasco con diverse ammaccature.

Penso che la procedura abbia bisogno di una revisione perché era un po’ caotica con le gomme che entravano ed uscivano dalla griglia“. E poi i capolavoro: “Qui la griglia abbastanza trafficata ed è sempre un po’ pericoloso cercare anticipare i tempi“. La scelta Red Bull, quindi, sarebbe stata effettuata per non incorrere in problematiche di sicurezza.

Carlos Sainz colpisce Sergio Perez fermo all’ingresso del tunnel

F1. Gp Monaco: non luogo a procedere contro Red Bull causato da errati messaggi inviati dalla direzione gara

La procedura prevede che le gomme debbano essere correttamente installate ai mozzi con le termocoperte staccate dai sistemi di alimentazione entro e non oltre cinque minuti prima del semaforo verde. A tre minuti dal via libera sono 16 gli uomini che possono operare nelle adiacenze delle monoposto.

Red Bull ottemperava a quest’ultima prescrizione. Non alla prima poiché sono stati ravvisati dei malfunzionamenti ai segnali luminosi che normalmente scandiscono le fasi pre-gara. Ecco che la compagine vicecampione del mondo non può essere messa in stato d’accusa, con buona pace di Binotto e della Ferrari.

Se le prese di posizione della FIA sono state accolte con perplessità sia dalla Red Bull che dalla Ferrari c’è chi, di converso, le ha recepite in maniera decisamente positiva. Toto Wolff, a voler smorzare le tensioni ormai innegabili tra i due competitor, ha parlato di scelta saggia di Freitas considerando i forti temporali in corso. Stessa valutazione fatta dal team principal della McLaren, Andreas Seidl, che s’è detto soddisfatto del fatto che la FIA, con le sue ponderazioni, ha di fatto evitato rischi inutili che, in era di budget cap, sarebbero stati fatali per la vita dei team.

Mick Schumacher (Haas F1 Team) GP monaco 2022

Le macchine stavano facendo aquaplaning ovunque – ha spiegato il manager della scuderia di Woking La visibilità era scarsa. Dal punto di vista del team, sapendo quanto tutti siamo a corto di componenti per via del tetto di spesa, è stato positivo che abbiamo terminato la gara con le auto sono ancora intere“.

E’ chiaro, dunque, che le scelte della direzione gara, seppur determinate da alcuni malfunzionamenti sistemici, sono state prese per salvaguardare i team in un contesto operativo del tutto mutato a causa del limite di spesa. Chi critica la FIA per essere stata troppo conservativa dovrebbe valutare anche il punto di vista delle squadre che si trovano ad operare quasi col cappio al collo. Dovremo abituarci sempre più a convivere con questo stato di cose.

Non dovremmo abituarci, di contro, a procedure cervellotiche, mai coerenti a se stesse e che infrangono con troppa allegria prassi e protocolli chiari. Come accaduto per l’uscita “allegra” dai box di Verstappen e Perez, anche in questo caso le posizioni di Ferrari e Red Bull sono entrambe lecite. A renderle tali è stata l’incapacità dell’organizzatore nel predisporre un contesto operativo chiaro.


F1 – Autore: Diego Catalano@diegocat1977

Foto: F1, Scuderia Ferrari F1, Oracle Red Bull Racing

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Pubblicato da
Diego Catalano