Formula 1

La Ferrari di Montecarlo: quando l’impossibile accade (ahinoi!)

F1. Il pagellone dell’acido (di Alien) nelle vene del Froldi.

“Tutti sanno che una cosa è impossibile da realizzare,

finché arriva uno sprovveduto che non lo sa e la inventa”

Questa frase, declinata in più modi, viene attribuita a Albert Einstein e credo che, più di ogni altra, si possa adattare allo spettacolo spettacolare e spettacoloso, nonché mostruoso, cui abbiamo assistito domenica scorsa in quel di Monaco sotto la regia di Maranello. E’ notorio che da quelle parti chi ha la pole position raramente perde la gara e, se un team ha prenotato la prima fila, si tratta solo di dettagli. Fatte salve noie meccaniche, al 99,9 per cento è fatta.

Perché Monaco è un circuito bello, vetusto, affascinante, carico di storia ma dove, piccolo particolare, non si può superare, soprattutto quando guidi queste balene turbo-ibride, tanto che anche se vai 4 secondi più veloce, se quello davanti non ti lascia strada, amen. Se sei davanti puoi pure arrivare sui cerchioni, poco cambia.

E secondo voi, chi doveva rompere le statistiche testé citate? Chi, pur avendo una prima fila, una monoposto decisamente più performante del lotto, avendo davanti a sé l’imbarazzo delle scelte strategiche poteva perdere la gara, arrivando pure a perdere ulteriori punti nel mondiale? Sì lo ammetto, sto imitando Cruciani della Zanzara. Domanda retorica, direte voi… ebbene sì!

Charles Leclerc (Scuderia Ferrari)

La scuderia capitanata da Mattia Binotto, il team principal che gronda bontà da tutti gli artigli, salvo che non si tratti di mamma Fia (allora in quel caso è più buono del Mulino Bianco), ha fatto l’impresa! Perché, fuor di metafora, di impresa si tratta!

Ora, vi verrebbe da sogghignare o ridere amaramente, fate voi, ma volete forse negare che trattasi, signorsì, smentitemi se ne avete il coraggio e fatelo con argomenti convincenti, di un’impresa  mirabolante e impossibile quella a cui abbiamo assistito nel principato, una di quelle che resteranno scolpite nell’albo d’oro di questo circuito e, perché no, della storia intera della Formula Uno.

E scusate se è poco.

Poi, certo, possiamo pure discutere che si vada a finire nel Guinness dei primati anche per motivi non positivi.

Ma sempre di record si tratta, no? E allora, “godiamocelo”!

F1. Gp Monaco 2022: voti

Semafori. Voto: cambiate le lampadine.  In tarda serata, mentre attendevamo quella che poi sarebbe stata una bastonata sui denti a Ferrari (il bis-reclamo rigettato dai commissari), siamo venuti a scoprire la perla: il ritardo iniziale è stato dovuto a… tenetevi forte, al fatto che con la pioggia i semafori del via erano andati in tilt. Giuro, lo hanno scritto loro eh… caspita… com’è che si definiscono… “the pinnacle of the motorsport”… spé che mi fermo che non riesco a smettere di ridere… cioè non hanno semafori a prova di acqua?

Red Bull. Voto: Possono smettere di sviluppare la vettura.

Io me li immagino, prima della gara, nel loro motorhome… un bel conciliabolo…

“Ragazzi, hanno monopolizzato la prima fila, non possiamo fare molto” (Horner)

“Eh sì, a Monaco non si può fare molto altro…” (Verstappen)

“Macché… se la Ferrari ha la prima fila oggi vinciamo noi!” (Marko)

Leclerc. Voto: comincia a stancarsi.

C’è molto di non detto, da Leclerc, fra le cose dette a caldo e a freddo. Penso stia cominciando a capire che rischia davvero di perderlo questo mondiale. Ragazzi, la vita agonistica dei piloti è un attimo, e fra questi pochissimi hanno la possibilità di vincere il titolo mondiale in F1. Non stupitevi se Charles, vedendo sfumare il titolo, decidesse di approdare in altri lidi…

Sainz. Voto: comincia a stancare. Sono francamente stupito dalle dichiarazioni post gara. Sembra di aver a che fare con un pilota che non gareggia assieme ad un compagno di squadra. Dall’inizio dell’anno ha fatto quasi più danni del Maldonado dei tempi d’oro (che comunque una gara l’ha vinta).

Ha un bel 0 a 7 in qualifica, e si mette pure in testa di vincere la gara a casa dell’altro Carletto. Ora, io dico, non è colpa sua se pensa per sé. Il problema è che forse, in Ferrari, non gli hanno spiegato che, in questo momento, lui è il numero due. E lasciamo perdere le frasi binottiane di circostanza. Urge che qualcuno lo svegli.

Gli strateghi Ferrari. Voto: Lourdes.

Con i danni fatti domenica, statisticamente, anche noi seduti comodamente in poltrona, gli ingegneri del lunedì, avremmo fatto di meglio…

La Ferrari di Binotto, ma anche di Arrivabene, quando arrivava in vetta cominciava a subire una pressione tale da auto-danneggiarsi. Ci sta non essere abituati all’altezza, può dare le vertigini. Ma possibile che dopo tanti anni non si sia capaci di avere un piano A, un piano B, una certa elasticità mentale? Non sarà che quanto andava dicendo Maurizio, cioè che “serve un pistaiolo”, oggi valga ancora di più?

Perez. Voto: a caval(lino rampante) donato…

Le linee gialle. Voto: ennesimo pasticciaccio targato FIA. Vi spieghiamo tutto nell’articolo di @DiegoCatalano (clicca qui per l’approfondimento tecnico). La sostanza è che quando una cosa è complicata, quella si impicca da sola. Prendi il regolamento. Si, quello dei quattro ubriachi al bar (e che al posto di semplificarsi in federazione lo incasinano sempre di più).

Ora si scopre che Ferrari ha fatto il reclamo basandosi su apposite note (quei codicilli che precisano determinati punti del regolamento sportivo) emanate dal direttore di gara nei consueti incontri prima dell’evento; ma che quello (il direttore) aveva fatto un copia incolla dalle note del regolamento 2021 che però non valevano più (e lui non lo sapeva, e nessuno glielo ha detto)… cioè avete capito a che livello siamo arrivati?

Poi i commissari si sono lanciati in una arzigogolata e azzeccagarbugliesca spiegazione su quanto e come la gomma avrebbe superato o no tutta la linea. E per fare tutto questo hanno impiegato ore. Con ciò evidenziando che non sapevano che pesci prendere… per salvare la faccia.

Roba da far venire l’orticaria e l’orchite. Insomma, Ferrari e Red Bull avevano entrambe ragione. Mamma mia…

Bottas e le foto del suo sedere. Voto: fotogenico (il lato b). 

Mick Schumacher. Voto: ahi ahi ahi

P.S.: meno male che domenica non si corre. Almeno quelli come me non rischieranno un infarto. Potremo rilassarci. Sino alla domenica successiva. E non è una minaccia!


Autore: Mariano Froldi@MarianoFroldi

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Pubblicato da
Mariano Froldi