Il sesto appuntamento iridato di F1 sta per andare in scena. Attesissima come non mai, la Ferrari sfoggia un paio di up-date per inalzare la prestazione della monoposto. Nuova l’ala posteriore per generare un quantitativo di spinta verticale superiore e, al medesimo tempo, migliorare il coefficiente di penetrazione aerodinamica e produrre velocità superiori sui rettifili.
Il bordo d’attacco del main plain risulta ora sia più pronunciato. La forma a cucchiaio dell’ala, inoltre, presenta un configurazione meno “spinta” e la parte centrale, di conseguenza, va a generare una downforce superiore rispetto alla versione precedente. L’ulteriore modifica riguarda il flap aggiuntivo. La scelta di “pareggiare” la porzione interna del profilo, aumentando la corda nella zona esterna, crea un raccordo che lavora sulla resistenza prodotta dall’ala diminuendo il drag.
Un ulteriore modifica riguarda il fondo della vettura. L’esigenza di mitigare il pompaggio aerodinamico ha spinto gl ingegneri di Maranello a confezionare una versione rivista nella zona che precede gli pneumatici posteriori. Resta da capire la bontà dell’intervento in relazione alle performance espresse durante il fine settimana.
I piloti della rossa sono pronti a salire sulle proprie monoposto. Entrambe le Ferrari montano gli pneumatici Pirelli a banda bianca. Il cambio è settato su una configurazione non troppo aggressiva per il momento: GX position 3. Si procede ora con un paio di constant speed sulla mappatura endotermico Engine 11. Dopodiché, si passa alla mode race e si inizia a spingere.
Come al solito ambedue le rosse mostrano da subito un buon adattamento al tracciato, con un bilanciamento scevro da correzioni. Volante molto pulito nelle curve lente. A differenza del compagno di squadra, Leclerc pare subito molto aggressivo sopratutto nel T3. La voglia del monegasco di testare la numero 16 emerge di immediato.
Il programma di lavoro sulle mescole Hard prosegue con giri push ripetuti. Viene chiesto ai due ferraristi di realizzare un test sull’overboost K1, utilizzandolo dopo l’ultima curva per tutta la retta principale. Dalle prime impressioni, pare che il nuovo assetto al posteriore garantisca una buona progressione velocistica.
Charles chiede ed ottiene una modifica al carico. Il primo cittadino di Monaco effettua un passaggio ai box dove, da quello che mi sembra di aver intervisto, i meccanici hanno caricato parecchio la monoposto. Nel mentre Carlos ha alzato il piede per un cool down, prima di lanciarsi nuovamente con un ulteriore tentativo push.
Per il momento nessun feedback particolare in radio. Dal tono della voce, tuttavia, si intuisce come Leclerc non sembri del tutto soddisfatto sul comportamento della propria auto. Proseguono gli “esperimenti” sulla parte ibrida, per trovare la corretta configurazione che possa garantire il supporto adeguato dei 120Kw “spalmati” sulla tornata.
Carlos termina il primo stint e viene richiamato ai box, mentre Charles disporrà di 3 giri ulteriori. Nell’in-lap, Sainz esegue un paio di test a velocità costante in quinta marcia. Poi, una volta presa la via della pit-lane, parcheggia la sua auto sulla piazzola che prontamente viene spinta all’interno del garage. Un leggero sottosterzo nel T1 ha limitato le sue prestazioni a quanto pare.
Anche il monegasco termina la prima sgambata spagnola. Xavi Marcos, dapprima chiede di simulare l’entrata nella corsia box a palla, poi cambia idea e invita il ferrarista a procedere lentamente. All’interno del garage Leclerc effettua un rapido briefing con il proprio ingegnere di pista. Si conferma una certa insoddisfazione nel comportamento legato alle temperature degli pneumatici.
Le rosse stanno per tornare in pista con un treno di Soft nuove. Questa la configurazione: Engine 4, Gx position 3, utilizzando il K1 sulla retta principale. Ecco il programma relativo alla tornata: push/cool-down/push a meno di ulteriori direttive. Si parte con Carlos che sta già spingendo. Charles, al contrario, pare abbia chiesto un aggiustamento meccanico per modificare l’handling della monoposto modenese.
Sainz conclude il suo primo giro lanciato. Soddisfatto, chiede comunque un cambio di downforce all’anteriore, “2 point up” e procede verboso i box. Nel frattempo anche il monegasco torna a girare: un treno di Pirelli a banda rossa anche per lui. Gestita la la track position non troppo bene, la numero 16 si lancia comunque nel primo intento push. Lo stesso Carlos, utilizzando la mode PW, torna ora a fare sul serio.
L’ultima tornata effettuata non convince ancora Leclerc che, traffico a parte, una chiede un nuovo cambio radicale sull’ala anteriore: “minus 8“. Marcos accoglie la sua richiesta e suggerisce l’utilizzo del toggle destro per l’ultimo settore in merito alla gestione del differenziale a centro curva. Diversi i consigli che corrono liberi in radio.
Dopo aver esaminato con attenzione i risultati della telemetria, Marcos ha praticamente “dettato” il giro da eseguire a Leclerc. Molto importante questa collaborazione a stretto contatto di gomito, cruciale per intraprendere la giusta via di set-up da mettere a punto durante prove libere. Giunto ai box arriva un pit stop fisiologico per Charles. Dal garage arriva l’eco delle info “segrete”. A quanto pare si cambia ancora sulla numero 16, caricando la nuovamente la vettura.
Quando mancano poco meno di dieci minuti alla fine della sessione, in Ferrari il programma di lavoro continua. L’ultima parte delle Fp1, come sempre, sarà dedicata a diversi tentativi con qualche chilogrammo di benzina in più a bordo, senza poter disporre dell’ala mobile. I ferraristi vengono messi al corrente dei lap time di Vertappen. La RB18 parte con un time attack di 25.5s, più alto di quello delle rosse. Ancora tre tornate per valutare la mini simulazione high fuel.
Il traffico compromette l’ultima tornata di Sainz, mentre Leclerc sta girando in free air. Oltre i soliti test relativi all’utilizzo dell’overboost, si passa in questa ultimissima fase ad un modalità ICE più blanda. Il desiderio di nascondere il passo pare chiaro. Ciononostante, il ritmo della Ferrari rispetto a quello Red Bull sembra migliore. Charles è parso molto interessato su questo fattore, al contrario di Carlos che non ha preferito parola in tal senso.
La sessione si conclude attraverso le consuete prove di partenza effettuate direttamente sulla grigia, dove i ferraristi operano diversi “clutch test“. Fp1 di studio per il team di Maranello. L’esigenza di racimolare info preziose ha di fatto prodotto doversi cambi di set-up, soprattutto sulla vettura di Charles.
Molto interessanti le varie analisi sull’ala posteriore, passando da aperta a chiusa a seconda della tornata. La volontà dei tecnici del Cavallino Rampante è chiara: raccogliere dati utili in merito all’efficienza aerodinamica dalla nuova specifica valutando la spinta verticale prodotta.
F1-Autore: Alessandro Arcari – @berrageiz
Foto: Scuderia Ferrari